Addio alla plastica monouso, si all’utilizzo di prodotti e modalità ecocompatibili, l’iniziativa di Acquario di Genova
Dopo aver introdotto le stoviglie in materiale compostabile, nel punto ristoro a metà percorso, all’interno dell’Acquario di Genova, non saranno più acquistabili le bottigliette in PET di acqua minerale naturale.
In loro sostituzione i visitatori troveranno i brick in tetrapak da 500 ml. Sarà inoltre possibile acquistare direttamente acqua microfiltrata fresca, sia naturale che frizzante, anche per ricaricare le proprie bottiglie/borracce.
Sul brick, oltre ai messaggi legati alle caratteristiche dell’acqua minerale e al riciclo del contenitore, Acquario di Genova comunica il suo impegno sulle tematiche ambientali: tramite il QRcode stampato sulla confezione ci si collega a una pagina di approfondimento https://www.acquariodigenova.it/plasticfree/ per conoscere non solo i progetti di conservazione e sostenibilità condotti da Acquario di Genova, ma anche utili informazioni sul riciclo dei materiali e sui comportamenti quotidiani che tutti noi possiamo adottare per limitare l’utilizzo di plastica e contrastare il conseguente inquinamento da questa generato.
L’introduzione di prodotti ecocompatibili, come l’acqua in brick, non contribuisce solamente alla riduzione della plastica, ma attiva una filiera virtuosa per il riciclo al 100% dei materiali.
Acquario di Genova, sinergia di riciclo con Amiu e Comieco
Acquario di Genova, grazie alla collaborazione con Amiu e Comieco (consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi in cellulosa), compatterà i brick, conferiti dai visitatori presso gli specifici raccoglitori posti lungo il percorso, che raggiungeranno le cartiere italiane specializzate nel processare e recuperare i materiali che compongono i cartoni per bevande.
I cartoni per bevande sono composti da un materiale poliaccoppiato costituito da carta vergine FSC (proveniente cioè da foreste gestite in modo responsabile e sostenibile) per il 74 %; polietilene (PE) per il 21%; film di alluminio per il 5%.
Riciclo senza additivi chimici
Il procedimento di riciclo non richiede nessun additivo chimico: grazie alla sola azione centrifuga di un pulper, cioè di una specie di “frullatore”, gli imballaggi vengono miscelati in acqua ad alta velocità, e avviene così la separazione tra i fogli di polietilene, l’alluminio e la cellulosa.
Le fibre di cellulosa diventano nuovi fogli di carta di ottima qualità per la produzione di scatole e sacchetti per le attività commerciali, ma anche articoli per l’igiene (fazzoletti, carta igienica, tovaglioli). Plastica e alluminio sono invece utilizzati per creare nuovi oggetti, come i pallet e le cassette utilizzati nella grande distribuzione per frutta e verdura.
Iniziativa per informare e sensibilizzare
Con questa iniziativa Acquario di Genova vuole contribuire ad alimentare un circuito efficiente per il riciclo dei materiali, fondamentale per la tutela dell’ambiente e, contestualmente, sensibilizzare alla partecipazione attiva dei cittadini alla raccolta differenziata, in modo da garantire ai materiali una seconda vita.
La scelta di eliminare la plastica monouso all’interno di Acquario di Genova è una delle azioni presenti nel piano strategico di sostenibilità di Costa Edutainment con l’obiettivo di perseguire i fondamenti dell’Agenda ONU 2030. Un impegno che punta con particolare attenzione alla realizzazione del Goal 14, dedicato alla vita negli Oceani e alla salvaguardia degli ecosistemi marini.
In trent’anni di attività l’Acquario di Genova ha differenziato il proprio impegno nei confronti dell’ambiente, con diversi progetti di ricerca e conservazione sulla biodiversità. In questa direzione si inserisce anche la challenge Sustain-Ability che Acquario di Genova ha lanciato all’inizio del 2022 per incoraggiare nei dipendenti e nei follower comportamenti virtuosi e sostenibili. Ogni settimana viene proposta una piccola “sfida sostenibile” per contribuire a migliorare l’impatto sull’ambiente, cambiando qualche abitudine quotidiana o prestando più attenzione agli altri. E chissà che, a forza di piccoli grandi gsti, non si cambi davvero mentalità.