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Ai confini dell’Asia, il libro di viaggio di Mario Cimarosti

Ai confini dell’Asia, il libro di viaggio di Mario Cimarosti
I cacciatori in Mongolia con i loro falchi

Mario Cimarosti ha seguito le orme di Marco Polo, da Venezia percorrendo la Via della seta per scoprire le meravigliose terre d’Oriente. Ci racconta l’esperienza in questa intervista con cui proviamo a parlare anche del suo libro appena uscito

Ha attraversato la Russia, le steppe della Siberia, i deserti della Mongolia per arrivare in Cina e poi in Asia Centrale lungo le rotte dei carovanieri. Ha raggiunto l’Uzbekistan, il Caucaso, la Georgia, l’Azerbaijan e la straordinaria Armenia, con la quale ha condiviso il dolore del genocidio di un popolo.

Ai confini dell’Asia, il libro di viaggio di Mario Cimarosti
Mausoleo a Samarcanda in Uzbekistan

“Sono partito dalle mie origini, dall’isola di Murano dove sono nato e vissuto con mio padre Ernesto (era artista vetraio) ed ho viaggiato per tanti anni nelle Terre d’Oriente ispirandomi al mio conterraneo Marco Polo”,   è Mario Cimarosti, quarantaseienne veneto, tour operator e collaboratore delle Nazioni Unite che racconta a noi di Green Planet News il suo straordinario viaggio lungo 24.441 km, tra Europa e Asia, tra Occidente e Oriente. Un’avventura  lunga 20 anni che è diventata un libro “Ai confini dell’Asia – avventure e incontri tra zar, sultani e maioliche” (2020, Ediciclo editore, pp. 224, 15 euro), disponibile anche in formato ebook (8,99 euro).

Ai confini dell’Asia, il libro di viaggio di Mario Cimarosti

Cimarosti spiega: “Nel libro  ci sono tutte le emozioni vissute in queste terre lontane che sono fortemente legate alla mia città di mare, Venezia. In Russia dove San Pietroburgo è chiamata la “Venezia del Nord”, in Cina a Suzhou villaggio di pescatori oggi soprannominato la “Venezia D’Oriente”, in Azerbaijan dove nella città della seta (Sheki) ritrovo il vetro di murano nel Palazzo del Gran Khan. E ancora, in Armenia terra legata ancora oggi a Venezia con il Monastero Mechitarista Armeno nell’isola di San Lazzaro e infine in Turchia a Istanbul dove il quartiere Pera si affaccia al Ponte Galata sul Bosforo, un tempo colonia veneziana”.

Cimarosti ha iniziato a scrivere il libro a settembre del 2018 : “Un viaggio lunghissimo e ricco di emozioni straordinarie che hanno per sempre cambiato il senso della mia vita. Da Alessandro Magno a Gengis Khan fino a Tamerlano: sono dieci capitoli di storie che ho personalmente vissuto tra genti lontane e popoli spesso misteriosi e affascinanti”.

Lo scrittore ci regala una storia inedita che ha vissuto sulle Montagne al confine tra Armenia e Georgia: “Stavo proseguendo il mio itinerario confine tra i due Stati, mi sono trovato davanti ad un bivio ed ho deciso di svoltare a sinistra tentando la fortuna, ero diretto verso Tblisi la capitale della Georgia, poco dopo però mi sono ritrovato davanti ad una zona paesaggistica incredibile: davanti a me disseminate colline rocciose spettacolari, nella roccia scavate piccole casette e vicino alcuni fori erano gli ingressi a chiese rupestri di rara bellezza con all’interno affreschi straordinari, una meraviglia! sono salito fino in cima alla montagna e li ho incontrato i monaci di Uplistsikhe con i quali ho pranzato al loro refettorio accolto da gente buona, quieta e serena”.

Ai confini dell’Asia, il libro di viaggio di Mario Cimarosti
Dolci tipici armeni esposti dai contadini locali

La Transiberiana per Cimarosti “è il viaggio della vita, un’ esperienza che non ha eguali. Sono due settimane  che ha trascorso nel mitico treno lungo la Transiberiana. Percorrere la ferrovia più lunga del nostro pianeta (oltre 9.000 km) oltrepassando ben 7 fusi orari differenti, porta il viaggiatore a comprendere le diversità del mondo e dei suoi popoli. Partendo da Mosca in Russia, oltrepassando la Siberia, dormendo in Mongolia nelle yurte con i nomadi pastori, toccando con le dita le stelle nella notte nel deserto del Gobi, una favola!”.

Ai confini dell’Asia, il libro di viaggio di Mario Cimarosti
La Transiberiana

Il viaggio continua in Caucaso nelle terre dei guerrieri del fuoco in Azerbaijan, in Georgia e in Armenia dove ha condiviso il dolore del popolo armeno e del suo genocidio scoprendo il grande orgoglio di questa gente che ha saputo rialzarsi. E ancora lungo il Mar Mediterraneo, sfociando nelle acque tra il Mar di Marmara e il Mar Nero lungo il corno d’oro sul Bosforo, visitando i famosi Palazzi dei Sultani nella storica Costantinopoli, l’attuale Istanbul.

Le immagini di Mario descrivono colori e profumi dei luoghi “vissuti”: Le foto migliori che abbia mai scattato sono sempre all’interno dei marcati brulicanti lungo la via della seta, a Samarcanda nel “siab”(Bazar Siyob) popolare ho raccolto dentro le mie foto i colori della seta e della lana del deserto rosso. Poi in Turchia a Istanbul, nell’antica Costantinopoli, mi sono ritrovato nel gran bazar con oltre 4.000 negozi con esposte tutte le merci immaginabili dei mercanti, nel mercato delle Spezie ho potuto fotografare e percepire con lo scatto l’odore d’oriente ed i profumi indimenticabili delle spezie turche, vere essenze del viaggio per chi come me adora girovagare tra le zone più popolari e umili delle cittadine, un turbinio di colori e profumi!”.

Il viaggio come terapia dell’anima è quello che emerge dalle parole dello scrittore.“Un percorso immenso attraverso mezzo pianeta che ha riempito la mia anima di viaggiatore. Mi sono avvicinato alla meditazione scoperta e osservata in oriente, diventando il viaggio stesso una insperata cura dell’anima, riempiendo la mia valigia di innumerevoli altri punti di vista.Bisogna aprirsi totalmente mentalmente alle conoscenze, alla ricerca del diverso, credo che nel mio caso è il mondo che si dona interamente al viaggiatore, basta solo ascoltare le vibrazioni che emette la natura, la terra, le montagne… le onde del mare”.

La lettura, come sottolinea Mario Cimarosti , viene prima del viaggio: “La letterura è stata il motore di ogni mia esperienza di viaggio, la vera chiave per la mia sete di conoscenza. Sono cresciuto leggendo Dino Buzzati e Hermann Hesse, passando poi per Tiziano Terzani, Angela Terzani Stern e poi, per me insostituibili Bernard Ollivier,Colin Thubrone Jan Brokken”.

L’ansa dell’oasi nel deserto rosso, la terra rossa del Kizilkum (200.000 km² tra Kazakistan, Turkmenistan e Uzbekistan, in Asia centrale)

Sul canale  YOUTUBE è possibile vedere la presentazione del libro “Ai confini dell’Asia – avventure e incontri tra zar, sultani e maioliche”.

Foto per gentile concessione di Mario Cimarosti.

Articolo curato dalla redazione e realizzato con il contributo di Manola Testai.

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