Grazie all’utilizzo delle biomasse legnose (legna da ardere, pellet e cippato) il nostro Paese può contare su una risorsa strategica, non solo per il riscaldamento residenziale, ma anche per edifici pubblici, attività produttive e commerciali, in particolare attraverso le reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa vergine.
Le notizie di questi giorni disegnano un futuro per il 2025 a tinte fosche per quanto riguarda l’aumento del prezzo del gas in Italia e nel resto d’Europa, frutto di una complessa combinazione di fattori geopolitici, climatici ed economici che avrà un impatto diretto sui costi delle bollette energetiche.
Risulta perciò fondamentale, come sostenuto dallo stesso Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, un sistema di strategie che combini misure a breve termine, come il controllo dei prezzi, ma soprattutto soluzioni strutturali, come la diversificazione delle fonti e l’incremento delle energie rinnovabili.
L’AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, ribadisce come le biomasse legnose potranno risultare fondamentali per il calore rinnovabile, l’autonomia energetica e la lotta alla povertà energetica.
La strada tracciata dal PNIEC, cioè il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e dalla Direttiva REDIII, indica che il futuro del calore sostenibile passa anche dalla valorizzazione delle biomasse legnose.
Per questa ragione AIEL auspica che venga promossa una strategia nazionale sul calore che valorizzi il contributo della biomassa legnosa, una risorsa che può garantire autonomia, stabilità e sviluppo locale in un quadro di sostenibilità ambientale e benessere per le comunità.
La filiera foresta-legno-energia, secondo il PNIEC, giocherà un ruolo decisivo nella transizione energetica in Italia, fornendo oltre il 43% del calore rinnovabile previsto al 2030.
Grazie alle biomasse legnose (legna da ardere, pellet e cippato) il nostro Paese può contare su una risorsa strategica non solo per il riscaldamento residenziale, ma anche per edifici pubblici, attività produttive e commerciali, in particolare attraverso le reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa vergine.
Le innovazioni tecnologiche sviluppate negli ultimi anni hanno reso l’impiego delle biomasse legnose una soluzione affidabile, efficiente e competitiva. Migliorando i sistemi di abbattimento delle emissioni e l’ottimizzazione energetica e ambientale degli impianti, il riscaldamento a biomassa si conferma una scelta matura per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e garantire un approvvigionamento energetico sostenibile.
La Direttiva europea REDIII ed una strategia sul calore rinnovabile
Anche la recente Direttiva europea REDIII sull’efficienza energetica punta a incrementare l’uso di fonti rinnovabili, tra cui le biomasse legnose, fissando obiettivi vincolanti: il 48% entro il 2030 e il 100% al 2050.
REDIII non è altro che l’abbreviazione di Renewable Energy Directive III e riguarda le politiche e gli obiettivi relativi alle fonti di energia rinnovabile, individuando una serie di novità che dovranno essere recepite dagli Stati membri in Europa nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.
La Direttiva introduce il principio dell’uso a cascata della biomassa, privilegiando gli impieghi a maggior valore aggiunto, ma riconoscendo la necessità di utilizzarla per la produzione di energia, laddove non vi siano alternative economiche o ambientali sostenibili.
In un contesto geopolitico incerto, diventa urgente definire una strategia energetica sul calore che valorizzi le risorse rinnovabili locali.
Le biomasse legnose, strettamente legate alla gestione forestale sostenibile, consentono di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, sostenere le economie delle aree interne e marginali e prevenire il rischio incendi, realizzando un modello virtuoso di economia circolare a vantaggio di cittadini, territorio e Sistema Paese.
Un contrasto deciso alla povertà energetica: le biomasse ed un potenziale da sfruttare appieno
La povertà energetica, che oggi interessa circa l’8,6% delle famiglie italiane, può essere contrastata favorendo l’utilizzo di fonti rinnovabili stabili e programmabili come le biomasse legnose.
Garantendo continuità e contenimento dei costi, le biomasse legnose sono una risorsa fondamentale per realizzare una transizione ecologica realmente inclusiva, senza lasciare indietro le famiglie in difficoltà economica.
Nonostante il PNIEC preveda un ruolo importante per le biomasse, i valori indicati non sfruttano appieno il loro potenziale strategico. Considerando l’insieme delle risorse disponibili, escludendo quelle destinate ad elettricità e trasporti, si può puntare a 16,5 Mtep di energia termica da bioenergia al 2030, di cui 10,7 Mtep da biomasse legnose.
Una valorizzazione più incisiva del “fuori foresta” e della gestione forestale sostenibile potrebbe ridurre l’importazione di 10 miliardi di m³ di gas metano, pari a 1/6 del consumo totale nazionale nel 2023, contribuendo concretamente alla sicurezza energetica nazionale e alla crescita economica dei territori.
Come sottolineato da Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL: “L’impiego delle biomasse legnose, integrate nelle tecnologie avanzate oggi disponibili, rappresenta una soluzione determinante per il raggiungimento degli obiettivi energetici, la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e il contrasto alla povertà energetica.
La filiera foresta-legno-energia può offrire un contributo chiave alla decarbonizzazione del settore del riscaldamento, rendendo la transizione ecologica più solida e resiliente”.