PFU Zero è la campagna di raccolta di Pneumatici Fuori Uso condotta da Marevivo insieme al consorzio di raccolta EcoTyre. Saranno 10 le tappe, in mare e a terra. Il primo appuntamento è stato a Pantelleria con 13500 chilogrammi di PFU portati via dall’isola
Sembrerebbe difficile crederlo, ma in un momento storico in cui l’attenzione all’ambiente è una necessità accertata e primaria, quando i mezzi di comunicazione non fanno altro che sottolineare quanto siano necessari comportamenti sostenibili, c’è ancora chi decide di abbandonare vecchi pneumatici, senza considerare il danno enorme che questo stupido gesto comporta.
I PFU, cioè appunto gli Pneumatici Fuori Uso, sono rifiuti che se lasciati in mare o in natura sono classificati come permanenti, cioè non si deteriorano, restano lì per centinaia di anni. Se ben gestiti, invece, sono riciclabili al 100% e si trasformano in una risorsa perché il polverino derivante dalla loro lavorazione può essere impiegato in tantissimi utilizzi, dalle pavimentazioni antiurto ai pannelli fonoassorbenti, passando dall’arredo urbano agli asfalti modificati, ai campi da calcio sintetici ed anche alla produzione di nuovi pneumatici, come fatto da EcoTyre, consorzio che dal 2011 rappresenta un’eccellenza nella gestione degli Pneumatici Fuori Uso, con il progetto Da Gomma a Gomma.
Marevivo ed EcoTyre e l’ottava edizione di PFU Zero
Per nostra fortuna c’è chi si impegna da anni per cercare di porre soluzione ai crimini, e non vi appaia esagerato il termine, di altri. Ecco allora che riprende il viaggio di Marevivo ed EcoTyre in giro per l’Italia alla ricerca di PFU, a terra e in mare. Siamo ormai giunti all’ottava edizione dell’ iniziativa “PFU Zero” a favore dell’ambiente e della salvaguardia del mare grazie alle raccolte straordinarie organizzate da EcoTyre e realizzate con il prezioso contributo dei volontari di Marevivo.
La tappa di Pantelleria: un successo
La prima tappa di questa ottava edizione è stata un successo: EcoTyre ha portato via dall’isola di Pantelleria complessivamente 13.500 kg di PFU, una parte (circa 500 kg) raccolta grazie alle operazioni dei diving DIVE-X di Cala Gadir, Green Divers di Pantelleria e Yam Sub Diving & Salvage che hanno ripulito il Porto Nuovo dai PFU che giacevano sul fondo del mare. Una parte (13.000 kg) è stata raccolta a terra grazie anche all’impegno dei panteschi che hanno ben gestito il fine vita delle proprie gomme.
EcoTyre e il Comune di Pantelleria, infatti, hanno sottoscritto un protocollo di intesa, in cui il Consorzio fornisce all’Amministrazione un servizio di ritiro gratuito e periodico dei PFU e garantisce, con mezzi adeguati, l’avvio al corretto recupero. L’accordo con EcoTyre ha risolto un problema annoso per Pantelleria che, per caratteristiche geografiche, ha da sempre riscontrato una serie di difficoltà logistiche nella gestione dei PFU con conseguenti accumuli sul territorio.
PFU Zero e le altre 9 tappe
Il viaggio di Marevivo ed EcoTyre quest’anno è ricco di tappe, ben 10: dopo Pantelleria, sarà la volta di Lampedusa, Ustica, Marsala, Cefalù, Milazzo, La Maddalena, Cagliari, Chioggia e Sapri.
“Ripartiamo con questa iniziativa di raccolta di PFU che coinvolgerà tante isole, anche minori; – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente EcoTyre – questo perché sono territori più difficili da raggiungere e che quindi spesso vengono dimenticati ma non da EcoTyre. Il Consorzio, infatti, organizza la propria rete logistica per arrivare ovunque in Italia; basti pensare che il 64% delle officine e dei gommisti serviti è di piccole dimensioni (con ritiri mediamente inferiore a 300 PFU); in questo modo garantiamo una raccolta capillare,dalle piccole isole ai comuni di montagna, con una logica di prossimità: i PFU raggiungono l’impianto di trattamento più vicino, riducendo km percorsi, costi ed emissioni inquinanti. Segnaliamo, inoltre, la possibilità di essere sempre aggiornati su dati di raccolta mese per mese, per area geografica e in base al tipo di PFU raccolti e gommisti serviti grazie alla sezione EcoTyre Live presente su www.ecotyre.it”.
“Disciplina e professionalità a suscitare la curiosità di decine di persone grandi e piccine – ha dichiarato Carmen di Penta, Direttore Generale di Marevivo – Con la presenza della Guardia Costiera, il Comandante Antonio Terrone e la sua squadra, hanno diretto le difficili operazioni dei subacquei ed il recupero dei 70 copertoni di grandi dimensioni che hanno occupato una parte del molo. Il nostro biologo Andrea Biddittu ha allestito un laboratorio con lenti di ingrandimento e provette per raccontare la vita del mare che abbiamo salpato con i copertoni. Pantelleria ci aspettava! Grande risultato a terra, oltre 13.000 kg che segnano un’importante attenzione da parte dei cittadini”.
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