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Legge quadro sul suolo: una strategia concreta in direzione del futuro

Legge quadro sul suolo: una strategia concreta in direzione del futuro
Legge quadro sul suolo: una strategia concreta in direzione del futuro

La Mura: “La nostra proposta è un punto di partenza per iniziare a dare risposte
e fornire soluzioni al momento critico di transizione che stiamo vivendo”

La proposta di legge quadro sulla protezione e gestione sostenibile del suolo (AS 2614) presentata dalle senatrici della commissione ambiente Virginia La Mura e Paola Nugnes rappresenta, finalmente, una visione programmatica a lungo termine. Una “lettera d’intenti” chiara e determinata su come dover affrontare la delicata situazione di transizione che stiamo vivendo.

La proposta si ispira alla nuova Strategia dell’Unione europea per il suolo, che fissa una serie di traguardi di medio e lungo termine, dalla lotta alla desertificazione all’obiettivo di avere suoli sani in tutto il territorio dell’Unione europea entro il 2050.

Uno dei suoi tratti distintivi è la comune sinergia con cui la proposta ha preso vita, una legge che vede la collaborazione tra il mondo della politica e della ricerca scientifica. Il disegno di legge, infatti, è il frutto dell’elaborazione approfondita e unitaria effettuata da parte dei ricercatori dell’Associazione italiana delle società scientifiche agrarie (AISSA), con il sostegno dell’Unione nazionale delle accademie per le scienze applicate allo sviluppo dell’agricoltura, alla sicurezza alimentare e alla tutela ambientale (UNASA) e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA).

Gli interventi sulla legge quadro

Con queste parole la senatrice Virginia La Mura ha commentato l’esito del convegno ‘La legge quadro sul suolo nell’ambito della strategia europea’, che ha organizzato insieme alla parlamentare Paola Nugnes: “La legge quadro sul suolo è una proposta coerente e avvenirista rispetto alle indicazioni europee in materia, ed è soprattutto una risposta concreta al critico momento di transizione che stiamo vivendo. È anche un disegno di legge equo negli strumenti che mette a disposizione di chi è impegnato nella protezione e gestione della risorsa. Infine è una legge attesa, in particolare dal mondo scientifico e della ricerca che ha fortemente contribuito alla buona riuscita di questo progetto normativo”.

La senatrice Paola Nugnes ha invece sottolineato come con la proposta di legge sia stato dato anche il giusto riconoscimento agli scienziati e ai ricercatori che studiano il suolo, in quanto grazie al loro supporto verranno dati alle istituzioni e alla societá civile gli strumenti adeguati per intervenire su di esso a livello preventivo, emergenziale e post-emergenziale. Si è detta poi soddisfatta della risposta politica ricevuta, a dimostrazione del fatto che quando si parla di matrici ambientali vitali per la sopravvivenza dell’uomo sulla terra non c’è alcuna divergenza politica.

Legge quadro, una convergenza su più fronti

Le dichiarazioni delle senatrici fanno eco al consenso e al sostegno dimostrato dai colleghi parlamentari delle commissioni ambiente e agricoltura che hanno partecipato all’incontro: il senatore della Lega, Luca Briziarelli, ha sottolineato l’innovativa dimensione europea della proposta, commentando positivamente il fatto che la legge affronti il tema del suolo a prescindere dalle risorse, a dimostrazione che si può adottare un approccio concreto al problema anche a livello ordinamentale.

La presidente della commissione ambiente di Palazzo Madama, Vilma Moronese, già firmataria della legge, è invece partita dall’analisi del momento di forte crisi ambientale in cui siamo immersi innanzitutto a causa dell’azione antropica. “L’equilibrio tra uomo e natura si è rotto” ha detto, enfatizzando il ruolo che la proposta delle senatrici La Mura e Nugnes potrà avere per passare dalle parole all’azione, tenuto conto il faro del principio costituzionale inserito all’articolo 9 della Carta fondamentale.

Sulla distanza tra quello che viene detto e poi effettivamente fatto sul fronte ambientale è intervenuta anche la senatrice Loredana De Petris, membro della commissione affari costituzionali, che ha rimarcato come il suolo sia una risorsa preziosissima anche per combattere il cambiamento climatico, sebbene la lotta al suo consumo si sia sempre scontrata con interessi contrapposti.

La senatrice De Petris, come anche la parlamentare Gisella Naturale, hanno dichiarato di voler sottoscrivere la proposta di legge sul suolo: “Non possiamo pensare che la natura possa salvarsi da sola – ha spiegato la senatrice Naturale della com-missione agricoltura l’azione antropica e l’intelligenza umana devono essere messe a servizio della natura; la legge quadro di La Mura e Nugnes va proprio in questa direzione”.

Il senatore Mino Taricco invece, anch’egli membro della commissione agricoltura, ha sottolineato come nella legge siano stati definiti tutti i principi e le definizioni utili a superare la variegatura del quadro sul suolo.

Infine, all’interno della sezione degli interventi dedicati alla parte politica del convegno, avrebbe dovuto partecipare in presenza anche la senatrice Silvana Abate, la quale però ha inviato un messaggio ai presenti: “Preservare il suolo significa anche monitorare e analizzare ciò che si sparge sui suoli e soprattutto sui territori agricoli. Grande attenzione va riservata alla legislazione italiana sull’equiparazione del digestato ai fertilizzanti chimici”.

Un convegno sul suolo di alto valore scientifico

L’alto valore scientifico del convegno sul suolo è stato garantito dalla presenza di numerosi esponenti del mondo accademico, istituzionale, della ricerca e associazionistico. Hanno infatti preso parte all’iniziativa parlamentare l’AISSA, il SISS, l’ISPRA, il FAI, Legambiente, il Consiglio dell’ordine Nazionale del Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali e la Confederazione delle Associazioni Uni-versitarie.

In particolare l’apporto della ricerca al percorso di formazione della proposta è stato sottolineato dal prof. Fabio Terribile del Centro di ricerca interdipartimentale CRISP dell’università Federico II di Napoli e del CNR: “Il contributo degli operatori della ricerca è stato fondamentale perché l’obiettivo di salvare il suolo non può prescindere dall’utilizzo di strumenti idonei e validati dal mondo scientifico”.

Del perché sia necessaria una strategia comune europea sul suolo ne ha parlato Nicola Di Virgilio della Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea. Di Virgilio non solo ha spiegato quanto e come il suolo sia in pericolo, visto che il 70 % dei terreni in Europa presentano problemi di erosione, impermeabilizzazione e inquinamento, ma anche quanto le minacce creino un un danno economico: “Il 13% dei suoli europei sono a rischio di erosione, è stimato che questo provoca un danno di circa 1 miliardo di euro in termini di produttività dei terreni agricoli fertili”.

Tra le voci istituzionali dell’incontro anche quella del Commissario unico per la bonifica delle discariche, il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, il quale ha focalizzato una parte del suo intervento sugli impatti sul suolo, sottolineando che oltre alla contaminazione o al dissesto idrogeologico, non bisogna dimenticare quanto siano gravi le conseguenze sul suolo a seguito di incendi boschivi, fenomeni che sono spesso di tipo doloso e che degradano il terreno fino a distruggere la sua struttura organica.

Insieme a Vadalà ha preso la parola il giurista ambientale Leonardo Salvemini, che ha ricordato come la legge quadro suolo si muova all’interno di una struttura costituzionale avanzata, in quanto intraprende il difficile percorso di scrittura di principi fondamentali in materia di governo del territorio, dove il suolo assume il ruolo di attore principale. Un aspetto quest’ultimo, che secondo il consigliere giuridico anticipa il futuro.

A chiudere la parte degli interventi istituzionali del convegno è intervenuto l’ingegnere e urbanista Paolo Berdini, il quale ha aggiunto come le senatrici Nugnes e La Mura abbiano colto con la loro proposta di legge sul suolo il momento attuale, sì vittima delle intemperie climatiche ma anche fondamentale per la fase di passaggio dai diritti individuali a un diritto generale delle popolazioni future.

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