Per poter usufruire del contributo a fondo perduto stanziato dall’art. 25 del D.L. n.34 del 19 maggio 2020, è necessario che l’impresa richiedente abbia subito un trend in negativo superiore ad un terzo rispetto al fatturato dell’annualità 2019
Il contributo verrà quantificato in una somma minima di 1.000 per le persone fisiche, 2.000 per persone giuridiche e comunque fino ad un massimo di 50.000 euro.
Quali saranno i soggetti che potranno beneficiare del contributo?
Tale forma contributiva è riconosciuta a tutti i titolari esercenti attività di impresa, lavoro autonomo e reddito agrario nonché ai titolari di Partita Iva.
Giova altresì rappresentare, però, che è necessario che tali soggetti abbiano realizzato compensi/ricavi non superiori ad euro 5 milioni nel periodo di imposta 2019, che abbiano subito una riduzione del fatturato del 33% tra aprile 2020 ed aprile 2019 e che abbiano iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019.
Quale requisito fondamentale per poter accedere alla richiesta è necessario inoltre che gli imprenditori che inoltrino la domanda abbiano il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti da eventi per i quali sia stato dichiarato lo stato emergenziale.
Quali sono i soggetti esclusi?
Non potranno accedere al contributo stanziato dal Decreto Rilancio i soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020, gli enti pubblici, gli intermediari finanziari, le società di partecipazione finanziaria e non finanziaria, le partite IVA che hanno diritto al bonus previsto dallo stesso Decreto Cura Italia e, infine, i beneficiari di ultima istanza.
Risultano altresì esclusi i professionisti iscritti agli Ordini professionali.
A quanto ammonta, in concreto, il credito previsto?
La liquidazione del contributo risulta intrinsecamente correlata alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, cosicchè il rimborso sarà pari:
- al 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori ai 400.000 euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- al 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino ad 1 milione di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- al 10% per soggetti con ricavi o compensi superiori ad 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro nel periodo di imposta antecedente a quello in corso alla data in vigore del decreto.
Come funziona la richiesta: modello fornito da Agenzia delle Entrate
Come precedentemente annunciato, sarà l’Agenzia delle Entrate che avrà l’onere di gestire tutte le domande relative ai contributi a fondo perduto per le aziende che vorranno accedere al sostegno previsto dal Decreto anzidetto. Sarà quindi l’ADER l’addetta alla pubblicazione di un provvedimento attuativo disciplinante le modalità di richiesta del contributo.
Il modello di istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto sarà composto da due pagine e le domande dovranno pervenire entro 60 giorni; Agenzia delle Entrate avrà 7 giorni di tempo per verificare e rispondere alla richiesta presentate.
A conclusione delle verifiche che l’Agenzia della Riscossione effettuerà, verrà erogato il contributo a fondo perduto direttamente sul conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario richiedente.
Come fare domanda?
La domanda per la richiesta del contributo dovrà essere presentata, appunto, ad Agenzia delle Entrate esclusivamente in via telematica. Qualora il contributo spettante sia superiore alla soglia di 150.000 euro, il modulo dovrà essere altresì firmato digitalmente dal soggetto richiedente ed inviato attraverso PEC, unitamente all’autocertificazione.
Controlli e sanzioni
Chi presenta la domanda dovrà allegare l’istanza di autocertificazione di regolarità antimafia, quale dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
L’interessato richiedente dovrà presentare il documento certificando, sotto la propria responsabilità, che nei propri confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 del D. Lgs. 06/09/2011, n. 159.
In caso di dichiarazioni mendaci l’Agenzia delle Entrate, coadiuvata dalla Guardia di Finanza, provvederà a recuperare le somme precedentemente liquidate maggiorate del 4% a titolo di interessi.
Terminata l’analisi di quelli che sono i requisiti (ed i limiti) per poter inoltrare la domanda per l’accesso al fondo perduto 2020, preme evidenziare che al momento sta circolando la BOZZA del modello di domanda e non il modello ufficiale, pertanto rimaniamo in attesa di ulteriori delucidazioni e chiarimenti sul tema per poter meglio integrare ed esplicare caratteristiche edi elementi di compilazione.
Articolo curato dalla redazione e realizzato con il contributo di Ludovica Del Moro.
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