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La bioedilizia, cosa vuol dire, a cosa serve e quali sono i suoi effetti

La bioedilizia, cosa vuol dire, a cosa serve e quali sono i suoi effetti
Foto di Michelle Raponi da Pixabay

Quando si parla di bioedilizia si intende un settore il cui obiettivo è abbattere notevolmente il consumo di energia non rinnovabile riducendo le conseguenze che i materiali tossici provocano su persone e ambiente, utilizzando delle risorse green

L’affermazione della bioedilizia nell’ultimo decennio, è dovuta principalmente alla costante e crescente attenzione alle tematiche ambientali, costruendo in modo sano. Lo scopo è progettare, costruire e ristrutturare nel modo più ecosostenibile possibile.

Questa nuova forma di edificazione ha come obiettivo quello di diminuire il più possibile l’impatto ambientale delle costruzioni che, sia a causa del consumo di risorse naturali  e materiali, sia per le emissioni prodotte, sono  ritenute tuttora nocive .

L’integrazione di sistemi e impianti che utilizzano energie pulite, con materiali e tecniche, permettono di creare una sinergia fra edificio, abitanti e ambiente circostante. Gli edifici verdi preservano preziose risorse naturali migliorando la qualità della vita.

Bioedilizia, le caratteristiche

Qualsiasi edificio può essere definito un edificio verde, sia una casa, un ufficio, una scuola, un ospedale, un centro comunitario o qualsiasi altro tipo di struttura, purché presenti determinate caratteristiche elencate di seguito:  

  • Uso efficiente di energia, acqua e altre risorse.
  • Utilizzo di energie rinnovabili, come l’energia solare.
  • Misure di riduzione dell’inquinamento e dei rifiuti con abilitazione del riutilizzo e del riciclaggio.
  • L’aria interna della costruzione deve essere di buona qualità.
  • Utilizzo di materiali atossici, etici e sostenibili.
  • Considerazione dell’ambiente nella progettazione, costruzione e funzionamento.
  • Considerazione della qualità della vita degli occupanti nella progettazione, costruzione e funzionamento.
  • Un design che consente l’adattamento a un ambiente in evoluzione.

Nella prima fase è prioritario pensare sostenibile, perché il benessere di oggi non deve rappresentare un possibile problema per coloro che verranno dopo, l’utilizzo sostenibile delle risorse porta ad agire in maniera ecologicamente corretta. l’obiettivo della bioarchitettura è di agire con maggiore responsabilità non solo per la tutela delle generazioni presenti, ma anche per quelle future.

Case in bioedilizia, pro e contro

Partendo dai fattori positivi,  l’utilizzo del legno affiancato da altri materiali naturali con capacità isolanti è prioritario, permettendo di abbassare notevolmente i consumi energetici dell’edificio o della casa. Dal punto di vista dell’impiantistica, le fonti rinnovabili permettono di avere energia elettrica, riscaldamento e raffrescamento.  L’acqua calda inoltre  può essere generata con l’utilizzo di collettori solari con pompa di circolazione.

Grazie alla scelta di fonti rinnovabili si può godere di un reale risparmio quotidiano, così da poter affrontare il costo d’installazione che può essere ammortizzato solo dopo anni di utilizzo  I canoni della bioedilizia assicurano che l’edificio sia realizzato seguendo le norme previste dalla legge.

I benefici di costruire in bioedilizia sono tanti come il risparmio energetico e idrico, una buona qualità dell’acqua e dell’aria, zero impatto sull’ambiente, comfort per i clienti, da non dimenticare gli incentivi e le detrazioni fiscali.

Quali sono i contro? 

Nel nostro Paese il sistema di progettazione e costruzione in bioedilizia  non è ancora consolidato e quindi molto spesso le realizzazioni non sono a regola, impiegando materiali non idonei o scadenti. Altro aspetto non trascurabile sono i costi elevati, rispetto ai prezzi di acquisto di una casa normale.

I materiali da costruzioni ecosostenibili utilizzati

I materiali verdi – ecosostenibili, possono essere classificati come materiali naturali ampiamente utilizzati per le costruzione.

Il bio-architetto deve scegliere materiali che derivano da fonti rinnovabili, eco-materiali, non tossici e pensati per uno smaltimento pulito che non crei danni all’ecosistema. Tra i vari materiali naturali utilizzati nel settore, i più frequenti sono la fibra di canapa, bambù, fibra di juta, paglia, legno, sughero, gesso, lana di roccia, legno-cemento fibra di cellulosa, legno lamellare, fibra di legno mineralizzata, argilla espansa, calce espansa, vernici di origine naturale.

Fare “green economy” vuol dire tenere conto dei principi fondamentali su cui si basa la costruzione di una struttura in bioedilizia, l’integrazione morfologica, l’isolamento termico, le risorse energetiche naturali ed il risparmio idrico,  strumento valido ed essenziale per ridurre le emissioni di CO2, tra i principali responsabili del riscaldamento globale.

Indispensabili per la bioedizla, sono le certificazioni, gli edifici per essere definiti sostenibili ne devono essere provvisti e per essere certificati devono intervenire enti terzi indipendenti esterni rispetto alla società costruttrice, come Ecolabel, Green Globes, SB 100 e LEED.

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