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Federvini, con No Binge vince la comunicazione al consumo responsabile

Federvini, con No Binge vince la comunicazione al consumo responsabile
Foto di Bruno /Germany da Pixabay

A vincere la prima edizione del concorso è la squadra Draw the insight

Comunicare il consumo responsabile e prevenire l’abuso di bevande alcoliche tra i giovani è l’intenzione espressa dagli studenti della laurea magistrale in Organizzazione e Marketing durante la cerimonia di premiazione del progetto “No Binge – Comunicare il consumo responsabile” che si è svolta ieri a Roma presso il centro congressi La Sapienza.

Nell’ambito del contest che li ha visti coinvolti, agli studenti è stato affidato il compito di ideare campagne di comunicazione finalizzate a contrastare il consumo scorretto di alcol tra i giovani e prevenire fenomeni come quello del binge drinking (elevato consumo di alcol in un ridotto arco di tempo).

La sfida è stata accolta con entusiasmo e gli studenti hanno presentato numerosi progetti di elevata serietà, sensibilità e creatività, dimostrando un approccio consapevole alla tematica.

L’originalità dei claim, le proposte social, il coinvolgimento di influencer e i messaggi proposti, hanno evidenziato il valore della collaborazione tra imprese, università e studenti nell’affrontare un tema di rilevanza economica, sociale e culturale.

Gli studenti del corso Marketing Planning del secondo anno magistrale, suddivisi in team, hanno presentato 58 progetti, raccogliendo la sfida analitico-creativa del brief.

La prima edizione del progetto “No Binge- Comunicare il consumo responsabile è stata vinta dalla squadra “Draw the insight”, composta da Anna Fornaro, Angela Gorgoglione e Giulia Zeoli.

Premiati anche i migliori 20, mentre alle prime 5 squadre verranno offerti premi speciali, consistenti in visite aziendali, esperienze di degustazione ed altro.

A valutare i progetti e definire la classifica è stata la Commissione di Valutazione – composta da Barbara Herlitzka, Presidente Comitato Esecutivo C.A.S.A. (Centro di Studio e di intervento per gli aspetti sociali del consumo delle bevande acoliche) di Federvini, Vittorio Cino Direttore generale di Federvini, da Cecilia Grieco e Alberto Mattiacci docenti del corso, Alberto Marinelli, Direttore Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Università La Sapienza, Rodolfo Maralli  Presidente e Direttore Sales & Marketing Worldwide di Banfi- ha valutato i progetti e definito una classifica.

“In Italia il consumo di vini e spiriti si contraddistingue per un approccio responsabile, in accompagnamento ad uno stile di vita equilibrato – sottolineano Federvini e La Sapienza. Anche per quanto riguarda la frequenza con cui si beve, l’Eurostat rivelava come nel 2021, nella classifica sul consumo episodico scorretto di alcol l’Italia è ultima insieme a Cipro al 4%, ben lontana dalla media Ue del 19%”.

Dati che ribadiscono come i paesi di cultura mediterranea associno un consumo equilibrato di bevande alcoliche a situazioni di convivialità e in prossimità dei pasti.

Federvini sottolinea “l’educazione del consumatore rappresenti il miglior strumento per la lotta all’abuso, laddove al contrario, strumenti come proibizionismo e demonizzazione si sono dimostrati inefficaci”.

Federvini ha anche lanciato, da ottobre scorso, il sito sul consumo responsabile: https://consumoresponsabile.federvini.it/, ribadendo il divieto di consumo per alcune particolari categorie di persone come minori, conducenti e donne in stato di gravidanza.

No Binge e Federvini, le dichiarazioni dei partecipanti:

“Voglio ringraziare l’Università Sapienza di Roma per il contributo a questa iniziativa e tutti gli studenti che vi hanno partecipato. La prevenzione dall’abuso di bevande alcoliche è un tema centrale per Federvini: crediamo che tale iniziativa aiuti il dialogo tra il mondo delle imprese, le università e i giovani – commenta Barbara Herlitzka Presidente del Comitato CASA . “I progetti degli studenti hanno evidenziato sensibilità, creatività e qualità straordinarie nel trattare una questione di grande rilevanza sociale, culturale e produttiva. Ci piacerebbe replicare questo esperimento virtuoso anche presso altre realtà accademiche italiane, per proseguire quella che riteniamo essere l’unica soluzione possibile alla lotta all’abuso di alcol: ’educazione.” – prosegue Herlitzka.

Alberto Mattiacci, Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese in Sapienza e titolare del corso Marketing Planning, che ha promnosso il contes spiega: “abbiamo volentieri raccolto l’idea di Federvini di coinvolgere le studentesse e gli studenti Sapienza in una sfida che richiede di applicare la potenza concettuale e strumentale del marketing a temi socialmente utili e rilevanti”.
“Quando lanciammo il progetto, a fine estate 2022, non immaginavamo che la sua conclusione avrebbe coinciso con un momento di grande attenzione anche mediatica sul tema dell’educazione al consumo di alcolici. Sembra evidente che l’alternativa a un approccio paternalistico o, peggio ancora, proibizionista al consumo, non possa che essere la crescita di conoscenza e consapevolezza delle persone, giovani in particolare. Ci fa piacere aver aperto questa via in Italia e speriamo, fin dal prossimo anno accademico, di riuscire a coinvolgere altri Atenei in questo esercizio civile” – spiega Mattiacci.

“Mai come in questi giorni, il tema del consumo consapevole dell’alcol, specie tra i giovani, è stato così attuale, così dibattuto e così divisivo. Il progetto Sapienza-Federvini si è quindi mosso nella direzione giusta; prevenire, informare, educare, soprattutto le nuove generazioni, nel solco della scienza, ma anche della cultura e del buon senso, senza fare terrorismo mediatico e qualunquismo da bar” – sottolinea Rodolfo Maralli, Presidente e Direttore Sales & Marketing Worldwide di Banfi, nella sua veste di docente a contratto presso la cattedra di Marketing Planning, nel modulo all’interno del quale il progetto è inserito.

“L’italia è un paese virtuoso, con un consumo quasi sempre responsabile e consapevole, un primato che va, quindi, difeso e rafforzato, usando l’università come il mezzo più autorevole per educare e fare cultura del made in italy”– conclude Maralli.

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