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Domani 25 settembre torna Fridays for future, Legambiente lancia l’appello per salvare le api

Domani 25 settembre torna Fridays for future, Legambiente lancia l’appello per salvare le api
Domani 25 settembre torna Fridays for future, Legambiente lancia l’appello per salvare le api

Domani 25 settembre torna Fridays for future. Questa giornata, per chi ha a cuore l’ambiente, è l’occasione per dare il proprio sostegno a Save bees and farmers, una campagna di mobilitazione fondamentale per il futuro del nostro Pianeta.

Fridays for future Save bees and farmers

In tutto il mondo, i giovani attivisti per il clima torneranno nelle piazze e nelle strade per ricordare a “chi decide” che il momento di agire è adesso e che sono più che mai urgenti azioni finalizzate al contenimento delle conseguenze legate all’emergenza e all’adattamento ai cambiamenti attualmente in atto.

La campagna, promossa da una coalizione di 90 organizzazioni in 17 paesi europei, con una compagine molto ampia che vede la presenza di svariate associazioni con un ruolo attivo anche in Italia, ha come obiettivo la raccolta di un milione di firme. Lo scopo? Chiedere alla Commissione Europea di adottare una legislazione più efficace, nell’ambito della tutela delle api e degli insetti pronubi, per la riduzione dell’80% dell’utilizzo di pesticidi entro il 2030 e della loro totale eliminazione entro il 2035.

Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente,  dichiara:“Il modello di agricoltura tradizionale è principalmente votato più alla resa che alla qualità e questa è senza dubbio una delle cause del rapido declino dell’ecosistema . Per questo motivo, serve mobilitarsi con sempre più determinazione allo scopo di favorire un sistema agricolo capace di puntare con forza alla tutela della biodiversità”.

Naturalità, ambiente ed economia eco-sostenibile

Secondo Gentili la campagna ruota attorno a tre pilastri fondamentali che spiega così:“L’obiettivo che si pone la campagna ICE per la tutela delle api e degli agricoltori è soltanto uno e molto chiaro: eliminare i pesticidi di sintesi entro il 2035. L’iniziativa ruota su tre pilastri fondamentali riassumibili nei concetti di naturalità, ambiente ed economia eco-sostenibile”.

Quello della naturalità è un obiettivo raggiungibile mediante la riduzione graduale delle sostanze chimiche di sintesi nell’agricoltura europea, fino a raggiungere lo stop totale previsto dall’Ue nel 2035. Ovviamente, al centro di ogni progettualità dovranno essere posti l’ambiente e la sua salvaguardia, ripristinando gli ecosistemi naturali in ambito agricolo e non, in cui le api e gli insetti impollinatori svolgono una funzione preponderante per la conservazione della flora e per il mantenimento della biodiversità.

Per quanto riguarda l’economia eco-sostenibile, è fondamentale che agli agricoltori vengano fornite valide ragioni anche di natura economica per aderire alle linee guida di una nuova PAC che non miri a finanziamenti a pioggia che premiano l’agricoltura intensiva e maggiormente inquinante, ma che, al contrario, sostengano l’agroecologia e le azioni volte a tutelare la biodiversità messe in atto dagli agricoltori.

Quali prospettive?

Gentili aggiunge: “L’auspicio è che, a seguito della mobilitazione, la Commissione europea presenti leggi coerenti con gli obiettivi indicati, impegnandosi ad agire allo scopo di salvaguardare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole affinché l’agricoltura possa davvero diventare una forza motrice per il recupero della biodiversità. Per questo, chiediamo a tutti, ancora una volta, di sottoscrivere la petizione (www.savebeesandfarmers.eu/ita) e di rendersi parte attiva di questa grande mobilitazione collettiva.

L’agricoltura europea ha bisogno di azioni forti per sviluppare il potenziale che custodisce. Nelle prossime settimane, il Parlamento europeo approverà la nuova Pac ed è bene sottolineare ancora una volta che sarà fondamentale in tale contesto lavorare per invertire la rotta: niente più denaro pubblico ad un’agricoltura che inquina, consuma acqua in maniera eccessiva, contribuisce alla perdita di biodiversità e all’effetto serra. Dobbiamo invece investire in modo chiaro e senza indugi su un modello basato sull’agroecologia, capace di andare verso gli obiettivi del Green new deal e delle strategie dell’Ue Farm to Fork e Biodiversità.

Legambiente ha le idee chiare: esiste un modo alternativo di fare agricoltura, riducendo fortemente la dipendenza dai prodotti chimici per l’agricoltura così da salvaguardare la ricca diversità delle tradizioni alimentari e agricole del Paese e  rendere il cibo più sano.

 

 

 

Foto fonte : Unsplash

 

 

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