La pandemia e l’impatto coronavirus sullo sviluppo sostenibile. Tanti gli interrogativi: quali saranno gli obiettivi dell’Agenda 2030 maggiormente colpiti da questa crisi? E quali gli effetti sugli indicatori che misurano la sostenibilità del Paese?
Una analisi articolata che si concentra su gli effetti a breve termine della crisi, cioè nel corso del 2020, articolata in vari documenti per contribuire a prevedere come la pandemia causata dal Covid-19 cambierà il nostro mondo, la nostra quotidianità e le attività economiche entro il mese di giugno.
17 Obiettivi, l’impatto coronavirus e le previsioni:
- Impatto largamente negativo per:
1 (povertà)
4 (Educazione)
8 (Condizione economica e occupazionale)
9 (Innovazione)
10 (Disuguaglianze) - Un andamento moderatamente positivo per:
7 (Sistema energetico)
11 (Città e comunità sostenibili)
13 (Lotta al cambiamento climatico)
16 (Pace, giustizia e istituzioni solide) - Un impatto sostanzialmente nullo:
6 (Acqua pulita)
14 (Flora e fauna acquatica)
17 (Partnership) - Un impatto incerto:
2 (Fame nel mondo)
3 (Buona salute)
5 (Parità di genere)
12 (Consumo responsabile)
15 (Flora e fauna terrestre)
In alcuni casi non è stato possibile immaginare una relazione chiara tra crisi e indicatore, mentre in altri casi miglioramenti e peggioramenti tendono a compensarsi. “Intendiamo contribuire alla riflessione sull’impatto della crisi epidemica per cercare di rispondere ai quesiti che oggi, in tutto il mondo, stimolano il dibattito sulle possibili conseguenze della pandemia”, ha spiegato il portavoce dell’ ASviS, Enrico Giovannini.
“Questa analisi smentisce, una volta per tutte, l’idea che una crisi economica “faccia bene” allo sviluppo sostenibile come definito dall’Agenda 2030 che comprende le dimensioni economiche, sociali, ambientali e istituzionali”, ha detto ancora il portavoce dell’ASviS, ribadendo l’invito al Governo e al Parlamento affinché “i provvedimenti normativi in discussione siano sempre accompagnati da una valutazione, ancorché qualitativa, del loro impatto atteso sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile”.
Dal Decreto legge “Cura Italia”, l’Asvis ha identificato che gli Obiettivi maggiormente interessati soprattutto il Goal 3 (Salute e benessere), per le numerose misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale; i Goal 8 e 9; i Goal 1 e 10, a causa dei provvedimenti di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese.
Il Goal 16, Pace, giustizia e Istituzioni solide: è influenzato dagli interventi sulle pubbliche amministrazioni, la continuità del servizio postale, le forze dell’ordine, la gestione della giustizia e il funzionamento degli istituti penitenziari.
Una proposta per integrare il decreto “Cura Italia”
È possibile costruire una diga solida contro l’impoverimento. Il Forum Disuguaglianze e Diversità (Forum DD) e l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (AsviS), assieme a Cristiano Gori dell’Università di Trento, propongono due misure integrative al decreto “Cura Italia”: il Sostegno di emergenza per il lavoro autonomo (SEA) e il Reddito di Cittadinanza per l’Emergenza (REM).
Il SEA “Sostegno di Emergenza per il Lavoro Autonomo” vuole sostituire il bonus una tantum di 600 euro per gli autonomi in modo da sostenere il reddito tutelando il lavoro e il REM “Reddito di Cittadinanza per l’Emergenza”, che utilizza i dispositivi del Reddito di Cittadinanza, estendendolo ai nuovi richiedenti per la durata del periodo di emergenza.
Come affrontare la crisi?
Nell’azione pubblica, economica e sociale necessaria per contrastare la crisi indotta dall’impatto coronavirus, possiamo identificare tre distinti obiettivi:
- evitare l’impoverimento delle persone e l’acuirsi delle disuguaglianze conseguenti alla caduta dei redditi da lavoro e agli ostacoli derivanti dal distanziamento sociale.
- evitare il collasso del sistema produttivo, specie di quella parte che costituisce la capacità competitiva potenziale del paese e la sua infrastruttura sociale
- promuovere attività private, pubbliche e sociali prioritarie, necessarie nel breve termine per contrastare (in condizioni di sicurezza sanitaria) gli effetti del virus e nel medio-lungo termine per imprimere, con la partecipazione dei cittadini e del lavoro, un cambio di rotta allo sviluppo su basi di giustizia ambientale (transizione ecologica e agro-alimentare) e sociale.
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