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Cucina sostenibile, azione di scelta consapevole

Foto di Mark McCammon da Pexels

Cucina sostenibile, azione consapevole. In concreto? Avere una nuova visione del mondo, un approccio “inclusivo” e diverso riducendo i consumi energetici, evitando gli sprechi e mangiando in maniera salutare. In questo senso, tecnologie e materiali ci vengono oggi sempre di più in aiuto

Attualmente, infatti, non si tratta solo di “decrescere” ma di crescere in maniera serena. Particolarmente interessante da questo punto di vista è quanto espresso da Michele Laghezza, Direttore Marketing di Miele Italia, durante il congresso CARE’s – The Ethical Chef Days, a proposito di cucina ecosostenibile:
La sostenibilità è una scelta di qualità, è vivere bene, amare il bello. La sostenibilità è parte della nostra vita, avere del tempo per sé, cercare il proprio benessere fisico e psichico. Fare le cose per bene e vivere bene”.

Cucina sostenibile, dunque, come incentivo ad una vita “buona”, capace di racchiudere equilibrio e consapevolezza. La scelta degli elettrodomestici giusti, dei materiali adeguati, di una domotica “ad hoc” significa meno spreco di energia, di alimenti, senza dispersione inutile di acqua e senza odori “molesti” (cappe ad alta efficienza e a basso consumo energetico).

I sistemi a induzione, ad esempio, sono sempre più utilizzati rispetto al gas. Con l’induzione, anche più facile da pulire e più sicura, per portare a bollore un litro di acqua si consuma esattamente metà energia di quella che serve con il gas. Circa il 75% del consumo di energia a casa viene generato dagli elettrodomestici. Da un elettrodomestico di classe energetica D ad uno di classe A, il risparmio è in media il 50%.

Oppure pensiamo ai consumi di acqua. In cucina l’uso della lavastoviglie riduce il consumo di acqua rispetto al lavaggio manuale del piatti. In termini pratici, è stato calcolato che per lavare a mano i piatti usati in una cena di 12 persone occorrono circa 103 litri d’acqua, contro i 15 per un pieno carico di una lavastoviglie di nuova generazione.

Cucina sostenibile, i materiali

Elemento fondamentale per la realizzazione di una autentica cucina ecosostenibile che, non dimentichiamolo, è anche nella scelta dei cibi che si andranno a cuocere e nel modo in cui si prepareranno, è quello della scelta di materiali ecologici e di vernici atossiche, senza colle chimiche.

Legno

Il legno certificato è il materiale naturale principe. Il legno favorisce un microclima ottimale. Importante è la selezione dell’essenza e della provenienza del massello. Fondamentale dunque scegliere aziende che utilizzano legno “certificato” in base ai diversi protocolli internazionali che certifichino forme di gestione boschiva ecosostenibili. Il che significa parametri ambientali precisi e sostenibilità dei sistemi di gestione forestale.

Tra le certificazioni più note ci sono il marchio Fsc, rilasciato dalla Forest Stewardship Council, l’organizzazione mondiale che ha stabilito norme e standard validi a livello internazionale, e il Pefc, Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale, che si pone come alternativa per esempio nel caso di proprietà forestali di piccole dimensioni.

Per fare qualche esempio pratico, interessanti alcune soluzioni proposte dal mercato quando si tratta di scegliere un tavolo con sedie a scomparsa per la cucina. Duzzle interpreta le esigenze del design più raffinato portand in cucina una vasta gamma di complementi per l’arredamento dove i materiali più utilizzati sono legni e pietre della migliore qualità e vetro temperato di ottima fattura.

Cucina sostenibile, pannelli ecologici e finiture

Sempre a proposito di materiali da non dimenticare, per la scelta di una cucina davvero “green”, pannello ecologico e finiture giuste. Il pannello ecologico deve possedere alcune caratteristiche. Produzione a basso consumo di energia, realizzazione a 360° con legno riciclabile proveniente da pellets, trucioli, mobili vecchi, rami e legno da potatura degli alberi, imballaggi in legno, cassette da frutta e residui di lavorazione.

Il pannello ecologico italiano LEB (Lowest Emission Board) è il truciolare ecologico con la più bassa emissione di formaldeide. Per legge, i pannelli a base di legno devono rientrare almeno nella classe E1 per i livelli di formaldeide. Da non dimenticare, poi, anche l’acciaio, materiale molto valido..

Nelle finiture, pensiamo ad esempio alle vernici all’acqua, la presenza di solventi deve arrivare ad una riduzione anche del 90%. Per avere una finitura che possa definirsi “ecosostenibile” deve essere garantita la percentuale ridotta al minimo dei cosiddetti Voc, i composti organici volatili, che possono essere causa di parecchi disturbi.

Per ogni tipo di superficie, dal legno fino al ferro, è possibile trovare appositi smalti e vernici certificati. Il marchio europeo Ecolabel certifica la qualità ecologica dei componenti e il rispetto dell’ambiente in tutto il suo ciclo vitale. In alcuni modelli di cucina particolarmente “ecologici” sono stati eliminati i pigmenti contenenti metalli pesanti dalle vernici per la laccatura, pigmenti che potevano rendere tossiche le vernici anche per i lavoratori.

Sono stati ridotti inoltre i diluenti aromatici utilizzati nel processo e infine anche le emissione in atmosfera delle sostanze organiche volatili, che le vernici possono rilasciare anche molto tempo dopo a causa del processo di essiccazione. Molto attento il marchio Lube per quanto riguarda queste caratteristiche.

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