Ecofuturo, domani ultima giornata a Padova per il festival delle ecotecnologie, un luogo di incontro tra chi crede e aspira ad un futuro davvero ecosostenibile. Ecoinnovazione, sostenibilità, coraggio, scienza, etica: sono queste le “parole chiave” della manifestazione ideata da Jacopo Fo, Michele Dotti e Fabio Roggiolani, giunta quest’anno alla sua quinta edizione
Il festival, a ingresso gratuito, punta a evidenziare la necessità di una nuova idea di tecnologia che sia prima di tutto etica e a proporre una riflessione sui tempi principali delle parole chiave, così determinanti per la salute dell’ambiente.
Il manifesto di Ecofuturo
Ecoinnovazione: risparmiare energia, materia, suolo, foreste, biodiversità. e produrre energie e materie, rinnovabili. Tutte le innovazioni devono essere utili per quello scopo e per il clima. Ogni soluzione concreta deve essere economicamente vantaggiosa quindi teoricamente disponibile per tutti e di norma essere finanziabile con il risparmio prodotto rispetto alle soluzioni dell’era fossile. Ecofuturo Festival e la rete connessa è il luogo di confronto permanente degli esploratori, degli inventori, degli economisti, degli imprenditori, dei ricercatori, dei pensatori e di tutte e tutti coloro che non hanno paura di cambiare.
Sostenibilità: riuscire a mettere insieme la salvaguardia del creato, il bisogno di lavorare con la giustizia tra gli umani e degli umani con gli altri animali e la biodiversità.
Scienza: decine di centri di ricerca universitaria o privata si sono messi a disposizione per vagliare le Ecotecnologie presentate nel corso del festival, soluzioni che andranno a comporre l’Almanacco delle Ecotecnologie.
Coraggio: gli imprenditori che scommettono le loro vite e le loro risorse personali nelle Ecoinnovazioni sono i “coraggiosi” che credono in un approccio diverso al pianeta. Ecofuturo Festival e la rete si trasformano da spettatori delle presentazioni in alleati per campagne di sostegno e diffusione, anche commerciale, oppure si impegnano a rimuovere gli ostacoli legislativi e burocratici che ostacolano la strada del cambiamento.
Etica: se l’era fossile, con le risorse esauribili e conquistabili è stata la premessa della prevaricazione e del possesso, l’era rinnovabile con risorse inesauribili e disponibili in ogni luogo può avviare una fase di pace tra i popoli e di giustizia dentro i popoli. L’etica di impresa sempre di più fa coppia con l’ecoinnovazione. La produzione di idee e strumenti nuovi richiede competenze, applicazione e libertà.
Come si rimette in equilibrio la CO2?
“L’anidride carbonica che sta “climalterando” il pianeta è un disastro ma è anche una risorsa fino ad ora male utilizzata”, spiegano da Ecofuturo. “Troppa in cielo e troppo poca in terra, nei primi centimetri di suolo dove la CO2 è fondamentale per la crescita delle piante e per lo sviluppo della vita. La strategia degli ecologisti si è giustamente concentrata su modalità rinnovabili per fare energia elettrica, oggi oltre allo sviluppo totale e libero delle energie rinnovabili elettriche sappiamo che occorre saper fare calore/freddo, avere combustibili e forza motrice da fonti rinnovabili. Tutto questo non basterà”.
Cosa fare dunque? Fondamentale riconvertire tutti i settori economici con ecotecnologie che consentano di risparmiare energia e quindi ridurre le emissioni di CO2, che imparino a fare della CO2 un ciclo chiuso: cattura e riuso della CO2 nelle innumerevoli applicazioni di questa risorsa, riconsegnando al suolo tutta quella in eccesso.
Determinanti alcuni settori da questo punto di vista come l’agricoltura. L’agricoltura e ogni altro intervento sulla terra devono per questo essere ripensati affinché tutta la sostanza organica, il carbonio, non venga dispersa con tecniche di aratura e rovesciamento dei suoli ampiamente superate da nuovi approcci di agricoltura bioenergetica rinnovabile e da forme di gestione bioattiva ed organica di ogni metro di terra anche nelle aree urbane, di agricoltura di precisione. Senza contare che suolo e attività fotosintetica sono essenziali per stoccare il carbonio nelle piante.
Si è parlato anche di biogas in questi giorni. Biogasfattobene® è il modello di agricoltura promosso dal Consorzio italiano biogas (Cib): “Un suolo biologicamente attivo, sano, rappresenta il principale deposito di carbonio del Pianeta – ha spiegato Piero Gattoni, presidente Cib – Il modello del Biogasfattobene®, prima di produrre biogas, permette all’agricoltura di ridurre le sue emissioni attraverso una corretta gestione degli effluenti zootecnici e limitando drasticamente l’impiego di concimi, erbicidi e pesticidi chimici”.
Per la giornata di domani, a chiusura della manifestazione, dalle 10 alle 13, Dall’elettrico al dual-fuel: la riforma della mobilità. Conduce la Sessione Maurizio Fauri UniTN-Ecofuturo. Questi i temi del dibattito:
Smart Sharing- New Horizon 2020: il progetto di Greenspider – Alessandro Cantore (Greenspider)
La mobilità elettrica: libera colonnina in libero stato – il punto sulla mobilità elettrica e la strategia delle wall-box – Alessandro Giubilo
Collegamento Skype con il team Onda Solare che a bordo del veicolo solare Emilia 4 sta partecipando all’American Solar Challenge dal Nebraska all’Oregon, rappresentando l’Europa
Arrivano i traghetti fotovoltaici – Vincenzo Bianco (BiNav)
Tradizione e innovazione per il turismo del futuro – Luciano Zepparelli Techne srl
Maurizio Donati (Associazione “Antiche Ruote”)
Davide Sabbadin (Legambiente Veneto)
Conclusioni del professor Lorenzo Fioramonti.
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