Il duo di artiste Anna Nazaretskaia e Daria Elkina creano una collezione di Virtual Clothing i cui proventi andranno ad Amref. Obiettivo del progetto è sensibilizzare sui danni ambientali e l’inquinamento causati dal “fast fashion” e per una rivoluzione sostenibile del settore
Acqua Foundation, charity di respiro internazionale che opera nel campo dell’arte con progetti incentrati sul tema della tutela e della conservazione dell’ACQUA insieme alle artiste Anna Nazaretskaia e Daria Elkina, ha lanciato ALTERATION SPACE – un progetto digitale sviluppato dalle artiste per combattere l’impatto ambientale dell’industria del fast fashion. Il progetto punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni ambientali e l’inquinamento causati dalla moda “usa e getta”.
Il duo di artiste ha creato una collezione di abbigliamento digitale ispirata al tema degli stati fisici dell’ACQUA, una collezione che vuole essere uno statement sulla tutela ambientale e suggerire all’industria della moda soluzioni per un futuro più equilibrato e sostenibile.
Acqua Foundation, un grido d’allarme per una rivoluzione sostenibile anche nel settore del fast fashion
L’industria della moda è conosciuta come uno dei più grandi inquinatori del mondo. Dalla fine degli anni ’90 il fast fashion ha dominato, generando un’enorme quantità di gas serra con un effetto devastante sull’ambiente. Il consumatore medio nel 2019 possedeva il 70% in più di vestiti rispetto al 2000.
Il cotone e i tessuti sintetici, come il poliestere e il nylon, sono materiali con un impatto negativo sull’ambiente e sull’acqua in particolare. La coltivazione del cotone, infatti, richiede l’uso di un’enorme quantità d’acqua e uno dei più devastanti disastri ambientali creati dall’uomo è stato anche quello innescato dalla coltivazione proprio del cotone.
Il poliestere e il nylon si dividono nelle lavatrici, il che porta all’accumulo di microplastiche nei sistemi idrici: gli scienziati dicono che le microplastiche si stanno aprendo la strada verso la nostra catena alimentare, questo è un problema di cui non conosciamo ancora le conseguenze.
Alcuni dati sugli effetti del fast fashion sulle risorse idriche e gli oceani
- Il settore della moda è la seconda industria che consuma più acqua al mondo.
- L’industria della moda contribuisce al 10% delle carbon-emission a livello globale.
- L’industria della moda contribuisce al 20% del Waste-Water globale.
- Il lavaggio dei vestiti ogni anno rilascia oltre 500,000 tonnellate di microfibre negli oceani equivalenti a 50 miliardi di bottigliette di plastica.
- Per realizzare una maglietta di cotone sono necessari ca. 2700 litri d’acqua, che sarebbero sufficienti per una persona per bere 2,5 anni.
- Una risposta a questo problema è il Virtual Clothing: divertente, ma ecologico e soprattutto un modo per mitigare gli effetti collaterali della globalizzazione fast fashion, portando l’idea che chiunque può partecipare in modo creativo alla normalizzazione dell’ecosistema del nostro pianeta.
Donazioni e solidarietà per il Sudan
La collezione digitale sarà disponibile sul sito e sulla pagina Instagram di ALTERATION SPACE e Acqua Foundation. Ogni sostenitore, tramite una piccola donazione, potrà scegliere il proprio outfit digitale. A seguire le artiste elaboreranno una nuova immagine combinando l’outfit digitale con una foto caricata dal sostenitore.
Le donazioni sosterranno un progetto di solidarietà in collaborazione con Amref Health Africa – Italia. Insieme per supportare alcune comunità del Sud Sudan di una delle regioni del globo più colpite da grandi siccità e carestie, l’area del Greater Equatoria.
Attraverso tale progetto Amref vuole migliorare le condizioni socio-economiche e sanitarie, di sicurezza alimentare e nutrizionali della popolazione tramite la formazione di “Safe Water Champions”, giovani promotrici dell’igiene e dell’utilizzo di acqua pulita.
Figure essenziali a livello comunitario per stimolare il cambiamento delle abitudini familiari, nell’ambito della gestione dell’acqua e dell’igiene a livello domestico e la riabilitazione di pozzi di superficie per un accesso più sicuro e duraturo all’acqua potabile.
“Siamo lieti di prender parte a questa iniziativa originale, insieme ad Acqua Foundation e alle due artiste” afferma Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Health Africa-Italia “sia perché ci offre la possibilità di parlare di salute in Africa, attraverso il mondo della moda, sia perché potremo rafforzare le azioni concrete in comunità fragili del Sud Sudan”.
“Acqua Foundation è un’organizzazione filantropica che si occupa della preservazione dell’acqua e della sua governance a livello globale, collaborando con artisti italiani e internazionali. ALTERATION SPACE è un progetto innovativo che si pone l’obiettivo di stimolare il mondo del fashion – la seconda industria che consuma più acqua al mondo – per un futuro sostenibile. Il mondo della moda con il suo glamour e la capacità di raggiungere un’audience così ampia ha l’opportunità unica di ripensarsi e mettersi alla guida di un cambiamento ormai imperativo” afferma Gabriele Bonfiglioli, Co-Founder di Acqua Foundation.
A proposito di Acqua Foundation
ACQUA FOUNDATION è l’Art Charity dell’acqua, un’organizzazione che è stata fondata per far crescere la consapevolezza sui temi che riguardano l’acqua e per raccogliere fondi da impiegare in progetti innovativi per la sua tutela. La più grande sfida sarà riuscire a migliorare l’attuale crisi idrica e informare le comunità sui problemi che riguardano gli oceani e l’accesso all’acqua potabile e sulle soluzioni sostenibili per il futuro.
L’arte è il mezzo che Acqua Foundation utilizza per influenzare l’opinione pubblica e ottenere sostegno. Per questo motivo Acqua Foundation lavora con artisti internazionali su progetti che riguardano in modo specifico l’ambiente e la sostenibilità. Tra le iniziative più recenti la coproduzione, per Manifesta 12, del Planetary Garden, un’opera site-specific di Michael Wang; il progetto dei brick d’acqua in cartone riciclato e della relativa installazione dell’artista Andreco per la Biennale di Venezia; e il documentario del duo di artisti Flatform presentato al Festival di Cannes.
Le due artiste
Anna Nazaretskaia
Laureata presso l’Università di Architettura e Ingegneria Civile, Dipartimento di Progettazione dell’Ambiente Architettonico. Giovane emergente artista russa policentrica attiva in diversi media, dal design d’interni, al digitale e alla pittura. Anna è stata impegnata in diversi progetti di Public art-architectural lighting design. Ha partecipato alla creazione di costumi di illuminazione per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali. Ha lavorato su diversi progetti che vanno dal design di abiti, illustrazioni artistiche, motion design fino alla pittura, compresi i ritratti per la famiglia reale malese.
Anna ha iniziato la sua carriera come modella professionista nelle principali agenzie in Europa, America e Asia come Elite NY, Metropolitan Paris, Women Milan, lavorando per importanti marchi e riviste internazionali.
Prima di Alteration, Anna ha collaborato e iniziato diversi progetti di beneficenza come: “Holiday for Children” per l’assistenza finanziaria e il miglioramento delle competenze professionali agli orfani, incluso l’uso innovativo dell’arteterapia, musicoterapia e altri metodi psicoterapeutici di riabilitazione e “Smiles of the World” che insegna il disegno ai bambini delle famiglie povere di Bali.
Daria Elkina
Laureata all’Università Siberiana delle Telecomunicazioni alla Facoltà di Multimedia, Daria Elkina lavora nel campo della produzione dei media dal 2004. Durante questo periodo, ha lavorato a programmi televisivi dedicati alla moda con designer famosi e giovani, alle settimane della moda in Russia e in Europa.
Ha lavorato come ingegnere capo nella newsroom di un importante canale russo, creando contenuti digitali per un canale televisivo sportivo internazionale. Ha vinto una borsa di studio per la realizzazione di un progetto sociale per un fondo di beneficenza per aiutare gli animali. Nel quadro del progetto, il suo team ha realizzato una serie di video dedicati ai problemi degli animali randagi. Lavora e vive a Mosca.
Amref
Amref Health Africa è la più grande organizzazione sanitaria senza fini di lucro che interviene in Africa sub-sahariana dal 1957, anno della sua fondazione a Nairobi, Kenya.
Fin dalla sua nascita, Amref opera nelle aree più remote e vulnerabili dell’Africa, con l’obiettivo di garantire l’accesso alla salute a tutte le comunità africane che riesce a incontrare, con ogni mezzo a sua disposizione.
La rete internazionale di Amref è oggi attiva in 35 Paesi africani con più di 160 progetti di promozione della salute. Oltre agli uffici nazionali e regionali in Africa, Amref possiede 11 sedi in Europa, Stati Uniti e Canada, impegnate in attività di sensibilizzazione, advocacy e raccolta fondi.
La chiave del successo di tutti i progetti è la piena partecipazione delle comunità locali nella realizzazione degli interventi. Amref, infatti, genera l’impatto desiderato solo quando ogni persona raggiunta non solo è beneficiaria dei progetti, ma li rende suoi e se ne fa promotrice.
Forte dell’esperienza e delle competenze maturate nelle comunità africane, dove malattie e carenze di personale sanitario sono sfide grandi e quotidiane, Amref mantiene uno sguardo attento anche alla realtà italiana: in un mondo aperto e globalizzato, bisogni e diritti non si fermano dinanzi ad un confine geografico.
Fonte e foto: da Ufficio Stampa Negri Firman & PR Comunication
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