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A Roma si studia un premio per chi si muove sostenibile

A Roma si studia un premio per chi si muove sostenibile (Foto Pixabay)
Foto Pixabay

A Roma si studia un premio per chi si muove sostenibile. Spesso da idee intelligenti possono nascere grandi risultati. Roma, purtroppo, è una città dove il problema del traffico e dell’inquinamento viene vissuto quotidianamente e drammaticamente dai cittadini

Trovare soluzioni, va detto, non è facile, ma certo l’immobilismo non aiuta. Ciò che è necessario fare è stimolare i romani ad un diverso approccio alla mobilità, tanto più di fronte ad un sistema di mezzi pubblici che fa acqua da tutte le parti.

Una soluzione potrebbe nascere da quella che si chiama: mobilità alternativa e condivisa. Ci riferiamo a soluzioni quali bike sharing, car sharing, car pooling e simili, estremamente utili se ben sviluppate. Ad esempio a Milano, dove la mobilità alternativa sembra essere ormai realtà consolidata, vengono svolti in auto il 43% degli spostamenti con destinazione la sede di lavoro, contro il 66% di Roma e il 54% di Napoli.

Nella capitale, dove il servizio di bike sharing ha avuto pessimi risultati grazie soprattutto all’inciviltà di alcuni dei suoi abitanti, si sta pensando ad una soluzione nuova ed intelligente, vagliando la possibilità di introdurre un sistema di incentivi per chi usa la bicicletta nelle trasferte urbane, contribuendo ad una migliore qualità del traffico e dell’aria respirata. Al momento si tratta soltanto di un semplice studio di fattibilità.

La giunta capitolina potrebbe puntare su un bonus in denaro per chi va in bicicletta oppure su altre premialità che possano incentivare l’uso del mezzo a 2 ruote negli spostamenti cittadini. Domani si terrà una riunione per mettere meglio a fuoco la questione, ma i tempi non si annunciano brevissimi, sempre che l’iniziativa trovi uno sbocco concreto. Un altro possibile incentivo, differente dall’elargizione di denaro, è stato ipotizzato dal presidente della commissione Mobilità del comune di Roma, Enrico Stefano: “biglietti degli autobus o ingressi gratuiti nei Musei o al Teatro dell’Opera, magari anche per qualche concerto”.

In Italia ci sono già altre città, come Bari e Cesena, che stanno mettendo in campo soluzioni di questo tipo. Ad esempio, nel capoluogo pugliese, dove l’iniziativa partirà in modo sperimentale per 4 mesi, il Comune prevede un rimborso in denaro, pari a 25 centesimi per ogni chilometro percorso, per chi si sposta in bicicletta in città, incentivando anche l’acquisto dei mezzi a due ruote.

Qualora il progetto decollasse si potrebbe fare ricorso ad un’applicazione, PinBike, brevettata dalla Fb Innovation srl di Corato, in provincia di Bari. A chi sceglie di aderire al programma viene chiesto di installare sulla propria bicicletta una sorta di rilevatore che rende il veicolo tracciabile. Da remoto la centrale verifica gli spostamenti con il GPS accertando la compatibilità del ritmo di marcia, evitando così che si possa provare a truffare utilizzando un altro tipo di mezzo.

Ipotizzando un rimborso di 20 centesimi a chilometro (cifra scelta tenendo conto di quanto già fatto da altre città), con una percorrenza media di 10 chilometri al giorno (valore credibile nella capitale), il bonus che il ciclista-lavoratore potrebbe ottenere toccherebbe quota 2 euro quotidiani, anche, come detto, non necessariamente rimborsati in denaro.

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