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Enel e Futur-e: nuova vita sostenibile alle centrali dismesse

Enel e Futur-e: nuova vita sostenibile alle centrali dismesse

Enel e Futur-e: nuova vita sostenibile alle centrali dismesse. Nel mondo sta cambiando il modo di produrre energia. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili, l’utilizzo di soluzioni per l’efficienza energetica e la diffusione di una nuova consapevolezza ambientale stanno determinando una trasformazione dell’intero settore

Il tradizionale modello che vedeva l’energia prodotta dalle grandi centrali è superato da quello della “generazione distribuita”, in cui è determinante il ruolo di impianti da fonte rinnovabile diffusi sul territorio. In uno scenario in cui i consumi si riducono e il ruolo delle rinnovabili cresce, è giunto il momento di pensare al futuro di quelle centrali termoelettriche che hanno esaurito il loro ruolo nel sistema energetico o stanno per farlo.

Enel ha lanciato, già dal 2015, un progetto innovativo che intende guidare la transizione verso un modello più sostenibile. Il progetto si chiama Futur-e e si sostanzia in un programma per riqualificare i siti di 23 centrali termoelettriche, da nord a sud, non più competitive sul mercato energetico nazionale ed un’area mineraria.

L’obiettivo è ripensare l’utilizzo dei siti delle centrali individuando soluzioni e progetti che guardino anche al di fuori del settore energetico e rispondano a criteri di innovazione, sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

Muovendoci in Italia non è difficile imbattersi in questi imponenti e spesso misteriosi impianti. Fermi da tempo, sono ormai cattedrali nel deserto che possono rappresentare nuove occasioni dando fondo alla creatività e destinandoli a utilizzi anche del tutto differenti dalla produzione energetica. Guardiamo ad esempio a Londra e alla Tate Modern, una delle gallerie d’arte più famose al mondo, sorta sulle “ceneri” della Bankside Power Station, ex centrale a nafta.

Un nuovo approccio tra ambiente e business

Il progetto Futur-e si muove sulla convinzione che sia indispensabile integrare in modo strategico un nuovo approccio ambientale sostenibile direttamente nel business. Un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema per individuare in modo condiviso, attraverso bandi pubblici e concorsi di progetti, possibili soluzioni circolari, sostenibili e di lungo periodo in grado di trasformare i siti in una nuova opportunità di sviluppo per il territorio. Dunque un esempio virtuoso di “circular economy” sia nell’approccio sia nella realizzazione.

Grazie alla loro posizione strategica e alla presenza di strutture, edifici, spazi e connessioni, i siti Futur-e rappresentano un patrimonio industriale che può essere nuovamente valorizzato. Il progetto di Enel è stato riconosciuto come best practice di Circular Economy anche da soggetti internazionali come World Economic Forum e World Business Council for Sustainable Development (WBSCD).

Trovare investitori

Per individuare progetti e investitori intenzionati a realizzarli, Enel ha dato vita ad un percorso che coinvolge istituzioni locali e partner tecnici. I potenziali investitori presentano proposte per acquisire e riqualificare i siti, che vengono poi valutate da una Commissione Giudicatrice composta da rappresentanti di Enel, istituzioni locali e mondo universitario. Solo i progetti che rispondono a criteri di sostenibilità, innovazione e economia circolare e che vengono ritenuti idonei rispetto alle esigenze delle comunità accedono alla negoziazione finale per la cessione del sito.

I progetti: qualche esempio

Ad esempio per la centrale di Alessandria, che ha fatto da apripista al programma Futur-e, vincitore è risultato il progetto XXL – Xtreme Xperience Land, per la realizzazione di un parco dedicato agli sport estremi, suddiviso in 5 aree tematiche (acqua, terra, aria, energia e natura).

Grazie a Futur-e nuova vita anche per l’ex centrale turbogas di Fossoli di Carpi, in provincia di Modena. che trasformerà il sito in un innovativo polo logistico, che diventerà una piattaforma per il nord Italia per il Gruppo Enel. Sarà improntato a soluzioni sostenibili, come illuminazione con lampade LED, sistema di fitodepurazione per l’acqua sanitaria e recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione delle aree verdi e per il sistema antincendio.

Innovazione anche per l’impianto Leri Cavour a Trino, nel Vercellese, che verrà trasformato in un parco tematico dedicato all’automotive, con laboratori di ricerca sull’auto elettrica e un’area attrezzata con stazioni di ricarica, oltre a parchi e spazi per innovazione e servizi.

Sono attualmente in via di definizione i bandi per i siti di Portoscuso, per la riqualificazione dell’ex centrale a olio combustibile in Sardegna, e l’impianto turbogas di Campomarino in provincia di Campobasso in Molise.

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