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Voci dalle Terre Alte, bellezza e fragilità di un’Italia nascosta

Voci dalle Terre Alte, bellezza e fragilità di un'Italia nascosta
Voci dalle Terre Alte, bellezza e fragilità di un'Italia nascosta

Va’ Sentiero pubblica il libro fotografico Voci dalle Terre Alte, una testimonianza inedita sulle bellezze e fragilità di un’Italia nascosta

Pubblicato in edizione limitata il primo libro fotografico di Va’ Sentiero Voci dalle Terre Alte realizzato dalla fotografa Sara Furlanetto; un racconto in 200 scatti e 175 pagine dei paesaggi e dei volti incontrati nei primi 7 mesi di spedizione di Va’ Sentiero attraverso il Sentiero Italia, il trekking più lungo del mondo. Entro il 10 dicembre è possibile ordinare una copia del libro per averla a Natale, sostenendo il crowdfunding per la continuazione della spedizione.

Voci dalle terre alte, quali obiettivi?

Si tratta di un cammino intrapreso lo scorso anno con un duplice obiettivo: da una parte promuovere il Sentiero Italia all’insegna del turismo lento e della consapevolezza ambientale; dall’altra, valorizzare le peculiarità locali delle Terre Alte, contribuendo a sostenerne il tessuto socio-economico e a contrastarne lo spopolamento.

“Un eccellente lavoro sulle Terre Alte italiane. Dalla preziosa documentazione fotografica di Sara Furlanetto emerge chiaramente l’identità plurale del nostro Paese, così essenziale per il suo futuro, specialmente in questi tempi difficili. Il Touring Club Italiano, che sostiene il progetto di Va’ Sentiero fin dal suo inizio, non può che rallegrarsi di fronte al lavoro e alla passione di chi si prende cura del Paese: proprio come l’associazione, nata con questo stesso intento 126 anni fa” ha sottolineato  Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano.

L’Italia In 4 capitoli: identità di confine, abbandono, cura, spazi

Raccolte nei 4 capitoli Identità di confine, Abbandono, Cura, Spazi, le immagini del volume restituiscono la prospettiva maturata nella prima tranche del cammino, dalle Alpi agli Appennini:

Come spiega l’autrice Sara Furlanetto: “Ho voluto creare un percorso visivo che restituisse la complessità della dimensione montana, tra luci e ombre. Camminare lungo il Sentiero Italia non solo ci ha regalato paesaggi incredibili, ma anche un’umanità ricca e sfaccettata, fatta di storie di abbandono e restanza. Spero che questo libro stimoli il lettore a mettersi in cammino, con una buona dose di curiosità”.

Da qui il titolo del libro, Voci dalle Terre Alte, concluso durante il lockdown di marzo grazie al lavoro di Sara Furlanetto (fotografie e testi) e Anna Barisani (progetto grafico). Stampato presso la tipografia Tipolito Europa di Cuneo, la realizzazione del progetto è stata finanziata dall’associazione Va’ Sentiero con il contributo di Fondazione Cariplo, F. Carispezia, F. Venezia, F. Agostino de Mari, F. Cassa di Risparmio di Lucca, F. Monti Uniti di Foggia, Wonderful Outdoor Week, Montura, Ferrino, Oxeego, Ziel e Lenovo.

Scegliendo di acquistare o donare una copia di Voci dalle Terre Alte si contribuirà a sostenere i costi del progetto (spedizione, traduzione del sito, etc): il volume è disponibile in edizione limitata ed è ordinabile esclusivamente attraverso la campagna di crowdfunding di Va’ Sentiero.

Chi è l’autrice di Voci dalle terre alte:  Sara Furlanetto

Nata nel 1993 a Castelfranco Veneto (TV), Sara si laurea in Fotogiornalismo e Fotografia Documentaristica al London College of Communication di Londra. Spinta dal desiderio di indagare la prospettiva più intima e umana dei rifugiati in Europa, tra il 2015 e il 2016 svolge una ricerca intorno al tema, viaggiando tra Regno Unito, Francia, Germania e Italia.

Nasce il volume autoprodotto “Let me tell you who I am”, rilanciato dal British Journal of Photography, LensCulture e dalla Ian Parry Scholarship Award. Tenendo aperta la ricerca sul tema dei rifugiati, Sara documenta gli effetti del sisma che colpisce il Centro Italia nel 2016. Rientrata stabilmente in Italia, collabora con l’agenzia creativa Otium, nel trevigiano. Nel 2017, insieme a Yuri Basilicò e Giacomo Riccobono, è co-fondatrice della spedizione sperimentale Va’ Sentiero, di cui è fotografa ufficiale e responsabile della comunicazione.

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