Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, precedentemente alla Giornata mondiale delle api, 20 maggio 2020, ha proposto la costruzione di case per le api su tutti i tetti degli edifici di pubblica amministrazione. Un’importante iniziativa che mira alla salvaguardia di questi preziosissimi insetti ormai a rischio d’estinzione. Proposta che ha lo scopo inoltre, di controllare la qualità dell’ambiente in cui viviamo in modo del tutto naturale.
Come riportato dall’articolo dell’Ansa, il Ministro Costa ha spiegato: “La mia proposta è di far posizionare sui tetti degli edifici della pubblica amministrazione delle arnie con questi preziosi insetti impollinatori, che sono anche straordinarie sentinelle dell’ambiente”. Analizzando la qualità del miele prodotto dalle api in città, è possibile infatti capire la qualità e salute dell’ambiente stesso in cui è stato realizzato.
Installare le arnie sui tetti di questi edifici, non solo riporterebbe le api che negli anni sono andate scomparendo a causa dell’inquinamento e dell’incessante urbanizzazione. Ma permetterebbe anche di andare a riconoscere in maniera del tutto naturale, lo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo, dell’aria che respiriamo.
Prosegue Costa: “vogliamo ricordare quanto questi insetti siano fondamentali per la nostra vita e per l’ecosistema. L’impollinazione è un servizio ecosistemico importante che va assolutamente preservato, in linea con le iniziative Ue a favore degli impollinatori.”
La scomparsa delle api
Iniziative del genere, soprattutto alla luce dei dati allarmanti degli ultimi anni, diventano sempre più necessarie e fondamentali. Nell’articolo dell’Ansa viene infatti riportato come almeno il 40% degli apoidei selvatici, ossia la grande famiglia di insetti di cui fanno parte anche le api da miele, sia a rischio d’estinzione. Stiamo parlando di una fra le specie più importanti per la vita del nostro Pianeta. E dunque per la nostra.
Nonostante ciò, nell’ultimo decennio in particolare, si è assistito ad una loro preoccupante diminuzione. Causa sicuramente l’inquinamento con la crescente urbanizzazione, i cambiamenti climatici e un’agricoltura intensiva; senza contare poi neonicotinoidi e parassiti come Varroa destructor da cui vanno tutelate. E senza troppi giri di parole, le conseguenze legate alla loro scomparsa sarebbero davvero catastrofiche. A partire dalla nostra alimentazione, che ne risentirebbe enormemente.
La maggior parte del cibo e degli alimenti che conosciamo, potrebbero non esistere più. E soprattutto potremmo non riuscire a sfamare un mondo la cui popolazione è in aumento. Le api sono gli impollinatori dei principali vegetali che consumiamo, di frutta e verdura che siamo abituati ad avere sulle nostre tavole. Basti pensare che più di 100 tra le diverse colture agricole, dipendono dal loro lavoro. La loro scomparsa comporterebbe lo spezzarsi di un intero ecosistema agrario, alimentare, e naturale.
Ma come aiutarle a sopravvivere?
Insomma, un mondo senza api sarebbe davvero difficile da immaginare. Ma possiamo agire concretamente, anche noi, nel nostro piccolo, per aiutarle? E cosa possiamo fare? Ciascuno di noi in quanto cittadino e abitante di questo pianeta può contribuire a rendere le città stesse più adatte alla permanenza delle api. Piantando ad esempio in balconi o giardini, piante come rosmarino e lavanda, ma anche girasoli o piante di basilico.
Creando ambienti che possano accoglierle e possano permetterci di salvaguardarle. Non eliminando tutta quella vegetazione che è cresciuta nelle città del nostro Paese mentre eravamo in quarantena. Ma anzi, in un’ottica post-covid, ripartendo proprio dal verde o dai colori dei fiori. Infine, comprando del buon miele biologico e locale, tutelando e sostenendo così un’apicoltura sostenibile. Singole piccole azioni che sommate fra loro possono risultare decisive per il futuro di questi piccoli ma straordinari impollinatori che sono le api.
Fonte ANSA
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Foto: Pixabay