Tutti pazzi per i puzzle. Da quando è iniziata la quarantena, causata dalla pandemia da coronavirus, le famiglie che si son trovate a casa hanno riscoperto i giochi da tavolo. Si è dunque dato il via a tornei familiari con giochi di società, ma non solo, che fino a qualche tempo fa sembravano esser stati dimenticati.
È proprio durante questo periodo che si è assistito ad un ‘boom’ delle vendite online dei più classici giochi da tavolo. Tuttavia, tra questi, i più apprezzati, ordinati e ricercati sul web, sono stati sicuramente i puzzle da 1000 pezzi. Lo fa sapere Ravensburger, uno dei maggiori produttori del settore. I puzzle da 1000 pezzi infatti, sono proprio quelli che possono rappresentare una sfida per i principianti, ma anche un’attrazione per i più esperti.
I Puzzle per “viaggiare”
Tra i più ricercati sicuramente, quelli in cui sono rappresentati luoghi o monumenti con immagini di alta qualità, ossia quelli che permettono più di altri di “viaggiare”, di andare oltre. Divertendosi o rilassandosi. Grande richiesta anche per quelli da 500, 1500 e 3000 pezzi. In questo periodo di reclusione, tra una video lezione e l’altra o alle prese con lo smart working, stando sempre per lo più “connessi”, nel tempo libero le famiglie decidono di “staccare”.
E di dedicarsi magari a passatempi che non richiedono una connessione internet. Da lì, i giochi da tavolo, di società, ma anche i puzzle, da fare in gruppo o in autonomia. Giochi che hanno fatto divertire diverse generazioni passate, ma che vengono riscoperti oggi.
Ma perché proprio i puzzle?
Come riportato in un articolo de Il Messaggero, secondo un recente studio dell’Università di Ulma, pubblicato sulla rivista scientifica Trials, risolvere i puzzle è un’attività di svago cognitiva a basso costo, “intrinsecamente motivante”, che può essere eseguita da sola o con altri e senza la necessità di utilizzare un dispositivo digitale. Gli stessi ricercatori invitano ad inserirlo nella pratica clinica come un modo per migliorare le abilità visuo-spaziali, cioè nella percezione della realtà tra gli oggetti nello spazio.
“Regolari esercizi di rilassamento sono la chiave, e questo vale anche per la risoluzione di puzzle – spiega Iris Kolassa, ricercatrice dell’Università di Ulm che ha portato avanti la ricerca – All’inizio, i piccoli successi che sperimenti quando trovi un pezzo aumentano il tuo benessere e la tua auto-efficacia, che è la convinzione di poter gestire da soli situazioni difficili. Inoltre, focalizzare la tua attenzione mentre fai un puzzle consente a molte persone di ‘spegnersi’”.
Sempre secondo la studiosa un “rilassamento regolare, soprattutto se praticato nell’ambito di uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e abbastanza esercizio fisico, previene le conseguenze negative di uno stress acuto e prolungato”.
Genitori e figli, durante questo periodo di quarantena trascorso a casa, hanno ricercato e rispolverato i passatempi e i giochi di una volta, distaccandosi dai dispositivi tecnologici. I puzzle sono del resto, un passatempo divertente, ma anche rilassante ed intelligente. Adatto inoltre a tutti, grandi e piccini.
Da quando è iniziata la pandemia da covid-19, i puzzle di trovano così nella hit list dei prodotti più ricercati, subito dopo i disinfettanti. E in alcuni casi sono addirittura esauriti nel commercio al dettaglio.
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