“Dialoghi Mediterranei” grazie alla cooperazione tra Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese, prende vita all’interno del Piano Straordinario di sostegno in favore del Sistema Regionale della Cultura e dello Spettacolo colpito dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 “Custodiamo la Cultura in Puglia”
Tre incontri, tre viaggi alla scoperta delle dinamiche e della koinè del Mar Mediterraneo per mettere in luce il profondo rapporto che lega due luoghi simbolo del mare nostrum: le torri e i fari. Multidisciplinarietà e contaminazione tra le arti sono il filo conduttore delle iniziative. Il primo degli incontri di questa rassegna si è tenuto il 1° novembre presso il faro di Punta Palascìa ad Otranto (LE).
Il direttore Lucio Caracciolo
In questo secondo incontro, partendo dalla presentazione di “L’Italia è il mare”, recente numero di Limes, che Lucio Caracciolo, direttore della rivista definisce un “appassionato contributo al recupero strategico della cultura marittima nell’Italia che ha disimparato a nuotare”, verranno delineate le dinamiche geopolitiche ed economiche del nostro Paese e della Puglia nel Mediterraneo.
Geopolitica del Mediterraneo, Dialoghi Mediterranei
Dopo i saluti istituzionali di Stefano Bronzini, Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Enrico Giurelli, Comandante della Scuola Sottufficiali della M.M. di Taranto, Riccardo Pagano, Direttore del Dipartimento Jonico – Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Stefano Zunarelli, Presidente AIDINAT-Associazione Italiana Diritto dei Trasporti e della Navigazione, Laura Tafaro, Coordinatore del Corso di studio in “Scienze e gestione delle attività marittime”, intervengono Lucio Caracciolo, Direttore di Limes, Fabio Caffio, Ammiraglio Ispettore (CM) “Riserva”, Luca Sisto, Direttore generale di Confitarma. Introduce e modera Nicolò Carnimeo, Presidente dell’ass.ne “Vedetta sul Mediterraneo”.
Il provocatorio sottotitolo del numero di novembre 2020 di Limes “L’Italia è il mare. Ma non sa che farsene: modeste proposte per ritrovare le onde perdute” , è un monito di sfida affinché l’Italia, nel complesso Risiko per l’egemonia nel Mediterraneo, non venga retrocessa al ruolo di Stato “inerte”.
Nonostante tutto, la nazione, proprio perché afflitta da “mediterraneite”, non sembra tener conto della centralità di questo mare.
L’attuazione di politiche lungimiranti “per recuperare quel che non siamo, quel che dovremmo voler (ri)diventare”, con una riacquisita leadership nel Mare nostrum – come sostiene Caracciolo -, sono impedite da contese corporative e lotte di campanile logoranti.
Geopolitica del Mediterraneo, argomenti per il rilancio
Quali sono gli strumenti per il rilancio? L’Italia, non può continuare a “demarittimizzare”, ammonisce Luca Sisto, nel suo contributo al numero di Limes. Da decenni la nazione è ferma mentre altri Paesi, “con squadra e righello”, alla faccia nostra, ridisegnano i confini delle acque mediterranee.
L’obiettivo è investire sulle opportunità fornite dalla blue economy, dallo sviluppo di settori ad elevato tasso occupazionale (acquacoltura, turismo costiero, biotecnologie marine, energia oceanica, settore estrattivo marino), dall’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili e dalla ripianificazione delle rotte, al livello transeuropeo.
Come ribadisce Fabio Caffio, sempre dalle pagine della rivista – “Il nostro Governo deve procedere alla definizione di una ZEE italiana (Zona Economica Esclusiva), che non è un capriccio imperialista ed estemporaneo, ma un’impellenza oramai ineludibile” Prosegue Caffio – “L’inerzia, infatti, ci marginalizzerebbe sempre più agli occhi degli agguerriti dirimpettai, Libia, Malta e Algeria. Tutte queste priorità, però, impongono la creazione di una cabina di regia (un ministero?) con delega assoluta agli investimenti marittimi”.
Il presidente Nicolò Carnimeo
Osserva Nicolò Carnimeo Presidente dell’ass.ne Vedetta sul Mediterraneo – “La rinascita economica e politica, per essere efficace e duratura, tuttavia, deve passare dalla cultura del mare. La rassegna si pone, quindi, l’obiettivo di tentare una sintesi tra le sinergie in campo: uomini, istituzioni e saperi. In quest’ottica è auspicabile inserire, all’interno del già collaudato Festival Mare d’Inchiostro, una sezione dedicata alla Geopolitica del Mediterraneo, quale contenitore ideale di scambio intersettoriale”.
Il Programma
Saluti istituzionali:
Prof. Stefano Bronzini – Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
C. A. Enrico Giurelli – Comandante della Scuola Sottufficiali della M.M. di Taranto
Prof. Riccardo Pagano – Direttore del Dipartimento Jonico – Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Prof. Stefano Zunarelli – Presidente AIDINAT Associazione Italiana Diritto dei Trasporti e della Navigazione
Prof.ssa Laura Tafaro – Coordinatrice CdS in Scienze e Gestione delle Attività
Marittime – Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Interventi:
Prof. Lucio Caracciolo – Direttore Rivista Limes
Amm. Fabio Caffio – Ammiraglio Ispettore (CM) “Riserva”
Dott. Luca Sisto – Direttore generale Confitarma
Introduce e modera il prof. Nicolò Carnimeo – Presidente Associazione “Vedetta sulMediterraneo”
La diretta streaming si terrà sui seguenti canali social:
- Pagina Facebook – Vedetta sul Mediterraneo
- Pagina Facebook – Lorenzo Scaraggi-Vostok100k
- Canale YouTube – Vostok100k
L’evento sarà condiviso sui social media ufficiali di:
- Università degli Studi di Bari Aldo Moro
- Limes – Rivista di geopolitica
- Confitarma
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