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Enpaia: un futuro a sostegno dell’agricoltura sostenibile

Foto di Fabien Burgue da Pexels

La storia di Enpaia, Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura, oggi Fondazione con personalità giuridica di diritto privato, è antica, datando l’inizio della sua attività nel 1936, divenendo, nel 1994, ente privato come tutte le casse autonome

Si tratta di una previdenza detta di “secondo” pilastro, occupandosi del trattamento di fine rapporto, della previdenza complementare e degli infortuni, erogando mutui e avendo a disposizione un fondo sanitario. Ci sono poi le due gestioni separate per i periti agrari e agrotecnici e la gestione speciale per i consorzi di bonifica.

Lo scorso 23 ottobre, nella splendida cornice della Sala Zuccari del Senato, la Fondazione ha presentato la sua prima Relazione Annuale. Per il Presidente Giorgio Piazza, “Enpaia è pronta a recitare un ruolo da protagonista nel sistema agricolo che ponga al centro i bisogni dei lavoratori e le necessità finanziare delle aziende agricole. Anche per tale ragione – ha sottolineato Piazza – chiediamo alle istituzioni di condividere e supportare i nostri sforzi predisponendo un quadro normativo e fiscale adeguato alle sfide del futuro”.

Nei prossimi mesi, infatti, la Fondazione Enpaia prevede di investire 180 milioni di euro in economia reale e nel settore agricolo. “Vogliamo scommettere sulle imprese di questo Paese e in particolar modo su quelle del settore agricolo – ha detto il Direttore Generale della Fondazione Roberto Diacetti – anche per favorire l’occupazione”.

I numeri di Enpaia

Secondo i dati della Relazione, il 55% degli iscritti è di genere maschile; va tuttavia rimarcato il fatto che nel corso del 2018 il divario di genere che caratterizza la popolazione dell’Ente si è ristretto poiché il 73% dei nuovi iscritti è rappresentato da donne. Dalla distribuzione geografica degli iscritti emerge come le regioni dove si concentra il maggior numero di aderenti siano, nell’ordine, l’Emilia-Romagna, il Veneto, la Toscana e la Lombardia.

Il 56% degli iscritti ha una età compresa tra 30 e 50 anni, il 33% superiore a 50 anni e il rimanente 11% meno di 30 anni. Nel corso del 2018 è risultata essere positiva anche la dinamica delle imprese operanti nel comparto: si è infatti passati dalle 8135 aziende attive a fine dicembre 2017 alle 8300 alla fine dello scorso anno, con una crescita del 2%. A fine 2018 le gestioni ordinarie di Enpaia hanno fatto registrare una situazione positiva.

Una svolta per la sostenibilità

Una svolta importante nell’attività di Enpaia per il 2019, illustrata in Senato in occasione della presentazione del rapporto, è incentrata sugli investimenti che hanno come protagonista il mondo dell’agricoltura sostenibile. «Abbiamo deciso – ha ricordato il presidente Piazza – d fare investimenti in economia reale sostenibile, ad esempio il trust di “Finance for food” del gruppo Azimut che investe in piccole imprese dell’agroalimentare italiano. È fondamentale fare investimenti sostenibili, evitando quelli legati ad esempio alle armi e al fossile”.

Ha proseguito Piazza: “Un’altra priorità è l’aiuto alle aziende che si stanno convertendo al biologico”. In Italia ci sono 50mila imprenditori “biologici”, si tratta di un record europeo. Tra questi lo stesso Piazza che da più di 30 anni produce vino biologico nella zona di porto Gruaro. “Io sono stato un antesignano ma oggi è interessante notare come molti giovani si stiano avvicinando all’agricoltura” spiega.

La tendenza emersa anche dal forum di Cernobbio di settore è quella di insistere nel sostenere il made in Italy, in particolare chiedendo che l’origine dei prodotti venga inserita nell’etichetta. «Un altro passaggio importante è togliere i dazi americani sui formaggi – spiega Piazza – ed evitare il fenomeno della contraffazione come avviene ad esempio con il Parmesan che da solo ci ‘ruba’ 100 miliardi di dollari”.

La posizione della politica

Compito della Politica – ha sottolineato la Vicepresidente del Senato Anna Rossomando nel suo intervento – è quello di sostenere con opportuni provvedimenti legislativi il settore agricolo in questa legislatura. Le casse di previdenza – ha aggiunto – sono ormai attori economici con un ruolo importante per lo sviluppo del settore primario. Perciò, ha concluso, occorre guardare con attenzione alle proposte della Fondazione Enpaia.

Per il Sottosegretario all’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta, “le Casse di previdenza possono dare un contributo veramente importante per la crescita economica del nostro Paese”. “Il Governo – ha aggiunto Baretta intervenendo alla presentazione – si impegnerà ad incentivare gli investimenti delle casse nell’economia reale”.

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