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Papa Francesco sembra non essere amico degli animali

Papa Francesco sembra non essere amico degli animali
Papa Francesco sembra non essere amico degli animali

Disappunto per le recenti dichiarazioni di Papa Francesco che, durante un discorso ai Prefetti italiani, ha nuovamente preso di mira gli animali domestici e gli esseri umani che se ne prendono cura. Invitando a portarsi in casa un immigrato e non un cane. Sembrerebbe aver detto proprio così.

Non è nuovo a sortite di questo genere. Papa Francesco, nonostante il nome che porta, sembra non essere amico degli animali. E la cosa, visto il pulpito da cui proviene, dispiace molto. Bergoglio ha ribadito la sua preoccupazione per la diminuita natalità in Italia, associandola all’idea che “i cagnolini sono al posto dei figli“. Vero è che spesso il Santo Padre lo tirano per la veste da tutte le parti ma parrebbe aver detto che, al posto degli animali domestici, andrebbero accolti nelle nostre case gli immigrati.

Certamente se cominciassero a portarli nelle “sacre stanze” loro per primi anziché offrire ricovero sotto ai porticati di San Pietro o comunque, oltre alla carità pelosa, ci fossero più immigrati in tante proprietà del Vaticano, la Chiesa sarebbe decisamente più credibile. Che poi la cosa non esclude l’altra. Nel senso che si può essere ospitali senza necessariamente “escludere” i nostri amici animali. E vivere in cape e in armonia, chiedere questa incessante preghiera per tutto il Creato. L’aneddoto del cagnolino nel passeggino, precedentemente condiviso dal Pontefice, agli Stati Generali della Natalità, ha riacceso la polemica con gli animalisti.

Papa Francesco non dimentichi che “C’è nell’uomo un Soffio che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi…“.

Dispiace questo atteggiamento di Papa Francesco perché non si comprende il motivo per cui creature di Dio, fragili e indifese, come sono molti animali domestici, debbano essere guardati come esseri di serie C. Non dico una parola contro le violenze che gli animali subiscono, basti guardare all’orrore del piccolo Leone morto dopo 4 giorni di agonia, ma almeno tacere, questo sì, sarebbe gradito a molti cattolici che non fanno il bilancino né le tifoserie tra animali e bambini, mettendo gli uni contro gli altri. C’è nell’uomo un Soffio che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi…“..

Giova anche ricordare al Santo Padre che un bambino che ama gli animali e che non mette in contrapposizione animali ed esseri umani sarà un adulto migliore. Soprattutto l’accoglienza si impara proprio a prendersi cura di molte creature che soffrono del dominio rapace dell’uomo. Tutti uniti da un medesimo destino.

L’appello di Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani

Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani Onlus, chiede in maniera accorata di incontrare Papa Francesco (questi i riferimenti: 333.117.5670, walter.caporale@gmail.com) e spiega: “Santità, quando i 32.000 preti, i 52.000 consacrati e le 70.000 suore avranno adottato un immigrato, allora anche noi Animalisti Italiani Onlus seguiremo il suo appello. Io, 60enne mi occupo di difendere i più fragili dall‘età di 14 anni: immigrati e barboni sono miei fratelli esattamente come lo sono gli animali, poiché seguo l’insegnamento di Papa Paolo VI: ‘Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo’. Quindi mi creda: i più deboli tra i deboli sono gli immigrati, gli anziani, i disabili, le donne e, mi permetta, anche gli animali. Perché la violenza inizia sempre sugli animali per poi passare agli immigrati o alle donne. La sua cultura argentina non le permette di calarsi nel sangue e nel dolore degli animali.

Il mondo animalista sottolinea che gli animali domestici non dovrebbero essere considerati come surrogati dei figli, ma piuttosto come compagni di vita che portano gioia nelle famiglie.

Ribadiamo che la responsabilità di accogliere i migranti e affrontare le sfide demografiche non dovrebbe essere scaricata sugli animali domestici. Sono sfere diverse che non vanno contrapposte. Invitiamo il Papa e tutti i leader politici a considerare il rispetto per la vita animale come parte integrante della nostra responsabilità sociale e a promuovere la comprensione e l’amore per tutte le forme di vita. Papa Francesco rettifichi, intervenga con un discorso forte, incisivo, in cui non si crei confusione e divisione sul rapporto con gli animali“. Non possiamo che condividere l’appello degli Animalisti Italiani e aspettare che il Santo Padre si muova a compassione delle creature più fragili che hanno sguardi, non parole.

Photo Credit: Depositphotos.

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