Il webinar “Geopolitica del Mediterraneo: confini e frontiere”, secondo appuntamento della rassegna Dialoghi Mediterranei, concluso il 30 gennaio scorso, ha portato in evidenza due sollecitazioni
Dialoghi Mediterranei e Geopolitica del Mediterraneo, gli scenari possibili
Per prima, come sottolinea Luca Sisto, Direttore di Confitarma. la necessità di rilancio della marittimità e la realizzazione di una strategia sinergica tra le diverse istituzioni, tramite la guida di una governance centrale nazionale.
Una cabina di regia, dunque, che investa nella blue economy, nel trasporto green e nella shipping industry, supplendo allo smantellamento dell’ex Ministero della Marina Mercantile.
Come annunciato dall’Ammiraglio Fabio Caffio, l’approvazione di una proposta di legge sull’istituzione di una ZEE italiana (Zona Economica Esclusiva) nel Mediterraneo.
Si tratta di esigenze propositive utili a riportare centralità all’Italia del mare facendo recuperare anche il considerevole ritardo rispetto ad altri Paesi oggi attivissimi nelle acque di quello che un tempo era il Mare nostrum ed oggi uno snodo centrale, un “mediooceano”che riconnette Est ed Ovest.
Dall’intervento di Lucio Caracciolo è risultato che, la mancanza di unità politica e culturale, male endemico del nostro Paese, rende l’Italia vulnerabile agli occhi degli altri e più “oggetto” che “soggetto” credibile nell’organigramma europeo.
In tal modo, il grande privilegio che la geografia ha assegnato allo Stivale, quello di essere una sorta di molo di collegamento tra la massa continentale europea e quella africana, un corridoio “inaggirabile” nella rotta fra Indo-Pacifico e Atlantico, resta soltanto una inutile potenzialità.
La riscoperta e il take off della marittimità italiana, trova concordi tutti i relatori partecipanti al webinar. L’esperienza della Puglia, in tal senso, potrebbe costituire un esempio. Non tanto per i suoi ottocento km di coste, ma per la funzionale sinergia tra Enti, Università di Bari Aldo Moro, Marina Militare, realtà portuali, la nostra Regione si scopre un valido laboratorio di cooperazione intersettoriale.
Iniziative, come Dialoghi Mediterranei, servono a fare il punto sullo “stato di salute” delle politiche marittime – secondo il parere dei partecipanti – ma soprattutto, con l’obiettivo della riconversione strategica delle scelte geopolitiche ed economiche nazionali, a tracciare le linee programmatiche.
Un grande successo di pubblico è stato riscontrato per il Convegno, con oltre 5000 visualizzazioni sulle pagine Facebook Vedetta sul Mediterraneo e Lorenzo Scaraggi-Vostok100k, il canale YouTube Vostok100k, grazie anche alle condivisioni della diretta sui canali ufficiali della Marina Militare, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e Limes – Rivista italiana di geopolitica.
Importante l’attenzione costruttiva da parte degli studenti della Scuola Sottufficiali della M.M. di Taranto, dell’Accademia Navale di Livorno, dell’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia e del Liceo Statale “G. Bianchi Dottula” di Bari.
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