(Adnkronos) – Meloni "presidente del 'coniglio'". Dalla premier "viltà istituzionale". E ancora Nordio "avvocato difensore di un torturatore", il ministro "ha parlato da assolutore, vergogna". Il fronte delle opposizioni va durissimo all'attacco della premier Giorgia Meloni e del governo nel dibattito alla Camera dopo le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. In aula sono intervenuti Elly Schlein, Giuseppe Conte, Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, Nicola Fratoianni e Riccardo Magi. Contestano l'assenza della premier e contestano il merito delle informative che non chiariscono affatto, sostengono le opposizioni, perchè l'esecutivo abbia rilasciato e riaccompagnato in Libia con volo di Stato un ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità. "Giorgia Meloni non è il presidente del Consiglio, è il presidente del 'coniglio'". Elly Schlein definisce così la premier Meloni che le opposizioni continuano a chiamare in aula. "Questa è una giornata triste per la democrazia. I ministri sono in aula a coprire le spalle della presidente del Consiglio. Si sono degnati di venire dopo due settimane ma oggi in quest'aula doveva esserci Giorgia Meloni e invece ancora una volta manca di rispetto a quest'aula e al Paese. Non può pensare di cavarsela con le diretta su Instagram perché deve rispondere non ai suoi follower ma al Paese". "La nostra credibilità internazionale -rimarca la segretaria del Pd- è stata sfregiata dalla vostra scelta, oggi rivendicata, di riaccompagnare a casa un torturatore libico Almasri è accusato di aver picchiato, stuprato e ucciso, ma nonostante questo viene scarcerato e fatto salire su un aereo di Stato con tutti gli onori, per poi essere accolto nel suo paese come un eroe. Meloni diceva che avrebbe dato la caccia ai trafficanti di tutto il mondo, invece li rimanda a casa con il rimpatrio più veloce della storia". Schlein ribatte all'informativa del ministro Nordio e lo accusa: "Vi abbiamo ascoltati e quel che dite è inaccettabile. Nordio "ha parlato da avvocato difensore di un torturatore". Ed ancora: "Il ministro Nordio ci ha accusato di non aver letto le carte, ma lei non ha letto la legge e l'ha violata davanti al Paese. Chi le ha chiesto di stare fermo? Palazzo Chigi?". Per Schelin oggi il governo si è nascosto "dietro i cavilli e il giuridichese, ma qua non si tratta di un difesa formale, ma di una scelta politica. Allora assumetevi una responsabilità. La verità è che vi vergognate di quello che fate e per questo mentite. Qua doveva esserci Giorgia Meloni, invece vi siete limitati ad attaccare i magistrati. Un attacco frontale che è solo fumo negli occhi per coprire le vostre scelte politiche". Infine la replica a Giovanni Donzelli di Fdi sull'inchiesta campana sullo sfruttamento dell'immigrazione clandestina che ha coinvolto anche il tesoriere regionale dem: "La differenza tra noi e voi è che noi abbiamo rimosso immediatamente il tesoriere campano sotto inchiesta, mentre voi avete una ministra rinviata a giudizio per truffa allo Stato e Meloni non riesce a farla dimettere". Come Schlein, anche Giuseppe Conte parte subito all'attacco della premier Meloni assente in aula. "Oggi c'è una grande assenza del presidente Meloni, scappa davanti al Parlamento e agli italiani, è un atto di viltà istituzionale. Mi rivolgo a lei che ci starà guardando nascosta dietro uno schermo, non si permetta più di parlare di questo argomento davanti a qualche scendiletto visto che non ha voluto parlare qui". Poi il leader M5S è durissimo con il ministro Nordio: "Lei oggi è stato scandaloso. Non è stato qui il difensore di Almasri, ma peggio: è stato il giudice assolutore. Se il suo intervento fosse proiettato in un'Aula di Giurisprudenza lei si dovrebbe vergognare. È scandaloso che di fronte a tutte le giustificazioni menzognere e contraddittorie date fin qui lei ne abbia aggiunta qualcuna ancora più ridicola". Incalza Conte: "La procura ha mandato anche a me l'avviso di persona indagata, è una semplice informazione ma non ho mai detto una parola. Lei ministro ormai vive una dissociazione: se avesse firmato lei l'atto e il presidente del Consiglio avesse fatto un video attaccandola, come si sarebbe sentito? Ma non si vergogna? Ha cancellato il suo passato? Cose le hanno fatto i magistrati…. Noi siamo diversi da voi la legge la rispettiamo e vi contrasteremo in ogni modo e non vi auguriamo una condanna ma vogliamo che vi difendiate come tutti, e che dal tribunale dei ministri sarete assolti, ma la condanna politica e morale gli italiani ve l'hanno già data". Per Nicola Fratoianni di Avs la vicenda Almasri "resterà un’onta di infamia sulla storia delle istituzioni di questo Paese. La capisco la nostra premier, era assai difficile, forse impossibile venire qui a schiena dritta a giustificare la scelta del suo governo di liberare un torturatore, uno stupratore di bambini, per questo ha inviato qui due onorevoli prestanome". E rivolgendosi a uno dei due 'prestanome di successo' ovvero il ministro Nordio, Fratoianni mostra in aula la foto di una bambina torturata ad Almasri: "Nordio, che dice? Ci dica chi l'ha torturata visto che, in nome della ricostruzione che ci ha fornito, ha giustificato una scelta politica e consentito che un criminale venisse liberato e rimandato a casa. Non è stato un passacarte, è stato fino in fondo un'autorità politica". Per Maria Elena Boschi di Iv " il coraggio di Giorgia Meloni finisce quando deve confrontarsi con qualcuno. E' coraggiosissima quando fa i video sui social o parla dal palco di Atreju, poi però scappa dal parlamento e si nasconde dietro al segreto ma qui non c'è il segreto di Stato, solo il segreto di Pulcinella. La verità è che avete avuto paura del generale libico Almasri e per questo lo avete liberato". E allora la premier "fa quello che riesce a fare al meglio: fa la vittima. Ma la vittima non è la presidente del Consiglio, le vittime qui sono i torturati da Almasri, le donne e i bambini torturati, ma tanto sono in Libia, non le vediamo, giusto?". Ettore Rosato di Azione si avvicina alla linea della maggioranza sulla decisione del procuratore Lo Voi: "Io penso che non sia corretto che un pm prende una denuncia di otto righe e questa si trasforma in un atto d'accusa verso il premier e i ministri. Non è utile, perché non è un atto dovuto" ma, aggiunge, "non possiamo trasformare tutto in uno scontro. Dobbiamo recuperare un dialogo serio". Riccardo Magi di Più Europa è sarcastico. "Quella sedia vuota nei banchi del governo è un'offesa non soltanto per il Parlamento, ma anche per il diritto internazionale, per la giustizia internazionale. E se come dice" la sorella della premier, Arianna, "sua sorella è Frodo, l'anello del potere l'ha già indossato e le ha dato alla testa e ha liberato Sauron Almasri, che è capo di un battaglione di orchi torturatori di bambini in Libia". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)