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Le stelle eco-friendly di Hollywood

Foto di Paul Deetman da Pexels

Le stelle eco-friendly di Hollywood. In principio fu Al Gore, che messi da parte i sogni presidenziali, decise di dedicarsi corpo e anima alla causa ambientalista

Nel 2007 con il film-documentario “Una scomoda verità” diretto da Davis Guggenheim ha portato ad Hollywood quello che oggi è uno dei temi più sentiti e discussi del nostro tempo: il problema del surriscaldamento globale, il climate change, illustrando chiaramente i pericoli che l’uomo sta correndo sfruttando senza freno le risorse naturali della terra e le alternative praticabili per un nuovo modello di sviluppo sostenibile.

Indubbiamente già negli anni precedenti erano state girate moltissime pellicole per portare l’attenzione sul tema dei disastri ambientale. Tanti i documentari sulle catastrofi ecologiche, e non solo. Ad esempio il regista Werner Herzog con la pellicola “Dove sognano le formiche verdi” ha saputo portare magistralmente su schermo la storia di una contesa tra aborigeni e una compagnia di estrazione mineraria, una storia vera basata su una battaglia legale del 1971, nota come la “Milirrpum contro Nabalco Pty Ltd”. Sempre inspirato ad una storia vera, tanti ricorderanno il film “Erin Brockovich – Forte come la verità”, interpretato da una determinatissima Julia Roberts, protagonista del film, donna coraggiosa e determinata che porta in tribunale la società responsabile dell’inquinamento delle falde acquifere della sua città.

Nel Duemila non solo il discorso ambientalista ha prodotto pellicole significative, ma molte celebrità hanno deciso di abbracciare in prima persona la causa ecologista. Non si può negare che molti VIP abbiano deciso di investire su questa causa, spesso in concomitanza di grandi lanci pubblicitari o di importanti progetti imprenditoriali, che poi non sempre si sono rivelati in linea con i principi dei quali si erano fatti paladini. Ciò non toglie che molte celebs abbiano dato un contributo importantissimo alla causa ecologista, specie per quanto riguarda la sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Uno degli attori hollywoodiani che più si è speso in questa battaglia è senza dubbio alcuno Leonardo DiCaprio. L’attore ha versato più volte cospicue donazioni al WWF, impegnandosi in prima persona insieme ad alcuni politici americani uniti per la salvaguardia ambientale. Nel 1998 aveva istituito la Leonardo DiCaprio Foundation, raccogliendo oltre 100 milioni di dollari, tutti dedicati a progetti ecologici. Per il suo impegno ambientalista l’ONU lo ha insignito del titolo di “Messaggero della pace”. In tempi più recenti è entrato anche a far parte di un fondo sul cambiamento climatico in qualità di advisor. Il progetto vede lo stanziamento di 150 milioni di dollari per finanziare le aziende tecnologiche che operano nel settore ambientale. Come se non bastasse, dal punto di vista cinematografico si è impegnato in pellicole a tema ecologista come “Before the flood” girato in collaborazione con il regista Fisher Stevens.

DiCaprio non è l’unico a mostrare questo tipo di sensibilità. Grandissimo anche il contribuito dato da parte di Robert Redford, che dedica notevole spazio alle tematiche ambientaliste nell’ambito del Sundance Festival e dei progetti del suo Sundance Institute. Matt Damon si è impegnato moltissimo per sensibilizzare il pubblico alla questione dell’accesso all’acqua potabile. Cate Blanchett e suo marito hanno contribuito in modo significativo all’installazione di duemila pannelli solari sul tetto della Sydney Theatre Company. La scatenatissima Daryl Hannah è arrivata persino a farsi arrestare per aver protestato contro la costruzione di nuovi oleodotti e miniere.

Gli stessi film prodotti da Hollywood stanno cambiando e si stanno adattando a questa nuova sensibilità. Un esempio su tutti è quello della serie di film legati al personaggio dell’Agente 007. Secondo le notizie riportate dal quotidiano britannico The Sun, James Bond, l’Agente 007 al servizio di Sua Maestà ci sorprenderà moltissimo nel suo ultimo nuovo film. Lo avevamo conosciuto per la sua passione per le macchine da corsa e per altri suoi inconfondibili rituali.

L’uomo di oggi però vuole altro e di più, si distingue per consapevolezza e sensibilità. Il nuovo James Bond pare infatti che guiderà un’automobile sportiva a emissioni zero, un’auto elettrica, la Aston Martin Rapide E, prodotta in collaborazione con la William Advanced Engineering (WAE). Fedeltà al marchio britannico e a splendide macchine da corsa, ma con innovazione e coscienza dei problemi del nostro pianeta. Di questa vettura ne saranno prodotte 115 unità, che dovrebbero essere sul mercato a fine anno. Non riduciamo però l’operazione di James Bond e di Aston Martin ad una mera operazione di product placement. Il regista Cary Joji Fukunaga è infatti da anni un convinto ambientalista ed è stato il primo ad aver insistito per questa svolta green dell’Agente 007.

Per molti registi e scrittori cinematografici oggi la strada della sensibilizzazione alla causa ambientale passa infatti proprio per la possibilità far conoscere al grande pubblico l’alternativa, alternativa spesso già disponibile e meno lontana di quanto crediamo. Il cinema propone nuove soluzioni e vuole integrarle perfettamente ad un mondo che probabilmente non resterà solo fantasia cinematografica, ma diventerà sempre più reale e concreto.

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