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8 semplici azioni per diventare cittadini green

8 semplici azioni per diventare cittadini green (Foto Pixabay)

8 semplici azioni per diventare cittadini green. Oggi, 5 giugno, in tutto il mondo si festeggia la Giornata Mondiale dell’Ambiente, promossa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che quest’anno dedica l’edizione ai temi dell’inquinamento atmosferico e della crisi climatica

“Beat Air Pollution”, questo lo slogan scelto per il 2019: sconfiggere l’inquinamento atmosferico. Un’occasione di azione e riflessione su quanto è necessario fare per favorire una risposta comunitaria e impegnare i governi nella lotta per salvare il pianeta.

Noi di Green Planet News vogliamo dare un contributo originale, valutando, grazie alla collaborazione di aziende, scelte e comportamenti, come effettivamente si potrebbe cominciare a dare il proprio, seppure piccolo, apporto. In particolare consigliando 8 azioni possibili per trasformarci in cittadini green 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.

1. Combattere lo spreco alimentare con Too Good To Go

Come fare? Ad esempio con un pranzo o una cena a basso impatto ambientale. In questo senso ci piace consigliare l’applicazione  Too Good To Go, sbarcata da due mesi in Italia e presente a Milano, Torino e Bologna. Il progetto, nato in Danimarca, è già presente in altri 10 Paesi d’Europa e conta ad oggi oltre 10 milioni di utenti.

Con Too Good To Go I ristoratori e i commercianti di prodotti freschi iscritti possono mettere in vendita le Magic Box, delle scatole “a sorpresa” con una selezione di deliziosi prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. I consumatori possono acquistare con un semplice tap sull’applicazione ottimi pasti a prezzi minimi, tra i 2 e i 6 euro: basta geolocalizzarsi e cercare i locali aderenti, ordinare la propria Magic Box, pagarla tramite l’app e andarla a ritirare nella fascia oraria specificata per scoprire cosa c’è dentro.

2. Fare la raccolta differenziata dell’umido con il CIC

Differenziare correttamente gli scarti organici è un gesto importante, come ricorda il Consorzio Italiano Compostatori (CIC): una volta avviati negli impianti di compostaggio, i rifiuti organici si trasformano in compost, un fertilizzante naturale che può essere utilizzato per restituire sostanza organica alla terra. Un vero e proprio circolo virtuoso, esempio di economia circolare: ciò che era rifiuto diventa una risorsa importante per nutrire la terra.

Con l’umido possono essere raccolti tutti gli scarti di preparazione dei cibi, sia di tipo vegetale che animale. Anche il sughero e i resti di cibo secco degli animali domestici diventano compost, nonché i fiori appassiti o morti possono rientrare nel processo di compostaggio, tornando così alla terra e contribuendo a nuove fioriture. Nell’umido possono essere gettati anche i fazzoletti di carta o dei tovaglioli (sporchi di cibo o usati durante il raffreddore), purché non imbevuti di detergenti o prodotti cosmetici o non eccessivamente ricchi di stampe e colori.

3 . Condividere l’auto per andare a lavoro con il carpooling aziendale di Jojob

Sono oltre 440.000 le tonnellate di CO2 che potrebbero essere non emesse in Italia se anche solo il 10% dei 5 milioni di dipendenti delle 760.000 PMI del Paese facessero carpooling in modo sistematico e condividessero la tratta casa-lavoro, come ricorda Jojob, il principale servizio che offre alle aziende uno strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità, incentivando l’uso dei trasporti condivisi e a basso impatto ambientale (carpooling, bici, piedi, navette aziendali).

4 . Scegliere prodotti certificati con PEFC

A casa o in ufficio, per stare in equilibrio con la natura meglio fare rifornimento di risme di carta per la stampante, matite e block notes scegliendo solo prodotti che provengono dalla filiera certificata del legno, come quelle che riportano la certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes). In Italia sono oltre 1.000 le aziende certificate PEFC in Italia che hanno scelto di dimostrare a tutti i consumatori di avere a cuore la gestione del patrimonio forestale italiano.

5. Controllare i consumi energetici con lo smart meter NED

Per imparare a conoscere i propri consumi dentro casa c’è Ned, lo smart meter Made in Italy inventato dalla startup torinese Midori.

Un vero e proprio assistente che, collegandosi facilmente al quadro elettrico di casa, consente di monitorare tramite una app, disponibile su App Store e Google Play, i consumi di casa e dei principali elettrodomestici, accertandosi sempre del loro corretto funzionamento ed evitando sprechi di energia, guasti e costose spese improvvise. Grazie a consigli e suggerimenti sulle abitudini di consumo permette di risparmiare sulla bolletta fino al 20% all’anno, contribuendo un po’ alla volta anche alla salvaguardia dell’ambiente.

6. Scegliere i condizionatori giusti con i consigli di Italtherm

Per quando riguarda il condizionatore, è bene scegliere un apparecchio che utilizzi i gas refrigeranti R32, invece che R410A: a sottolinearlo è Italtherm, azienda italiana che produce impianti di riscaldamento, da sempre attenta all’ecosostenibilità come principio fondante dell’azienda. Rilasciando un kg di R410A in atmosfera, rispetto all’effetto serra, si avrà un risultato identico a quello che si otterrebbe rilasciando 2088 Kg di CO2; diversamente, l’R32 ha un GWP (Global Warming Potential) di 675, quindi rispetto al primo è nettamente inferiore il potenziale di inquinamento ambientale. Oggi Italtherm ha già migrato con tutti gli apparecchi verso l’R32, benché R410A non sia vietato.

7. Viaggiare responsabili: la guida di Volagratis per vacanze eco-friendly

Oltre il 68% dei viaggiatori italiani afferma di tenere in considerazione l’impatto ambientale del proprio viaggio al momento della prenotazione.

Per questo, Volagratis.com ha stilato i consigli per viaggiare in maniera sostenibile: oltre  a scegliere una destinazione green e un alloggio eco-friendly, è bene ridurre lo spreco di carta grazie alle versioni digitali dei biglietti, riutilizzare gli asciugamani senza chiedere il cambio ogni giorno, scegliere i mezzi pubblici o la bicicletta per spostarsi, preferire il cibo locale o a km zero.

8. Preferire pagamenti cashless ai contanti

Meglio pagare con la carta o con i contanti? Secondo due studi olandesi, commissionati dalla De Nederlandsche Bank ed analizzati per SumUp da Rete Clima, le transazioni cashless con pagamento elettronico tramite carte di debito emettono meno CO2 rispetto alle normali transazioni in contanti.

L’impatto ambientale di ogni transazione in contanti è pari a 4,6 g di CO2 equivalenti (CO2e), dovuto in particolare alla fase di produzione delle monete (32%) e a quella operativa (64%), ovvero all’esercizio degli sportelli automatici e al trasporto di monete e banconote (64%)Ogni transazione con carta di debito ha invece un impatto ambientale di 3,78 grammi di CO2e: in pratica, come una lampadina a basso consumo energetico da 8 W lasciata accesa per un’ora e mezza.

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