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Copernicus, il rapporto annuale sul clima: è record il 2021

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Copernicus, il rapporto annuale sul clima: è record il 2021 (Foto Pixabay)

Copernicus climate change service, servizio volto a fornire all’Unione Europea informazioni sul clima passato, presente e futuro, ha appena pubblicato il rapporto annuale sul clima affermando che il 2021 è stato l’anno con l’estate più calda

Il Copernicus climate change service dell’Unione Europea ha da poco pubblicato un rapporto annuale sul clima affermando che gli ultimi sette anni sono stati i più caldi del mondo. In particolare il 2021 ha visto la sua temperatura crescere di 1,2 gradi. 

Dal 2014 ad oggi gli anni più caldi mai registrati sono stati il 2016 e il 2020, anche se il primato per l’estate più calda, l’ha vinto il 2021. Il simbolo e picco storico è stato in agosto quando a Siracusa si sono registrati 48,8 gradi. 

Le aree colpite, non solo l’Europa

A causa dei cambiamenti climatici, nel 2021 si sono verificati diversi eventi metereologici che non hanno colpito solo l’Europa con le alluvioni disastrose in Germania e Belgio e gli incendi in Italia e Grecia; ma anche L’America, il Canada, la Cina, il Sud Sudan e altre macro-aree ad alta industrializzazione. 

Gli incendi in Italia e la perdita dei boschi

Nell’estate 2021 in Italia sono bruciati circa 158 mila ettari di boschi e le regioni più colpite sono state la Sardegna, la Calabria e la Sicilia. Coldiretti, organizzazione nazionale che si occupa di imprese agricole e agricoltura, ha stimato che per risanare i danni provocati all’ecosistema ci vogliono all’incirca 15 anni. 

A causa degli incendi ogni anno si perdono grandi quantità di terreno, ma soprattutto di boschi, i quali sono determinanti per l’ambiente. Di fatto, da sempre si sa che il verde che ricopre le nostre regioni svolge una funzione molto importante: emette massicce quantità di ossigeno e allo stesso tempo permette di assorbire l’anidride carbonica presente nell’aria. 

CO2 e metano, i principali gas serra 

Preoccupante è il fatto che sempre nel 2021 i livelli globali di CO2 e metano, i principali gas serra, hanno continuato a salire raggiungendo livelli record. L’anidride carbonica è arrivata a una concentrazione di 414,3 parti per milione mentre il metano ad una di 1.876 parti per miliardo. 

Non bisogna dimenticare che il metano è uno dei gas più nocivi per il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici: infatti ha un potenziale climalterante tra le 20 e le 30 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. 

Le vere motivazioni di questo aumento repentino non sono ancora state comprese, all’inizio della pandemia nel 2020 vi era stato un calo. Ciò che si sa con certezza è che le emissioni di metano sono date alla produzione di petrolio e gas, ma anche dall’agricoltura e fonti naturali come le zone umide.

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