Disabilità visiva: arriva l’etichetta in braille per l’olio di oliva. Venire incontro a chi vive una disabilità significa garantire tutti i mezzi possibili per agevolare la vita quotidiana facendo fronte anche alle esigenze più elementari. Tra queste c’è di diritto l’alimentazione e l’opportunità di scegliere il meglio. Oggi, in Italia, si contano, purtroppo, oltre 1 milione e mezzo di cittadini non vedenti e diventa dunque un imperativo offrire loro la possibilità di scegliere consapevolmente cosa mettere in tavola.
CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, affronta da sempre le grandi sfide del ventunesimo secolo legate alla sostenibilità delle produzioni agroalimentari nello spirito dei principi dell’economia circolare, della bioeconomia e del trasferimento dell’innovazione. Tra le sue ultime iniziative c’è anche la creazione di un’etichetta accessibile e leggibile dai non vedenti dell’olio d’oliva, realizzata dal centro di Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di CREA , in collaborazione con l’Unione non vedenti e ipovedenti di Cosenza, Sisspre s.r.l. e l’Azienda agricola Oli Tucci.
Grazie al linguaggio braille e alle moderne tecnologie è stata realizzata un’etichetta narrante proprio per consentire a chi è affetto da disabilità visiva il libero accesso ed un’agevole fruizione delle informazioni sulla composizione e sulle proprietà dell’olio d’oliva, alimento principe della dieta mediterranea.
L’olio d’oliva, infatti, è composto da varie molecole in prevalenza dall’acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che agisce riducendo il colesterolo dannoso, dalla vitamina E, dallo squalene con attività antitumorale, dai fenoli che gli conferiscono proprietà antiossidanti, combattendo i radicali liberi e favorendo il rinnovo cellulare. In generale, migliora lo stato di benessere dell’organismo stesso, in quanto concorre alla diminuzione di disturbi legati a patologie cardiovascolari e neurodegenerative.
L’etichetta alimentare si delinea, quindi, come uno strumento fondamentale per un consumo responsabile che tuteli il consumatore, fornendo le informazioni indispensabili per un acquisto ragionato. Nel caso dell’olio extra vergine e vergine d’oliva queste riguardano, oltre alla composizione e alle proprietà nutrizionali, altre informazioni tra cui la denominazione di vendita e la designazione dell’origine (il Paese di provenienza delle olive e dell’olio). In questo modo, quindi, è possibile tracciare il prodotto lungo l’intera filiera, dimostrandone la genuinità e l’origine e contrastandone la contraffazione. L’olio italiano è un patrimonio unico al mondo per qualità e biodiversità, che deve poter essere accessibile a tutti.
Si tratta, quindi, di un progetto di inclusione sociale, di pari opportunità nonché di educazione alimentare, in cui il CREA ha fornito le indicazioni per l’etichetta braille e ha creato lo storytelling per raccontare la cultivar, Sisspre, start up dell’innovazione, ha creato la tecnologia adatta all’etichetta narrante, l’Unione non vedenti e ipovedenti di Cosenza ha realizzato la grafica e stampato l’etichetta e Oli Tucci è stata l’azienda che ha promosso l’iniziativa.
“Un ente di ricerca, inserito e radicato nel territorio come il nostro, – ha dichiarato Gabriella Lo Feudo, responsabile dell’iniziativa per il CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – non poteva non avvertire la necessità dei consumatori e dei cittadini e quindi, mettendo a disposizione conoscenza e competenze, ha avviato questa iniziativa sociale molto importante. Leggere le etichette è un diritto e un dovere dei consumatori e tutti devono essere messi nelle condizioni giuste per poterlo fare”.