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Biden, il discorso sullo Stato dell’Unione: “Il mio messaggio per Putin: non mi inchino”

(Adnkronos) – "La storia ci guarda, non mi inchinerò a Putin. Il mio messaggio per il presidente Putin è semplice: non ce ne andremo, non ci inchineremo. Io non mi inchinerò. Dobbiamo dare all'Ucraina gli aiuti che chiede". Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, tiene il discorso sullo Stato dell'Unione alla Camera dei Rappresentanti e davanti ai membri del Congresso e rinnova l'appello a sbloccare il pacchetto da 60 miliardi con armi e aiuti per Kiev.  La politica estera è il primo tema che il presidente affronta nel suo intervento: Biden, tra attacchi ripetuti a Donald Trump, definito ripetutamente "il mio predecessore" riferimento al nome, spazia a 360 gradi tra economia e diritti civili, politiche sociali e riferimenti all'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. "Mandatemi una legge bipartisan sulla sicurezza", dice invocando la svolta che consenta alla Camera dei Rappresentanti, a maggioranza repubblicana, di superare lo stallo con una legge complessiva che comprenda anche il tema della sicurezza del confine con il Messico.  Biden esordisce ricordando il discorso pronunciato dal presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1941. "Ora siamo noi che affrontiamo un momento senza precedenti nella storia e il mio scopo stasera è svegliare il Congresso, avvisare il popolo americano che neanche questo è un momento ordinario", dice Biden.  "Se qualcuno pensa che Putin si fermerà all'Ucraina, vi assicuro che non lo farà", aggiunge Biden tra gli applausi della Camera. "L'Ucraina può fermare Putin se noi siamo accanto all'Ucraina e forniamo le armi di cui ha bisogno. E' tutto ciò che l'Ucraina sta chiedendo: non chiedono soldati americani e infatti non ci sono soldati americani sul suolo ucraino e io sono determinato a proseguire in questa direzione. In questo momento gli aiuti ucraini sono bloccati da chi vuole rinunciare alla nostra leadership mondiale", dice ancora. "Non è passato molto tempo da quando un presidente repubblicano di nome Ronald Reagan tuonò: 'Mr. Gorbaciov, abbatti questo muro'", afferma ricordando l'intervento di Reagan a Berlino. "Ora, il mio predecessore, un ex presidente repubblicano, dice a Putin: 'Fai quello che diavolo vuoi'. Questa è una citazione. Un ex presidente lo ha effettivamente detto, inchinandosi davanti a un leader russo. Penso che sia scandaloso, pericoloso e inaccettabile", afferma chiamando in causa Trump. "L'America è membro fondatore della Nato e abbiamo reso la Nato più forte che mai", dice ricordando l'ingresso della Finlandia e quello appena avvenuto della Svezia. "Dico al Congresso: dobbiamo opporci a Putin, la storia ci guarda. La storia ci guarda. Se gli Stati Uniti si defilano, l'Ucraina sarà a rischio. L'Europa sarà a rischio, il mondo libero sarà a rischio. Il mio messaggio per il presidente Putin è semplice: non ce ne andremo, non ci inchineremo. Io non mi inchinerò", ripete.  "Quando l'America va al tappeto, ci rimettiamo in piedi. Continuiamo ad andare avanti. Questa è l'America, questo è il popolo americano. E' per merito vostro che l'America sta tornando e che il nostro futuro è luminoso. E' per merito vostro che stasera possiamo dire che lo Stati dell'Unione è forte e diventerà ancora più forte", dice Biden dopo il 'capitolo economico' del suo discorso, mentre dall'Aula si alza il coro 'altri 4 anni, altri 4 anni' con l'auspicio della rielezione a novembre  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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