La sofferenza di Bergamo ed il sacrificio di migliaia di persone va ricordato. Il sindaco della città Giorgio Gori ha sottolineato quanto la tragedia del Covid abbia segnato l’intera cittadinanza
“Quelle che per altri sono solo immagini televisive, per noi sono ferite ancora aperte: Bergamo è stata la città più colpita dalla prima ondata di una pandemia che ci ha colto di sorpresa, portandoci via 6 mila persone in tutta la provincia. Penso però che persino il dolore più acuto possa contenere in sé il seme di una rinascita. Le manifestazioni positive che hanno unito le persone, come questo bosco, ne sono un esempio”.
In questo contrasto profondo tra tragedia e speranza sta il senso del Bosco della Memoria, voluto dal comune di Bergamo adottando il progetto pensato dall’Associazione Comuni Virtuosi. Un luogo vivo, altamente simbolico e partecipato che nasce in città a ricordo di tutte le vittime: “Vogliamo che sia un punto di riferimento per le famiglie e per il mondo della scuola ma anche per tutti i cittadini che vorranno fare crescere un’oasi di comunità”, ha spiegato il sindaco Gori.
Sostenuto in parte dai contributi raccolti nell’ambito della campagna di crowdfunding partita lunedì 1 febbraio 2021, lanciata sulla piattaforma Produzioni dal Basso, il Bosco della Memoria vedrà la luce il prossimo autunno nel Parco della Trucca, area verde che guarda all’ospedale Papa Giovanni XXIII, presidio sanitario più coinvolto nella lotta al virus durante la prima ondata e ancora oggi impegnato nella battaglia.
L’intervento – progettato dall’architetto Paola Cavallini e dall’agronomo Roberto Reggiani e che sarà inaugurato con una cerimonia di posa il 18 marzo, in concomitanza con la prima giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid – prevede la piantumazione complessiva di circa 750 tra alberi e arbusti. All’interno delle isole alberate, verranno realizzati camminamenti e sedute pensati come luoghi di raccoglimento ma anche come futuro spazio di eventi e iniziative di valorizzazione del bosco.
Un progetto il cui unico obiettivo deve essere quello di tenere vivo il ricordo di chi ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia. Per questo, come sottolineato da Marco Boschini, coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi e ideatore del progetto: “Per realizzare il Bosco abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: cittadini, imprese, realtà associative: ogni contributo consentirà di rendere possibile l’opera, che vogliamo venga percepita come un luogo vivo del ricordo di qualcosa che ci ha colpiti ma che non ci ha tolto la fiducia in un mondo migliore”.
Altro obiettivo è individuare sul territorio una o più realtà associative che vogliano contribuire alla gestione di questo luogo abitato da alberi concepito per dare forma a una dimensione di socializzazione. Perché l’ampliamento della condivisione del progetto è una reazione potentissima all’isolamento imposto dalla pandemia.
Qui il video ufficiale dell’iniziativa
Per aderire alla campagna di crowdfunding
Fonte Ufficio Stampa e Digital PR
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