Nella giornata mondiale della biodiversità, AIAB e PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), organismo normatore per la gestione sostenibile delle foreste e per la tracciabilità dei prodotti che da esse derivano, hanno siglato un importante accordo che punta a promuovere la sostenibilità delle imprese agricole e boschive e a contrastare la produzione di imballaggi inquinanti
Tra gli obiettivi di PEFC Italia, quello di migliorare l’immagine della selvicoltura e della filiera foresta–legno, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno, carta e altri prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti di arboricoltura da legno gestiti in modo sostenibile. Un impegno non di poco conto se si pensa che le aree boschive relative alle aziende biologiche in Italia, ammontano a una superficie di quasi 260mila ettari (dati SINAB su elaborazione FIRAB).
I due enti hanno sottoscritto il comune intento di promuovere l’agricoltura biologica quale modello di sviluppo sostenibile, basato sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse, rispetto dell’ambiente, del benessere animale e della salute di chi consuma, e contribuire alla difesa delle produzioni forestali e della componente arborea dei sistemi agro-forestali locali e ad arrestare la perdita della biodiversità e dell’agrobiodiversità sul territorio, contribuendo alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio naturale e al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali.
I punti del protocollo d’intesa
L’accordo siglato nasce per:
• ideare e realizzare in comune azioni di tutela e promozione ambientale e territoriale e informazione verso il consumatore finale;
• favorire la conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio agricolo e forestale attraverso la promozione della certificazione biologica e della certificazione forestale PEFC;
• ideare e realizzare azioni per la promozione dell’uso di materiali certificati di origine forestale.
I due enti si sono detti concordi nella necessità di promuovere l’uso di legno e carta certificati nel contatto con il cibo in alternativa alla plastica o ad altri materiali di origine fossile, per essere coerenti con la promozione della bio-economia e della riduzione dei rifiuti nonché per offrire al consumatore alla ricerca di prodotti alimentari etici e sostenibili, prodotti in grado di dimostrare coerenza tra contenuto (biologico) e contenitore (di materiale organico e con un’origine sostenibile e tracciata).
Secondo i due enti, “gli imballaggi (primari, secondari e terziari) nelle loro diverse funzioni, sono da definire come parte del prodotto stesso e come elementi in grado di veicolare messaggi di sostenibilità e salubrità. Un approccio, quest’ultimo, che ha lo scopo di coinvolgere azienda e consumatore al fine di educare tutti gli attori della filiera a un consumo consapevole e a una produzione rispettosa dell’ambiente e delle persone”.