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Roma a piedi e in bici, una guida per “esploratori urbani”

Ben 15 trekking urbani a piedi e in bici per vagabondare nei parchi, nelle periferie, nella street art, nei borghetti della capitale

Non è una novità: gli antichi ammonivano “solvitur ambulando”. Gli fece eco Nietzsche e molti altri sottolineando come tanti buoni pensieri arrivino poprio “in moto”.

Una terapia essenziale per il fisico e per lo spirito che “deterge” di molte “incrostazioni mentali” portando sempre aria nuova nelle stanze dell’anima. Raramente, infatti, dopo una bella camminata ci si ritrova insoddisfatti e la malaerba del rimuginìo appare dissolta come neve al sole. Se poi alla camminata si aggiunge una città straordinaria come Roma, il gioco è fatto, poco da fare, ci si dimentica di social e telefono e di tutte le distrazioni che fanno gioco al Grande Leviatano della noia.

In questo caso, La città si apre a molteplici chiavi di lettura se la si esplora con le proprie gambe o anche con le ruote di una bicicletta: un’apertura verso nuovi scenari anche per gli abitanti di una metropoli sulla quale, a livello di monumenti e opere d’arte, si è già detto tutto, ma che invece consente di andare alla scoperta, da vicinissimo, di percorsi e scenari, tra storia e ambiente, continuando a comunicare le sue bellezze e a stupire con i propri segreti.

Roma a piedi, Guida insolita per esploratori urbani

In questo contesto esce “Roma, Guida insolita per esploratori urbani”, il nuovo libro di Carlo Coronati che, dopo la precedente guida “Roma una vera bellezza”, sempre per Edizioni Il Lupo, propone una mappatura di 15 itinerari trekking alla ricerca dell’immersione per incanto, a partire dall’orientamento tracciato dalla bussola del proprio corpo.

“Pensavo di aver concluso per sempre la mia ricerca su Roma – afferma l’autore, già massimo esperto delle guide per trekking di montagna sugli Appennini – ma invece ho avuto l’occasione di continuare a sognare ad occhi aperti ed ho ripreso a catturare luoghi sconosciuti, meandri di verde ed angoli di dolcezza, proprio come un bambino che smonta e rimonta il suo giocattolo, la mia città, con ore di cammino, soffermandomi, fotografando, curiosando senza disturbare e interrogando le persone di ogni area urbana, incontrate in quei paraggi per caso o per abitudine quotidiana. Andar per pause e accelerazioni è un po’ il motto della guida per il movimento dolce di “flâneurs” girovaghi che possono riscoprire non solo la Natura che emerge prepotente nella Città ma la sua relazione col territorio urbano, lanciandosi e districandosi in quindici avventure di cammino o pedalata, come se la città fosse un labirinto.”

E ancora: “Sì, camminare come gesto che genera stupore e dà benessere al corpo e alla mente, come movimento che consente di soffermarsi, tornare indietro, fotografare, parlare con le persone, curiosare senza disturbare, dimenticare e aggiungere un particolare, sperare di portarci la persona amata. Nel tempo ho raffinato la mia tendenza alla solitudine che è la sola che ti consente di scegliere il tuo percorso, adattarlo, arricchirlo, dedicarlo, dargli un nome, crearlo mentre lo cammini, in un andare per pause e accelerazioni, modificando il progetto iniziale per raggiungere una meta diversa“.

Roma a piedi, mappe dettagliate e cartina estraibile

Attraverso una scelta soggettiva e originale, l’autore ci trasporta così dalla periferia al centro storico passando per borghetti e viuzze, dai quartieri della street art ai palazzi del potere, catapultandoci in immense aree verdi, custodi di monumenti di cui conoscevamo a malapena le vicissitudini storiche. Gli itinerari sono quasi tutti in traversata (pochissimi ad anello) e sono legati dalla memoria ma accompagnati dal silenzio.

La guida, con mappature dettagliate incluse (e una cartina estraibile), è ricca di informazioni per iniziare a terminare itinerari che vanno dai 12 ai 15 km, comprese le indicazioni per l’utilizzo, durante il tragitto, dell’uso di mezzi pubblici (utili anche per recuperare eventualmente la propria auto al punto di partenza).

Una scoperta continua, senza tabù e preconcetti, molto utile – specie in questo complicato periodo pandemico – per ritrovare nella Roma, che si pensa di conoscere già, un mondo nuovo, dalle svariate caratteristiche, proprio come asseriva uno dei suoi più appassionati cantori, Gigi Proietti: una “Città eterna e fragile, tragica e ironica, cinica e innamorata”.

Tanti spunti per una Roma a piedi anche della memoria

Scrive ancora l’autore: “Tanti spunti, “dritte”, idee, per una guida, meno elitaria, più verace. Poi resta Roma con tutte le sue difficoltà, i suoi problemi, il suo tanto verde trascurato, la città forse più difficile da amministrare, quella dove è meglio rinunciare in partenza invece di sforzarsi di migliorarla, un tessuto fatto di tanti municipi, tanti paesi anzi città, una vastità enorme, una smisurata capacità di allargarsi sempre di più.

Ho cercato di prendere ago e filo e tesserla con questi 15 percorsi quasi tutti in traversata (pochissimi ad anello) per cucire tante memorie partendo dalle periferie, andando verso il centro scegliendo il verde quando possibile o seguendo stradine elusive, tranquille, armoniose, che rendessero il cammino sempre gradevole e il più possibile silenzioso.

Ma non ho disdegnato alcuni brevi tratti “brutti”, necessari per proseguire ma anche inevitabili per conoscere e capire la realtà. Tantissimi luoghi che nella dialettica comune vengono citati spesso in modo negativo o con pregiudizio, e che invece riprendono luce e splendore perché celano, quasi in modo orgoglioso, la loro unicità fatta di identità e di colori, da quelli della gente a quelli dei murales sempre più presenti. Il Quarticciolo, il Quadraro, San Basilio, Villa Gordiani, il Trullo, Torpignattara, Tor Marancia, la Magliana, il Pigneto, Centocelle, si svelano nella loro unicità”.

Attraversandola a piedi, con Roma ci si rappacifica spesso. Nonostante tutti quelli che da tempo immemore la trascurano. Come fosse una aristocratica signora di cui non sappiamo cogliere fino in fondo l’austera eleganza e la secolare cultura perché trascinati da una frenesia “tarantolare”.

Le Edizioni Il Lupo

Va ricordato che nel 2021 le Edizioni il Lupo compiono 28 anni; non sono pochi per una piccola azienda molto specializzata, di nicchia, come si dice nel linguaggio dell’economia.

La “nicchia” di questa casa editrice è l’Appennino, con le sue montagne, sposate al movimento lento e sostenibile, per una frequentazione della natura, la meno invasiva possibile.

É un modo di testimoniare la passione per la natura delle nostre terre, specialmente quella della montagna, dell’Appennino, i monti che amiamo; “specialisti in Appennino” è il motto delle Edizioni Il Lupo.

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