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Rapporto PEFC 2024, crescono in Italia le foreste gestite in modo sostenibile

Rapporto PEFC 2024, crescono in Italia le foreste gestite in modo sostenibile
Rapporto PEFC 2024, crescono in Italia le foreste gestite in modo sostenibile, Pradibosco, Prato Carnico (UD), per gentile concessione dell'Ufficio Stampa PEFC, Press Play

Ma non è tutto, sono ben 115 le nuove aziende che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia (CoC) PEFC, +8,6% rispetto al 2022. Così come crescono, dal Piemonte alla Basilicata, i certificati sui servizi ecosistemici forestali, con un +47%.

Quello delle foreste è un ruolo fondamentale per l’ambiente, la popolazione e l’economia. Una funzione necessaria per la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici e delle catastrofi naturali, rappresentando alcune delle aree biologiche più ricche della terra. Senza dimenticare che forniscono cibo, materie prime rinnovabili per molti dei nostri prodotti e mezzi di sussistenza per milioni di persone.

Ecco perché va salutato con particolare soddisfazione quanto emerge dal Rapporto 2024 del PEFC, l’organizzazione internazionale senza scopo di lucro e non governativa, impegnata a promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso una certificazione indipendente di terza parte.

Nel Rapporto PEFC, che sarà presentato il prossimo 21 marzo in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, emergono dati positivi riguardo alla gestione forestale in Italia. I dati ci parlano di un +5,9% di foreste gestite in maniera sostenibile in Italia nel 2023, per un totale di 980.611,54 ettari e ben 14 nuove certificazioni e 14 regioni con almeno una foresta certificata.

Ugualmente positiva è la crescita delle certificazioni per servizi ecosistemici (+47%) e le aziende di trasformazione che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia PEFC (+8,6% rispetto al 2022).

I dati, come spiega Marco Bussone, Presidente PEFC Italia, confermano che “abbiamo raggiunto quasi un milione di ettari certificati dal PEFC in Italia: la diffusione della certificazione forestale è uno strumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico.

Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene al Paese. Le aziende stanno imparando ad essere sempre più sostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l’incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore”.

Guardando alle regioni italiane e alle loro superfici forestali certificate, il primato va al Trentino Alto-Adige con una superficie forestale certificata di 578.963,8 ettari.

Al secondo posto si piazza il Friuli-Venezia Giulia, con 96.035,94 ettari e al terzo posto il Piemonte, con 82.157,10 ettari certificati.

Con 80.066,27 ettari certificati si posiziona al quarto posto il Veneto. Al quinto posto c’è invece la Lombardia, con 71.005,17 ettari.

Tra le regioni in crescita spiccano inoltre la Toscana (35.809,88 ettari) e l’Emilia Romagna (6.888,60 ettari). Nelle Marche sono 9.208,25 gli ettari certificati, mentre sale anche il patrimonio forestale targato PEFC in Basilicata con 4.082,18 ettari.

Per gentile concessione dell’Ufficio Stampa PEFC, Press Play

Incrementate anche le certificazioni per i servizi ecosistemici, del 47% in più rispetto al 2022, con 8 nuove certificazioni, di cui 5 legate ad attività di aumento dello stoccaggio o diminuzione delle emissioni di CO2 equivalente – che hanno portato ad un aumento della CO2 stoccata o non emessa di 128.923 tonnellate – e altre 3 per le funzioni turistico-ricreative.

In particolare, Toscana e Trentino Alto Adige hanno promosso progetti dedicati alla fruizione del bosco come servizio ecosistemico per il benessere derivante dalla frequentazione dei boschi, come il Forest Bathing del Consorzio forestale dell’Amiata e il Parco del Respiro del comune di Fai della Paganella, in provincia di Trento.

Significativa anche l’esperienza del Consorzio dei Boschi Carnici, non solo prima realtà in Italia ad aver certificato il servizio ecosistemico dello stoccaggio o non emissione del carbonio ma anche tra le prime a dare il via ad una filiera certificata dei servizi ecosistemici grazie alla convenzione siglata con Burgo group, azienda multisito con 15 sedi in Italia ed una in Belgio, certificata per la Catena di Custodia PEFC fin dal 2007.

La certificazione di Catena di Custodia (Chain of Custody – CoC) è uno strumento volontario che tiene traccia dei prodotti di origine forestale e arborea derivanti dalle foreste gestite in maniera sostenibile lungo tutta la filiera produttiva fino al prodotto finale.

Secondo il Rapporto PEFC 2024, sono 115 le aziende che, nel 2023, hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia (CoC) PEFC, portando il totale a 1.403, ovvero un +8,6% rispetto al 2022.

Questi numeri confermano la crescente necessità dei consumatori di avere delle garanzie in merito alle tematiche di sostenibilità ambientale e, di riflesso, quella delle aziende di impegnarsi per la costruzione di un futuro diverso.

Un altro esempio tangibile di quanto l’impegno collettivo e condiviso possa impattare sulla salute della Terra è la certificazione di gruppo dei produttori, strumento a cui possono accedere le aziende con un fatturato al di sotto dei 10 milioni di euro e con meno di 50 dipendenti, che consente anche alle piccole imprese di ottenere, a costi accessibili, la certificazione PEFC.

Il 33,9% delle nuove aziende è di fatto parte di una certificazione di gruppo, che non significa solo ottenere la certificazione PEFC a costi minori rispetto a quelli individuali ma anche poter contare sulla consulenza di un ufficio centrale.

Per quanto riguarda le categorie produttive, in termini assoluti le più certificate sono le imprese produttrici di pannelli (297 aziende, con un aumento del +16,93% rispetto all’anno precedente), che quest’anno sorpassano le segherie (254), finora la categoria più numerosa.

In termini di crescita, la più interessante, anno su anno, la registra il settore degli imballaggi in legno con un aumento del +20,56% di aziende certificate, sottolineando la svolta eco-compatibile di un settore come quello del packaging responsabile di produrre molti scarti una volta giunto nelle case dei consumatori.

Crescono anche le aziende di infissi con un +19,15%, mentre si attestano su +16,20% le imprese che si occupano di legno lamellare e su +15,15% quelle che realizzano componenti per mobili; inoltre, si segnala il +13,51% per il cartone e il +12,22% per la carpenteria.

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