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Cop Giovani, da Milano a Glascow per contrastare i cambiamenti climatici

Cop Giovani, da Milano a Glascow per contrastare i cambiamenti climatici
Foto di Dominic Wunderlich da Pixabay

Cop Giovani, finalmente ci siamo. Dal 28 al 30 settembre a Milano si ritroveranno 400 giovani, due per ognuno dei 197 Paesi aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, per elaborare una “strategia di lotta” concreta che sia davvero di contrasto ai cambiamenti climatici

Cop Giovani, anzi Youth4Climate: driving ambition. L’appuntamento si inserisce all’interno di una cornice di eventi internazionali in vista della COP26 di Glasgow, in particolare, appunto, la Youth4Climate a Milano.

Cop Giovani, un grande evento mondiale per decidere insieme

Una grande conferenza internazionale che vedrà riunirsi nel capoluogo 400 giovani provenienti da tutto il pianeta, uniti anche loro dal comune obiettivo di contrastare il cambiamento climatico. I rappresentanti italiani, Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo, saranno presenti all’evento YOUng di Milano per raccogliere idee e proposte, di cui farsi portatori nella sede istituzionale della Youth4Climate.

La necessità di una politica comune a favore del clima

Le trattative mondiali per la definizione di una comune politica contro i cambiamenti climatici, dunque, puntano a coinvolgere i giovani per dare un senso al loro futuro.

Si tratta di un passaggio importante questo convolgimento perché permette ai giovani di uscire al di là dell’ambito “scolastico” e di protesta in piazza per riconoscere loro quella che viene definita dignità di parte, Cop significa infatti Conferenza delle parti.

Il lavoro dei giovani vuole rappresentare il simbolo di una generazione che ha voglia di cambiamento culturale e vuole capacità di agire davvero da parte della politica. per contrastare politiche energetiche obsolete, una visione miope e settoriale e la disattenzione alla sostenibilità.

Soprattutto per evitare che tutto questo pesi sulle spalle di un mondo che rischia di essere sempre più diviso. Nonostante i miraggi illusori della globalizzazione che si è trasformata, troppo spesso, da “panacea economica” in “pandemia economica”.

I lavori di Milano e il documento finale

I primi due giorni di Milano saranno dedicati a lavori di gruppo su quattro temi principali: favorire la partecipazione dei giovani nei processi decisionali, mettereb in linea la ripresa economica dalla pandemia con l’attuazione degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, promuovere il ruolo degli attori non-governativi nella lotta al cambiamento climatico, costruire una società più consapevole della crisi in atto.

Bisogna accogliere con grande interesse il loro approccio critico per portare l’urgenza ambiente a tutti i governi del mondo. Come fece Papa Francesco nel 2015 con la magistrale ecniclica Laudato Sì, il punto che che ci accomuna tutti deve essere il bene dell’umanità.

I giovani del WWF Young ricordano l’ultimo rapporto IPCC

“La comunità scientifica ha definito ‘inequivocabile’ la responsabilità umana per il cambiamento climatico in atto e, di fronte a fenomeni sempre più allarmanti, ci dice che la finestra per agire, limitare il riscaldamento globale a 1,5°C ed evitare gli impatti più diffusi e disastrosi rischia di chiudersi presto”, afferma la community WWF YOUng.

“L’ultimo rapporto IPCC fornisce drammatica chiarezza rispetto a quanto già sapevamo. Per questo è fondamentale una attivazione a tutti i livelli: dalla società civile fino alle più alte cariche governative. I giovani sono i protagonisti del futuro e stanno ereditando questa situazione grave e pericolosa, ne sono sempre più coscienti e da anni hanno cominciato a mobilitarsi, a studiare, a cercare di capire come incidere sulla realtà. È un impegno molto importante, che sempre più deve incontrare la responsabilità di tutte le generazioni”.

Contro la crisi climatica mettiamoci la faccia, il Climate Wall

Contro la crisi climatica bisogna metterci la faccia. Questo, in sostanza, il grido del WWF, che in vista della Youth COP a Milano, fino ai negoziati ONU della COP26 di Glasgow, invita le persone di ogni età e da ogni parte del mondo a diventare il tassello del primo grande Climate Wall: uno schermo in cui vengono mostrati i terribili effetti della crisi climatica e che lancia un appello a mobilitarsi per il clima.

Non si tratta, infatti, di uno schermo qualunque: i pixel che compongono le immagini sono i selfie di tutti coloro che vorranno metterci letteralmente la faccia e fare sentire la propria voce ai governi, affinché agiscano con urgenza per accelerare l’uscita dai combustibili fossili a livello nazionale, europeo e globale e per azzerare le emissioni di CO2 ben prima del 2050.

Come diventare protagonisti con il Climate Wall

Per diventare un tassello del Climate Wall, basta scaricare la App Climate Wall disponibile per Android e per IOS e inviare il proprio selfie. Facendolo si entrerà in tempo reale all’interno della big picture presente sul sito WWF wwf.it/climatewall e allo stesso tempo nella comunità di tutti coloro che pretendono un cambiamento reale e chiedono alle istituzioni di essere ascoltati. Ognuno potrà poi condividere le sue richieste attraverso i propri canali social usando l’hashtag #Climatewall.

Grazie al Climate Wall anche chi non sarà fisicamente a Milano potrà partecipare alla Youth COP e mandare il proprio messaggio per il clima. L’iniziativa del Climate Wall è all’interno della nuova campagna WWF GenerAzione Clima, che parla con il linguaggio della generazione Z, i nati dopo il 2000.

Fonti

  • L’Osservatore romano
  • WWF Italia

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