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Close the glass loop, riciclo del vetro al 90% entro il 2030

L’Industria Europea del packaging in vetro dà il via al “Close the Glass Loop”, un programma che ha l’obiettivo di incrementare il tasso di raccolta per il riciclo del vetro e portarlo al 90% entro il 2030 nell’UE per realizzare un piano d’azione per l’economia circolare del vetro in Europa.

L’iniziativa rappresenta una risposta concreta alle nuove norme europee volte ad aumentare gli obiettivi netti di riciclo degli imballaggi in vetro al 75% entro il 2030.

Oggi, oltre il 76% degli imballaggi in vetro immessi sul mercato europeo viene raccolto per essere riciclato all’interno di un ciclo chiuso “da bottiglia a bottiglia”, collocando già la circolarità del vetro in una categoria a sé stante.  Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per giugno 2020.

“Il nostro obiettivo è quello di continuare ad aumentare le credenziali di sostenibilità delle soluzioni di imballaggio in vetro che forniamo ai nostri clienti e consumatoriha dichiarato il Presidente di FEVE Michel Giannuzzi – Siamo orgogliosi di condurre il ‘Close the Glass Loop’, un’iniziativa a livello industriale che avrà reali benefici sia per il mercato che per il nostro pianeta: è la nostra call to action per realizzare un ambizioso Piano d’azione per l’economia circolare del vetro”.

Close the glass loop,  una piattaforma comune europea

Questa iniziativa riunirà i diversi attori del ciclo di raccolta e riciclo del vetro nell’ambito di una piattaforma comune europea, con il duplice obiettivo di colmare le lacune nella raccolta e migliorare la qualità del vetro riciclato (rottame), in modo che le risorse possano essere nuovamente impiegate nel processo di produzione di un nuovo contenitore in vetro. Una maggiore disponibilità di rottame di buona qualità significa un processo di produzione più efficiente in termini di risorse, fornendo un materiale di imballaggio di prima qualità, sicuro e riciclato al 100%.

Tutto inizia con la raccolta. Il programma “Close the Glass Loop” stimolerà la raccolta e coinvolgerà i numerosi partner europei e nazionali, dai comuni ai trasformatori di vetro, ai clienti dell’industria, fino agli schemi nazionali di responsabilità estesa del produttore che operano in tutti gli Stati membri dell’UE.

Il riciclo del vetro per produrre nuovi imballaggi alimentari, nel settore farmaceutico e della cosmetica, consente ad un materiale “permanente” come il vetro di garantire lo sviluppo sostenibile dei consumi, alimentando un perfetto modello di Economia Circolare che si traduce, anche, in un minor utilizzo di risorse naturali, minori emissioni e minor uso di energia, in linea con gli obiettivi comunitari di consumo e produzione sostenibile (SDG 12). Allo stesso tempo, il riciclo del vetro permette direttamente all’industria di ridurre drasticamente il consumo energetico e le emissioni di CO2, in linea con l’obiettivo di azione per il clima (SDG 13).

“Per avere successo, dobbiamo lavorare a livello locale in ogni Stato membro dell’UE, condividendo al tempo stesso le migliori pratiche e aumentando gli obiettivi attraverso una piattaforma europea. Non crediamo in un unico modello europeo per la raccolta del vetro, ma crediamo in un’unica ambizione”, ha sottolineato Michel Giannuzzi.

“Siamo molto contenti di collaborare allo sviluppo di questo progetto, che vede l’Italia tra i principali Paesi da cui dipende il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi”, afferma Gianni Scotti, Presidente Co.Re.Ve. (Consorzio Recupero Vetro).

“Il nostro Paese vede in questa forma di cooperazione tra tutti gli attori della filiera, una innovativa formula per fare sistema e diffondere le migliori pratiche per la raccolta ed il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro in Europa. In Italia, abbiamo raggiunto tassi di raccolta ormai prossimi all’obiettivo quantitativo del Programma “Close the Glass Loop”, ma ci rimane molto da lavorare sulla qualità. Dobbiamo ridurre assolutamente la quantità di materiale che, a causa della presenza di inquinanti, perdiamo negli impianti di trattamento a valle della raccolta. Nell’ultimo anno, infatti, oltre il 13% del materiale raccolto è stato scartato e smaltito in discarica, anziché tornare a vivere come nuovi imballaggi”, prosegue il Presidente di Co.Re.Ve.

“Siamo molto orgogliosi di essere riusciti a gettare le fondamenta per un programma così ambizioso, che ha un forte sostegno tra i nostri membri e corrisponde perfettamente agli scopi sia degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e sia del Green Deal europeo della nuova Commissione Europea”, ha dichiarato Adeline Farrelly, Segretario Generale di FEVE.

 

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