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Riciclo dei magneti permanenti, l’innovativo impianto italiano per le terre rare

Riciclo dei magneti permanenti, l’innovativo impianto italiano per le terre rare
Foto @Ufficio stampa

Un progetto nato con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da Russia e Cina.

L’innovativo impianto pilota è stato inaugurato oggi, presso lo stabilimento Itelyum Regeneration di Ceccano (FR). Ha la capacità di trattare in un anno oltre 20 tonnellate di magneti permanenti (PM), materiali ampiamente utilizzati nei dischi rigidi dei computer e nei meccanismi di azionamento di motori ibridi e elettrici.

Si tratta del progetto europeo New-R, finanziato da EIT RawMaterials che prevede un programma triennale (2022-2024) sviluppato da un Consorzio coordinato da Erion, il sistema multi-consortile no profit di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici, dei rifiuti di Prodotti del Tabacco e dei Rifiuti Tessili.

Il Consorzio è formato da altri sette partner: Itelyum, OSAI, KU Leuven, Treee, Smart Waste Engineering, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila ed è volto a migliorare la circolarità delle Terre Rare a livello europeo, garantendo una maggiore sostenibilità economica e ambientale della filiera.

In questa cornice, si è svolta anche la 20esima tappa della campagna nazionale di Legambiente “I Cantieri della Transizione ecologica”, un viaggio itinerante lungo tutta la Penisola, partito a maggio dello scorso anno con l’obiettivo di raccontare cantieri, progetti ed esperienze che hanno avviato un percorso virtuoso per contrastare la crisi climatica, promuovere l’economia circolare e costruire un futuro migliore. Progetti che meritano di essere replicati e che sono riportati anche sul sito – cantieridellatransizione.legambiente.it – con schede, approfondimenti, foto e video.

Italyum, Terre rare dal riciclo dei magneti permanenti

La nuova infrastruttura di Ceccano tratterà PM derivati dal disassemblaggio sia di motori elettrici (effettuato da Glob Eco), sia dai RAEE provenienti dagli impianti di trattamento (come Treee), nonché dalla linea di smontaggio automatizzato di hard disk realizzata da OSAI e KU Leuven, integrata nel dimostratore stesso, e che si avvale di tecnologie di IA.

Verranno tratta nell’impianto pilota oltre 20 tonnellate all’anno di magneti permanenti grazie a un processo idrometallurgico, sviluppato e brevettato dall’Università degli Studi dell’Aquila, che prevede una pulitura (lisciviazione) a basso impatto ambientale delle Terre Rare, attraverso soluzioni acide organiche riutilizzabili fino a cinque volte.

Riciclo dei magneti permanenti, l’innovativo impianto italiano per le terre rare
Foto @Ufficio Stampa

INSPIREE, lo Scal-up industriale

Nell’impianto New-RE verranno messe in campo tecnologie impiegate per uno scale-up industriale nell’ambito di un altro importante progetto denominato INSPIREE, finanziato da CINEA all’interno del programma LIFE e partecipato da un Consorzio formato da Itelyum, Erion, EIT RawMaterials, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila.

L’obiettivo di INSPIREE, tramite lo sfruttamento del processo idrometallurgico sostenibile, è quello di trattare, a regime, fino a 2.000 tonnellate di magneti permanenti all’anno, equivalenti a quelle presenti in più di 600.000 motori ibridi e ibridi.

Materiali che permetteranno il recupero di oltre 500 tonnellate di composti di REE (Rare Earth Elements, ovvero Terre Rare). Considerando che la produzione europea di magneti permanenti annua è di 1.600 tonnellate, l’Italia sarebbe già in grado di sviluppare una catena del valore circolare del riciclo degli stessi all’interno dei confini europei, riducendo così la dipendenza dalle importazioni extra-UE, soprattutto da Russia e Cina.

“La sfida strategica del recupero delle Terre Rare – dichiara il CEO di Itelyum, Marco Codognolarappresenta un’opportunità cruciale per l’Italia e l’Europa nella transizione ecologica. Il riciclo delle Terre Rare, attraverso pratiche come l’urban mining e l’idrometallurgia, può ridurre la vulnerabilità geopolitica, limitare l’impatto ambientale e favorire l’indipendenza economica. Per centrare gli obiettivi del Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea le aziende innovative saranno centrali, favorendo l’indipendenza dell’Europa dalle importazioni e la nascita di un’industria del riciclo competitiva a livello globale. L’Italia, con il suo tessuto industriale dinamico e innovativo, può giocare un ruolo di primo piano in questo processo, contribuendo a costruire una filiera europea delle Terre Rare e rafforzando la propria leadership nella transizione ecologica”.

“Per Erion è un motivo d’orgoglio aver sviluppato un progetto che sicuramente apporterà benefici ambientali ed economici non solo all’Italia, ma anche ad altri Paesi europei” – dichiara Marco Sala, Direttore Generale di Erion Compliance Organization. “L’impianto che oggi si inaugura a Ceccano si candida ad essere un modello di sostenibilità e di innovazione nei processi di riciclo e recupero delle Terre Rare che, lo ricordiamo, rappresentano elementi fondamentali ai processi di produzione in diversi comparti industriali. Da sempre Erion si impegna nel diffondere in Italia una cultura della circolarità e quello che abbiamo compiuto oggi rappresenta un bel passo verso lo sviluppo di questo nuovo modello”.

“Con la nostra campagna itinerante vogliamo far conoscere i progetti più innovativi sul fronte della transizione ecologica affinché vengano replicati, creando una vera e propria rete virtuosa di esempi nel campo dell’economia circolare, mobilità sostenibile, qualità dell’aria e conversione energetica” – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale Legambiente.

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