Arriva in Italia il progetto di CooperVision, l’azienda che collabora con Plastic Bank® per promuovere un’iniziativa innovativa e per consolidare il proprio impegno per la sostenibilità. L’interessante e ambizioso obiettivo è stato presentato con un evento all’Acquario di Genova a cui ha partecipato anche Green Planet News
Sociale, imprenditoriale e soprattutto “green”. Un progetto concreto capace di unire “chi produce, chi vende e chi consuma“ per amore del pianeta e della nostra stessa esistenza. Anche l’Italia, infatti, potrà vantare il primo programma green per le lenti a contatto giornaliere Plastic Neutral. A dare l’annuncio è stata CooperVision, una delle principali aziende produttrici di lenti a contatto, orgogliosa di offrire una soluzione sostenibile e semplice per tutti i consumatori e gli ottici. L’iniziativa è resa possibile grazie alla partnership siglata a livello globale con Plastic Bank®, un’impresa sociale che costruisce ecosistemi di riciclo etico nelle comunità costiere. (Alcuni numeri di questa attività: 41,64 milioni di kg di plastica recuperata, 2,08 miliardi di bottiglie raccolte).
La presentazione di questa interessante iniziativa è avvenuta mercoledì sera con un evento che si è svolto nella immersiva e avvolgente cornice dell’Acquario di Genova alla presenza di “addetti ai lavori” e rappresentanti del mondo dell’informazione.
A spiegare i dettagli dell’iniziativa Plastic Neutral, in nomen omen, Debbie Olive, Presidente EMEA di CooperVision, Andrea Milletti, Country Manager CooperVision Italia, Roberto Pantaleoni, Head of Marketing and Professional Services di CooperVision Italia e Mariasole Bianco, scienziata esperta di conservazione del mare e divulgatrice. Il dibattito è stato moderato da Francesca Gambarini, giornalista economica del Corriere della Sera.
Plastic Neutral, attenzione all’ambiente e ai comportamenti responsabili
Numerose ricerche dimostrano ormai come la sostenibilità sia una priorità sempre più crescente per i consumatori, i quali si preoccupano di come venga gestita la plastica. Ad avere un ruolo di primaria importanza, i giovani che mirano a comportamenti sempre più coerenti con l’amore con il pianeta perché sanno con coincide con le stesse loro (nostre) vite.
In un’indagine condotta nel 2021, commissionata da CooperVision, l’85% dei portatori di lenti a contatto concorda con il fatto che l’eliminazione della plastica dispersa negli oceani sia un argomento importante e da affrontare con determinazione. L’88% dei portatori di lenti a contatto afferma anche che sceglierebbe lenti “neutrali alla plastica” rispetto a delle lenti a contatto “non Plastic Neutral”, supponendo che entrambe siano state consigliate dal proprio ottico.
Ovviamente, come rilevato nel corso della serata, le lenti a contatto biodegradabili sono una speranza ancora lontana (come le gomme da masticare realmente “green). Ma non bisogna dimenticare che demonizzare la plastica rischia di essere un errore (soprattutto se pensiamo all’importanza della sua applicazione in ambito medicale-sanitario). Lo ha spiegato bene Mariasole Bianco, scienziata esperta di conservazione del mare e divulgatrice ambientale, protagonista della fortunata trasmissione Rai, Alle falde del Kilimangiaro: “La plastica è un materiale che è nato accompagnato da grandi speranze proprio per la sua leggerezza, resistenza e basso costo di produzione. Si è trasformata in quella che può essere considerata una delle più grandi minacce per la salute del nostro pianeta blu e di tutti i suoi abitanti. Il problema non è la plastica in sé ma l’uso irresponsabile che ne facciamo. Noi siamo quindi il problema, ma la buona notizia è che possiamo essere anche parte della soluzione. Ogni anno finiscono in mare in media 8 milioni di tonnellate di plastica. Attraverso le correnti, la plastica o va a formare quelle che vengono chiamate isole di plastica oppure viene riportata verso riva e finisce sulle nostre spiagge. Ed è proprio qui che possiamo agire per fare in modo che quella plastica non ritorni in mare e ricominci il suo triste viaggio o a monte facendo in modo che la plastica proprio non raggiunga i nostri oceani”.
CooperVision, “una visione sostenibile” e una strategia
“Come molte altre realtà aziendali, CooperVision sta percorrendo la strada della sostenibilità. Negli ultimi anni, abbiamo costruito una solida realtà in termini di produzione e operazioni sostenibili, focalizzandoci sulle aree in cui possiamo avere il maggiore impatto. La plastica gioca un ruolo determinante per la sicurezza, protezione e la sterilizzazione delle nostre lenti a contatto, – ha sottolineato Andrea Milletti, Country Manager di CooperVision Italia – ed è importante per noi anche come viene gestita questa plastica. L’impegno di rendere tutte le nostre lenti a contatto giornaliere in Italia “Plastic Neutral” è un’azione innovativa in più che si somma all’approccio olistico sostenibile di CooperVision, con l’opportunità di avere un impatto positivo per i nostri oceani e per tutti”.
Come funziona il progetto e come si diventa Plastica Neutral: forti ripercussioni nel sociale
Si diventa Plastic Neutral quando un’azienda (o una persona) recupera e ricicla la stessa quantità di plastica che produce o utilizza, ecco spiegato il termine compensazione. Un principio concreto capace dalla somma dei piccoli gesti di attuare una rivoluzione. “Soprattutto perché in grado di generare consapevolezza sullo smaltimento delle lenti”, aggiunge Roberto Pantaleoni, Head of Marketing and Professional Services di CooperVision Italia che rileva ancora: “Raggiungere la neutralità plastica è un’azione significativa che possiamo intraprendere oggi mentre lavoriamo sull’innovazione a lungo termine”.
Da febbraio, per ogni confezione di lenti a contatto giornaliere distribuite in Italia dall’azienda, CooperVision acquista crediti che finanziano la raccolta di rifiuti di plastica pari al peso della plastica utilizzata nelle proprie lenti a contatto giornaliere comprendendo anche il blister e l’imballaggio esterno in cartone.
Attraverso Plastic Bank, i materiali plastici raccolti in prossimità degli oceani vengono rielaborati e riprocessati per la reintroduzione nella filiera produttiva globale. I raccoglitori ricevono un premio per i materiali recuperati, fornendo beni di prima necessità per le loro famiglie come: generi alimentari, combustibili per cucine, tasse scolastiche e assicurazioni sanitarie. Ecco l’aspetto sociale oltre a quello ambientale che fa di questa iniziativa un’operazione interessante sotto molteplici prospettive.
“Plastic Bank sta rafforzando il proprio impegno sociale migliorando la vita dei raccoglitori delle comunità in cui opera. Insieme a CooperVision– precisa David KATZ, Fondatore e CEO di Plastic Bank- stiamo offrendo al mercato delle lenti a contatto l’opportunità di avere un impatto ambientale, sociale ed economico positivo e significativo.”
“La neutralità plastica non è un punto di arrivo: è un’altra pietra miliare nel percorso di CooperVision, che continua ad avere un impatto positivo sull’ambiente. Siamo entusiasti di poter collaborare con ottici e portatori, che rispondono con particolare entusiasmo all’iniziativa – ha concluso Milletti – per la realizzazione di tutto questo. Semplicemente applicando e indossando le lenti a contatto giornaliere di CooperVision. È facile fare la differenza insieme”. Da notare che tutte le lenti a contatto giornaliere di CooperVision in Italia sono Plastic Neutral. Non è prevista alcuna procedura di iscrizione né per gli ottici né per i portatori: aderisce al progetto chiunque raccomandi o indossi le lenti a contatto giornaliere di CooperVision.
La serata di mercoledì (il giorno dopo spettacolare tour guidato alla scoperta delle meraviglie della natura presenti all’interno della struttura con le spiegazioni dell’esperto Stefano, biologo marino dell’affascinante struttura) è poi proseguita con la cena “avvolti” dalle vitree pareti dell’Acquario di Genova dove a tenerci compagnia è stato lo sguardo sorridente e attento dei delfini i cui segreti sono stati svelati (con tante curiosità che ho avuto modo di conoscere) da Mariasole Bianco. Con Roberto Pantaleoni un interessante scambio sulla concretezza che simili progetti possono realizzare con la famosa politica dei piccoli passi. Che poi è quella migliore perché, come abbiamo più volta convenuto, attesta la presenza (e oggi ce n’è più che mai necessità) di una visione progettuale d’insieme a lungo termine. E forse su questo, l’Italia deve ancora lavorare molto.
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