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Maltempo, Pichetto: “Chiesti al Mef 840 milioni l’anno per triennio 2025-2027”

(Adnkronos) – In Italia ''sta diventando normale ciò che era straordinario, sta diventando normale avere alluvione da una parte e siccità dall'altra''. ''Dobbiamo adattare i nostri territori a qualcosa di diverso rispetto a quello a cui erano abituati". Per farlo servono 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-2027. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, intervenendo all'evento 'Capri d'autore'. ''La mia richiesta al ministero dell'Economia è quella di 2 miliardi e mezzo nel triennio'', pari a circa 840 milioni di euro l'anno per il triennio 2025, 2026, 2027. ''Tutto questo è fatto avendo chiesto alle regioni, che sono gli enti intitolati, qual è lo stato dei progetti, quelli che sono pronti'', ha spiegato il ministro.  Il ministro ha sottolineato che “è uno stanziamento di risorse ingente, che si aggiunge alla grande mole di risorse già presente, anche per dare concretezza immediata alle 361 azioni del Pnacc, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici: parliamo di un documento rimasto a lungo nei cassetti e che solo questo governo ha scelto di riattivare”. ''E' chiaro che il cambiamento climatico che stiamo vivendo ci porta a ragionare'' su un'azione di ''mitigazione, e quella si ottiene principalmente, io dico, sul fronte energetico'' abbassando le emissioni di Co2, ha affermato il ministro. ''Ma in realtà, la nostra emissione in Italia è lo 0,7% a livello mondiale''. ''Se noi andiamo a zero'' mentre le previsioni indicano che ci sarà un aumento del 2% delle emissioni, sarebbe ''tre volte quello che potremmo azzerare noi''.  ''Come vedete, il nostro 0,7% potrebbe anche indurre a dire, ma perché fare i sacrifici noi? No, i sacrifici noi li dobbiamo fare perché questo paese è un grande paese, è diventato un paese molto grande'', ha dichiarato Pichetto. ''Noi siamo nel G7, nel G20, perché non avendo le materie prime'' ''abbiamo usato il cervello e le braccia. E quindi dobbiamo essere i primi a giocare anche questa sfida, a vincere questa sfida''.  ''Se la proiezione è quella che la domanda continua a crescere, per arrivare a raddoppiare al 2050, l'unica soluzione alternativa che abbiamo in questo momento è il nucleare di nuova generazione'', ha detto il ministro dell'Ambiente. ''L'azione da svolgere in questo momento è un'azione sui costi, che significa arrivare a incrementare con le rinnovabili'' la quantità di energia a disposizione. ''Quando dico di rinnovabili parlo di geotermico, fotovoltaico, eolico, poi c'è la sfida dell'idrogeno''.  Ma ''abbiamo un paese talmente bello'' e quindi ''prima di tutto, non lo possiamo riempire di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici, questo perché sarebbe andare a rovinare quello che è un patrimonio, anche storico e artistico. Noi abbiamo il paese più bello con la maggiore biodiversità, diciamo d'Europa, ma vista la superficie può essere la maggiore biodiversità del mondo'', secondo Pichetto.  ''Noi andiamo avanti certamente, dobbiamo trovare dei punti di equilibrio'', ha aggiunto il ministro. ''Io ho presentato un decreto per fare delle grandi piattaforme di eolico offshore in alto mare di grandi dimensioni''. Tuttavia ''per fare la produzione di 300 megawatt di nucleare ci vanno 2.000 ettari di fotovoltaico. Questo per dare un'idea di quello che è il rapporto ad occupazione del territorio''. Il nucleare di nuova generazione è ''qualcosa completamente diverso da quello che è stato l'oggetto dei referendum''. ''Parliamo di qualcosa di diverso dalle grandi centrali nucleari''. Oggi le tecnologie ''ci permettono di avere impianti, piccoli moduli, e questo permette anche di fare un ragionamento''. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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