Promossa dalla Fondazione Ugo da Como, la mostra è un viaggio tra quelle specie di organismi viventi introdotti dall’uomo nel nostro Paese, in ambienti dove mai sarebbero stati e mai sarebbero arrivati.
“Alieni. La conquista dell’Italia da parte di piante e animali introdotti dall’uomo”, è una mostra, in programma fino al 2 aprile presso la Rocca di Lonato del Garda in provincia di Brescia, che desta curiosità e che si apre al pubblico con una ricca sezione fotografica, filmati, pannelli che introducono all’argomento, modelli di insetti in grande scala e animali.
Con questa rassegna la Fondazione Ugo Da Como, con il patrocinio del Comune di Lonato del Garda, vuole valorizzare il Museo Ornitologico, una collezione straordinariamente ricca ospitata nella Rocca di Lonato e costituita dalla raccolta dell’appassionato ornitologo Gustavo Adolfo Carlotto (1886-1970).
La mostra Alieni nasce per iniziativa dell’Istituto Oikos e Regione Lombardia, a cura di Francesco Tomasinelli e Raffaella Fiore, con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi dell’Insubria (dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate) e di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il sostegno del progetto LIFE in the City.
L’Italia e le specie alloctone, un fenomeno da studiare trovando soluzioni
Protagoniste della mostra “Alieni. La conquista dell’Italia da parte di piante e animali introdotti dall’uomo” sono le cosiddette specie “alloctone”, riferendosi a quegli organismi animali e vegetali provenienti da altri continenti e introdotti accidentalmente o volontariamente dall’uomo. Si guarda al “trasporto passivo”, cioè all’allontanamento dai luoghi di origine e l’inserimento artificiale in un ambiente nel quale non sono mai stati presenti e non sarebbero mai giunti in modo naturale.
La conseguenza di questo fenomeno diventa poi la possibilità che gli organismi si espandano senza controllo, favoriti dall’assenza sia di nemici naturali e da meccanismi di autoregolazione naturale. Questo processo è molto cresciuto negli ultimi decenni con l’aumento dei traffici e lo scambio delle merci, e si è aggravato con l’innalzamento delle temperature che permette l’insediamento di molte specie tropicali.
L’Italia è tra le nazioni europee più colpite da questo fenomeno e nelle nostre campagne ormai non si incontrano solo piccoli invertebrati provenienti da paesi lontani, ma anche specie di grossa taglia, come la nutria o il gambero della Louisiana. Oggi, grazie all’impegno di centinaia di tecnici e ricercatori in tutta Italia, si cerca di correre ai ripari, mettendo a punto metodi di prevenzione e sistemi di contrasto a queste specie invasive, che la mostra vuole mettere in evidenza.