La transizione ecologica passa anche attraverso geotermia e pompe di calore
Ci stiamo avvicinando al momento in cui vedremo l’aumento del 30% nella bolletta dell’elettricità e del 14,4% per quella del gas.
Una crisi energetica questa non legata alla transizione ecologica, ma al semplice fatto che l’Europa e l’Italia sono importatori netti di materia prima, ovvero gas. Motivazione dunque ulteriore per spingere l’utilizzo delle rinnovabili anche nel settore del riscaldamento, per affrancarci da Paesi a forte rischio geopolitico.
Inoltre l’energia derivante da fonti fossili che alimenta gli edifici è un inquinante formidabile: a Milano, ad esempio, sono ancora attive quasi 3.000 caldaie a gasolio, sostituirne solo 1.000 con pompe a calore ad alta temperatura avrebbe l’effetto equivalente di togliere dalla circolazione 134.000 auto.
Le dichiarazioni di Riccardo Bani presidente di Arse
“La transizione ecologica ed energetica sta arrivando e passerà anche attraverso l’utilizzo più estensivo dell’energia geotermica. Lo dice chiaro infatti il piano RePowerEu della Commissione che propone di aumentare dal 40% al 45% l’obiettivo per il 2030 per le rinnovabili e dal 9% al 13% quello per l’efficienza energetica alla stessa data nell’ambito del pacchetto «Fit for 55». Prevedere il raddoppio della diffusione delle pompe di calore unito a misure per integrare l‘energia geotermica e termosolare nei sistemi di teleriscaldamento e di riscaldamento collettivo è la ricetta giusta per curare uno dei mali energetici del nostro Paese, ovvero un patrimonio immobiliare riscaldato a gas e poco efficiente. Ora la palla passa alla politica in Italia: occorrono scelte lungimiranti e strategie che vadano oltre la situazione emergenziale”.
A dichiararlo è Riccardo Bani, presidente di Arse, Associazione per il riscaldamento senza emissioni.
“Si migliori il sistema incentivante del superbonus – continua Bani – in modo da premiare chi fa scelte realmente volte al risparmio energetico e all’abbattimento delle emissioni. Stop dunque agli incentivi a chi installa caldaie a gas, e si promuovano invece fonti e tecnologie convenienti e pulite come le pompe di calore geotermiche”.
“Sarebbe auspicabile anche diffondere tra i cittadini un’adeguata cultura e conoscenza delle tecnologie esistenti, per sostenerli in scelte che premiano l’ambiente e alleggeriscono le bollette” – conclude Bani.