Un nuovo settore denominato “Progetti e impianti innovativi per la Circular Economy” e destinato alle start-up che vogliono sviluppare idee e brevetti nell’ambito dell’economia è nato con il nome di Fise Unicircular (Unione Imprese dell’Economia Circolare). Vediamo di cosa si tratta
Fise UNICIRCULAR, che cos’è?
UNICIRCULAR è una struttura che comprende numerose attività imprenditoriali legate ai servizi e alla logistica utili a modelli di business “circolari”. Le attività che comprendono: recupero di materia dai residui e dai rifiuti, riciclaggio e produzione di materie e prodotti secondari, all’utilizzo di questi ultimi nei propri cicli di produzione e o di consumo.
Un progetto dedicato all’aziende che hanno sviluppato, brevettato o realizzato particolari progetti o impianti che consentono il riciclo di prodotti o materiali finiti in discarica o in impianti di incenerimento, che finora non hanno trovato il giusto trattamento. Un sistema per sostenere le start up che si occupano di economia circolare.
Economia circolare:
L’economia circolare è un sistema economico, un modello di produzione e consumo in cui prodotti e materiali vengono mantenuti al massimo valore e funzionalità. L’obiettivo consiste nel creare circuiti chiusi in cui la complessità e la funzionalità di un prodotto possono essere conservate il più a lungo possibile, per evitare la loro scomposizione dopo ogni ciclo di utilizzo.
Stop con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Alla fine degli anni ’70, l’architetto Walter Stahel giunge all’ intuizione che l’attuale modello economico lineare non è più sostenibile.
La definizione di “economia circolare” più utilizzata del termine è quella data dalla Ellen MacArthur Foundation che spiega in questo modo: è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
Il modello di economia circolare individua quattro cicli:
- Manutenzione del prodotto.
- Riutilizzo e ridistribuzione del prodotto (usato).
- Aggiornamento e rigenerazione del prodotto.
- Riciclaggio del prodotto.
Da un documento bozza dal Ministero dell’Ambiente: Economia Circolare ed uso efficiente delle risorse
Le prime due aziende ad aderire al progetto sono state EcoPlasTeam e Korec
La Ecoplasteam è specializzata nel riciclo di imballaggi poliaccoppiati (PE/Al), dal quale ottiene un nuovo materiale sotto forma di granulo plastico “glitterato” colorabile e perfettamente lavorabile per ottenere nuovi oggetti in plastica.
La Korec Srl ha messo a punto e brevettato un innovativo processo di riciclo termochimico in grado di trattare la vetroresina, oggi destinata in massima parte a discarica ed incenerimento. Il processo consente il recupero dai rifiuti di vetroresina fino al 99% di fibra di vetro e fino all’85-90% di parte organica, sotto forma di liquido ancora in grado di polimerizzare per essere nuovamente immesso nella stessa filiera produttiva per la fabbricazione di nuovi manufatti in vetroresina.
Un traguardo importante che non può essere gestito esclusivamente da singloe imprese ma da un intero sistema. Parliamo dell’End of waste, la normativa in materia di cessazione della qualifica di rifiuto, necessaria affinché i prodotti del riciclo possano effettivamente tornare sul mercato come nuovi prodotti.
Il settore “Progetti e impianti innovativi per la Circular Economy” si affianca ai raggruppamenti già esistenti in Associazione, dei demolitori auto (ADA), dei produttori aggregati riciclati (ANPAR), delle piattaforme Recupero (ASSOPIREC), del recupero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (ASSORAEE), del Consorzio Nazionale Abiti Usati (CONAU), dei recuperatori della gomma (UNIRIGOM).