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Jimi Hendrix, un ricordo a 50 anni dal suo ultimo concerto

Jimi Hendrix, un ricordo a 50 anni dal suo ultimo concerto
Jimi Hendrix, un ricordo a 50 anni dal suo ultimo concerto

Il 18 settembre 1970, Jimi Hendrix viene trovato senza vita nell’appartamento della sua fidanzata Monika Dannemann a Notting Hill, Londra. Il chitarrista di Seattle è in Europa per una tournée al Festival di Fehmarn in Germania, sarà il suo ultimo concerto. Una leggenda del rock che, a 50 anni dalla sua scomparsa, continua a ispirare innumerevoli musicisti e chitarristi

 Jimi Hendrix, uno dei più grandi chitarristi elettrici della storia, che nella sua breve carriera durata quattro anni, rivoluziona il rock and roll sia come artista che come produttore. Esibizioni sempre memorabili, di svolta per la storia della musica del novecento. Nel 1967 sul palco di Monterey pop festivalfuoco alla sua chitarra e nel 1969, al festival di Woodstock, suona una versione provocatoria e distorta di “Star Spangled Banner”, l’inno nazionale americano. Un’esibizione di protesta contro la guerra del Vietnam.

Dalla sua amata Stratocaster esce un suono unico, pieno di creatività e voglia di libertà.  Nessuno, prima e dopo di Hendrix, usa la chitarra in questo modo. Il suo stile, ineguagliato e inimitabile, mette insieme spettacolarità e invenzione, il suo modo di suonare coniuga tecnica e innovazione.

https://www.youtube.com/watch?v=TKAwPA14Ni4

Jimi Hendrix, un chitarrista eclettico

Chitarrista, cantante e compositore rock americano capace di fondere le tradizioni americane di blues, jazz, rock e soul con le tecniche del rock d’avanguardia britannico per ridefinire la chitarra elettrica a sua immagine. Suona coi denti, dietro la schiena, con la lingua, con il wah-wah, con quella bandana sotto i folti ricci e con quell’aria dolce e tranquilla che nasconde però la sua fragilità. Un’icona del rock-blues psichedelico.

Johnny Allen Hendrix nasce a Seattle il 27 novembre 1942, da madre di origini cheyenne e padre afroamericano. L’infanzia difficile e la povertà  non gli impediscono di coltivare la passione per la chitarra, arrivando a costruirne una rudimentale con una scatola da sigari e un elastico.

All’età di soli dodici anni riceve come dono la sua prima chitarra elettrica, chiamata da lui affettuosamente “Al”, un piccolo strumento con cui comincia le sue prime esperienze musicali da autodidatta. Impara a suonare ascoltando il blues di B. B. King e di Muddy Waters.

A ventun’anni, dopo il servizio militare come paracadutista, si inserisce nel giro dei session-man. Nel 1963 suona come chitarrista di riserva per artisti come Little Richard, Isley Brothers, Wilson Pickett, Tina Turner e King Curtis.

Nel 1965 firma un contratto con il manager di Knight, Ed Chalpin, ricevendo un anticipo di un dollaro. Forma il suo gruppo, Jimmy James & the Blue Flames, e si trasferisce a New York.

Nel 1966 Chas Chandler, l’ex bassista degli The Animals, porta Hendrix a Londra, diventando il suo produttore e mentore. Nascono i Jimi Hendrix Experience con il bassista Noel Redding e il batterista John “Mitch” Mitchell. Viene pubblicato il loro primo singolo di successo, “Hey Joe”.

In quel periodo la scena musicale di Londra è animata.  Ci sono chitarristi del calibro di Eric Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page, Pete Townshend, per non parlare di gruppi come The Beatles e Rolling Stones.Tutti sconvolti dalla sua apparizione, perché nessuno prima di allora suonava la chitarra in quel modo.

Nel 1967 insieme alla Experience, Mitch Mitchell alla batteria e Noel Redding al basso, incide, in meno di un anno,  due lp: “Are You Experienced”, uno dei più grandi debutti di sempre, con “Purple Haze”, “Hey Joe”, “Foxy Lady” e “Axis: Bold As Love” , con “Little Wing”, “Up From The Sky”.

Ne 1968 registra il suo ultimo album in studio, il doppio “Electric Ladyland”, il più grande successo commerciale della sua carriera, con “Voodoo Chile”, la straordinaria cover di “All Along The Watchtower” di Dylan, “Crosstown Traffic”.

https://www.youtube.com/watch?v=ibJ3VMt6yfU

Nonostante il successo, Hendrix è stanco di essere in balia del business, desidera cercare strade nuove, si sta avvicinando al jazz, progetta persino un disco con Miles Davis e Gil Evans, suoi dichiarati ammiratori.

Nel agosto del 1970 apre al Village di New York, gli Electric Lady Studios i suoi studi registrazione, il sogno della vita. Il tempo di registrare una jam session e partire per l’ultima tournée della sua vita. Il 6 settembre, al festival dell’Isola di Fehmarn, in Germania, è la data del suo ultimo concerto.

La discografia (essenziale)

  • Are You Experienced(1967)
  • Axis: Bold as Love (1967)
  • Electric Ladyland (1968)
  • Band of Gypsys (1970)

Il Club 27

La sua morte, passati 50 anni, è ancora un mistero. Morto a 27 anni. Per questo motivo Jimi Hendrix si è unito al Club 27, la malinconica lista di rock star che sono morte a quell’età.

La mitologia del 27 Club ha guadagnato importanza con la morte di Kurt Cobain nel 1994. Robert Johnson, morto nel 1938, è il primo musicista popolare incluso nei membri del Club 27 a seguire Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison morti tra il 1969 e il 1971. Nel 2011 si è aggiunta anche Amy Winehouse.

Jimi Hendrix è eletto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1992. L’anno successivo riceve il Grammy Awards Lifetime Achievement Award. Molti artisti rock, rap e blues partecipano, con versioni delle sue canzoni, all’album tributo del 1993 Stone Free. È nel primo posto della classifica dei 100 migliori chitarristi della rivista Rolling Stone, superando Jimmy Page e Eric Clapton.

Un documentario, un omaggio

Dal 11 settembre al 16 novembre 2020, il canale culturale europeo ARTE rende omaggio al più grande chitarrista della storia del rock con il documentario Jimi Hendrix: Hear My Train A Comin’ (2013), disponibile gratuitamente in streaming, sottotitolato in italiano.

Diretto dal regista Bob Smeaton è vincitore di un Emmy Award.  Un ritratto unico del musicista in un documentario di 90 minuti. L’uomo e la rock star attraverso video e immagini d’archivio o inedite dei suoi concerti, lettere e disegni interviste con lo stesso Hendrix, testimonianze di familiari e amici, tra cui Paul McCartney.

“Quando non ci sarò più, non smettete di mettere i miei dischi”, diceva. Ed è così che la musica di Jimi Hendrix è ancora fra di noi.

Articolo curato dalla redazione e realizzato con il contributo di Manola Testai.

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