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La mappa visuale AEA certifica la qualità dell’aria delle città europee

La mappa visuale AEA certifica la qualità dell'aria delle città europee
La mappa visuale AEA certifica la qualità dell'aria delle città europee, foto di Chris LeBoutillier da Pexels

Uno strumento che potrà risultare particolarmente utile agli amministratori delle città europee è quello messo a punto dall’AEA, l’Agenzia Europea dell’Ambiente, che ha presentato una mappa visuale che certifica la qualità dell’aria in molte città del vecchio continente. Grazie alla possibilità di misurare la concentrazione di particolato fine (PM2,5) è possibile conoscere lo stato della qualità dell’aria negli ultimi due anni. Sono 6 le città italiane tra le prime 100

L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) nasce con il compito di fornire informazioni indipendenti e qualificate sullo stato dell’ambiente in Europa, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile e contribuire al conseguimento di miglioramenti significativi e misurabili, fornendo ai responsabili delle decisioni politiche e al pubblico informazioni tempestive, mirate, pertinenti e attendibili.

Seguendo questi principi diretti l’Agenzia ha messo a punto una nuova mappa visuale che fornisce informazioni sulla qualità dell’aria urbana. Le città sono classificate dalla più pulita alla più inquinata sulla base dei livelli medi di particolato fine (PM2,5) degli ultimi due anni.

La situazione in Europa

Dal 2019 al 2020, secondo i dati dell’Agenzia, le tre città europee più pulite in termini di qualità dell’aria sono state Umeå (Svezia), Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo), mentre le tre più inquinate sono state Nowy Sacz (Polonia), Cremona (Italia) e Slavonski Brod (Croazia).

Delle 323 città che figurano nella mappa, 127 hanno una qualità dell’aria classificata come buona, nel senso che è al di sotto degli orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al PM2,5 – pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 μg/m3) – fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

In conformità delle politiche volte a promuovere l’aria pulita in Europa, l’Unione europea ha fissato un valore limite annuale per il PM2,5 pari a 25 μg/m3. La mappa visuale considera la qualità dell’aria a lungo termine molto scarsa quando i livelli di PM2,5 sono pari o superiori a tale soglia; rientrano in questa categoria cinque città (situate in Polonia, Croazia e Italia).

Il particolato fine è l’inquinante atmosferico con la maggiore incidenza sulla salute in termini di morti premature e malattie. La mappa fornisce informazioni sulla qualità dell’aria a lungo termine in ciascuna città. L’esposizione a lungo termine al PM2,5 causa malattie cardiovascolari e respiratorie.

Come sottolineato da Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA: “Se da un lato la qualità dell’aria è notevolmente migliorata negli ultimi anni, dall’altro l’inquinamento atmosferico si ostina a rimanere elevato in molte città d’Europa. Questa mappa visuale della qualità dell’aria consente ai cittadini di constatare facilmente e in prima persona quale sia la situazione dell’inquinamento atmosferico nella loro città rispetto ad altre. Fornisce informazioni concrete e orientate al territorio alle quali i cittadini possono ricorrere per segnalare i problemi alle autorità locali. Questo aiuterà tutti noi a  raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di ‘Zero Pollution’“.

Foto di Mikhail Nilov da Pexels

Come leggere la mappa visuale

La mappa visuale riporta dati sui livelli di particolato fine in oltre 300 città di tutti i paesi aderenti all’AEA, sulla base di quelli comunicati all’Agenzia dai paesi membri a norma delle direttive dell’UE sulla qualità dell’aria ambiente. I dati provengono dalle misurazioni a terra del PM2,5 effettuate da più di 400 stazioni di monitoraggio nelle aree urbane e suburbane, che delineano un quadro netto dell’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico.

Le letture e le classifiche si basano sulla concentrazione media annua di PM2,5 negli ultimi due anni solari, calcolata utilizzando dati aggiornati per l’anno più recente e dati convalidati sulla qualità dell’aria per l’anno precedente. Nella tabella le città europee sono classificate in base ai relativi livelli medi di particolato fine negli ultimi due anni solari. In futuro l’AEA studierà l’integrazione di altri inquinanti atmosferici di rilievo nel nuovo strumento.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha definito orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al particolato fine pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 μg/m3). L’Unione europea ha fissato un valore limite annuale per il particolato fine pari a 25 μg/m3, in conformità delle politiche volte a promuovere l’aria pulita in Europa.

La classificazione

La mappa valuta i livelli di qualità dell’aria come segue:

buoni per livelli di particolato fine inferiori al valore orientativo annuale dell’OMS secondo il quale non vanno superati i 10 μg/m3;

mediocri per livelli compresi tra 10 e meno di 15 μg/m3;

scarsi per livelli compresi tra 10 e meno di 15 μg/m3;

molto scarsi per livelli pari o superiori al valore limite dell’Unione europea di 25 μg/m3.

Le città italiane

Guardando all’Italia le città virtuose, cioè con una qualità dell’aria classificata come buona, che rientrano tra le prime 100 della classifica sono rispettivamente: Catanzaro 94esima con una concentrazione di PM2,5 paria a 9,4 microgrammi per metro cubo d’aria (9,4 μg/m3); Savona 92esima con una concentrazione di PM2,5 paria a 9,3 microgrammi per metro cubo d’aria (9,3 μg/m3); Salerno 81esima con una concentrazione di PM2,5 paria a 9,1 microgrammi per metro cubo d’aria (9,1 μg/m3); Livorno 64esima con una concentrazione di PM2,5 paria a 8,8 microgrammi per metro cubo d’aria (8,8 μg/m3); Genova 26esima con una concentrazione di PM2,5 paria a 7,1 microgrammi per metro cubo d’aria (7,1 μg/m3) ed infine Sassari 14esima con una concentrazione di PM2,5 paria a 5,8 microgrammi per metro cubo d’aria (5,8 μg/m3). Fanalino di coda nazionale, come accennato è Cremona, con una concentrazione di PM2,5 pari a 25,9 microgrammi per metro cubo d’aria (25,9 μg/m3). Tra le grandi città risultano: mediocre Roma (12,9), scarsa Milano (20,1); scarsa Torino (19,8); mediocre Napoli (12,3); mediocre Firenze (12,2); mediocre Bologna (13,8).

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