Articolo aggiornato in redazione mercoledì 23 dicembre 2020 alle ore 09.10
Borghi a colori dove l’allegria colora le pareti e le vie del paese. Eccone alcuni tra i più rappresentativi di questa forma d’arte sempre più apprezzata. Parliamo di Dozza In Emilia Romagna, Sant’Angelo di Roccavelce nel Lazio e Orgosolo in Sardegna
Il Murale (dallo spagnolo mural) è la tecnica più utilizzata nel campo degli artisti di strada. I murales, a differenza dei graffiti, sono dipinti, raffigurazioni allegoriche ispirate a motivi e ideali politici, a temi sociali, a storie di quartiere e di fantasia. Una forma di arredo urbano urbano sempre più diffuso e riconosciuto e di “rivoluzione” per dare un volto diverso alle nostre città e, molto spesso, a strutture dismesse ed abbandonate.
3 borghi dipinti in Italia:
1. Dozza, in Emilia Romagna
Il borgo medievale di Dozza, tra i i più bei borghi dipinti d’Italia, si trova tra Imola e Bologna, in cima ad una collina che domina la valle del fiume Sellustra. Tante le opere di artisti che colorano case e strade.
A Dozza la passione per i murales ha radici antiche: dal 1965 si tiene infatti la Biennale del Muro Dipinto che, per tutti i weekend di settembre, raccoglie artisti provenienti da tutto il mondo. È un evento creato dalla Pro loco di Dozza che, finora, ha ospitato 200 pittori (tra i quali Riccardo Licata, Remo Brindisi, Domenico Purificato e Aligi Sassu), che hanno decorato le facciate delle abitazioni con coloratissimi affreschi, trasformando il piccolo borgo di Dozza in un percorso artistico di raro effetto.
Scopriamo Dozza, dalla Torre del Rivellino, che è il suo simbolo più noto, passando per la Rocca Sforzesca e le chiesette come quella intitolata a San Salvatore. In oltre mezzo secolo il borgo medievale si è colorato con illustrazioni del passato, immagini di draghi e fate, paesaggi e visioni astratte.
Per informazioni: Fondazione Dozza.
2. Sant’Angelo di Roccavelce nel Lazio
Sant’Angelo di Roccalvecce è un borgo a 25 chilometri da Viterbo, conosciuto anche come il “paese delle fiabe”. Le vie del borgo custodiscono più di venti murales con i principali personaggi delle favole che hanno fatto compagnia e virare il cuore a tanti bambini.
È una storia di rinascita. Parliamo di un piccolo borgo della Tuscia dimenticato, popolato da non più di 130 abitanti, fuori dalle strade principali e fuori dal tempo con nessun monumento di interesse artistico, né vicende storiche rilevanti, destinato a scomparire. Trasformare il paese in un museo all’aperto d’arte popolare è stata l’idea vincente dell’Associazione Culturale Arte e Spettacolo (ACAS), realtà locale presieduta da Gianluca Chiovelli.
Nel novembre 2017 è (ri)nato Sant’Angelo il “paese delle fiabe”, un percorso artistico composto 12 da murales, da installazioni, sculture, bassorilievi, edicole, mosaici (altre 12 opere). Un percorso visivo nel fantastico, nella favola, nel mito e nella leggenda, senza mai dimenticare le radici culturali del luogo e la sua tradizione etrusca, cristiana e agricola. Un piccolo borgo salvato per merito della fantasia creativa e dell’intuizione di chi ha voluto crederci fino alla fine.
Per informazioni: Associazione Culturale Arte e Spettacolo (ACAS)
3. Orgosolo in Sardegna
La storia dei murales di Orgosolo, in Sardegna, è di quelle di vecchia data. Passeggiare per questo paese nel cuore della Barbagia significa ripercorrere i momenti più importanti della storia italiana ed internazionale. Csotumi, tradizioni e cultura tipiche del luogo colorano le pareti in ogni casa.
Artisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo hanno realizzato i 150 murales che puntellano il centro storico di Orgosolo.
Per informazioni: Visita Orgosolo
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