In molte città italiane la legge prevede la possibilità di accendere gli impianti di riscaldamento domestici. Al fine di ottimizzare l’utilizzo, risparmiare in bolletta, evitando inutili sprechi, ENEA lancia 10 consigli pratici per riscaldare al meglio le proprie case, nel rispetto dell’ambiente. Presentata anche una Guida, per cittadini ed amministratori, che informa sulla ripartizione delle spese negli impianti centralizzati
ENEA e i 10 consigli. Dallo scorso primo novembre la legge prevede la possibilità di accendere i riscaldamenti nella cosiddetta zona climatica D, che comprende grandi città come Roma, Genova e Firenze. In realtà, la “stagione” del riscaldamento è iniziata ufficialmente il 15 ottobre, quando è stato possibile accendere gli impianti in oltre la metà degli 8 mila comuni italiani, quelli della cosiddetta zona E di cui fanno parte grandi città come Milano, Torino e Bologna, ma anche zone di montagna dove il clima è più rigido.
Proprio in vista dell’accensione, ENEA indica 10 consigli pratici per scaldare al meglio le proprie abitazioni, salvaguardare l’ambiente e risparmiare in bolletta, soprattutto in questo periodo di aumenti consistenti dei prezzi dell’energia, con l’obiettivo di evitare sprechi e, in molti casi, inutili sanzioni.
Inoltre, il Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA mette a disposizione una guida gratuita per i condomìni con le regole per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento, raffreddamento e acqua calda sanitaria, in base agli effettivi consumi di ogni unità immobiliare.
ENEA, 10 consigli pratici
1. Esegui la manutenzione degli impianti
È la prima regola in fatto di sicurezza, risparmio e salvaguardia dell’ambiente. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
2. Controlla la temperatura degli ambienti
Scaldare eccessivamente la casa può danneggiare la salute e le tasche: la normativa prevede una temperatura di 20 gradi più 2 di tolleranza, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.
3. Attenzione alle ore di accensione
Non è vantaggioso tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore accumulato dalle strutture quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nelle ore di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).
4. Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone
È una soluzione semplice, ma molto efficace per limitare le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete diminuendone spessore e grado di isolamento. Per contribuire a ridurre le dispersioni verso l’esterno, può bastare un semplice foglio di carta stagnola.
5. Scherma le finestre durante la notte
Chiudendo persiane e tapparelle o disponendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
6. Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni
Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è causa di sprechi. Inoltre, per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti; quindi le finestre non vanno lasciate aperte troppo a lungo in quanto comporta inutili dispersione di calore.
7. Fai un check-up alla tua casa
Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Con la diagnosi è possibile conoscere gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento, anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l’ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento e il Superbonus, con aliquota di detrazione al 110%.
8. Scegli impianti di riscaldamento innovativi
Dal 2015, tranne rare eccezioni, è possibile installare solo caldaie a condensazione. È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.
9. Scegli soluzioni tecnologiche innovative
È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura in grado di evitare inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica favorisce il risparmio: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici consentono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.
10. Installa le valvole termostatiche
Questi dispositivi servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche contribuiscono a ridurre i consumi fino al 20%.
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