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Acqua potabile, anzi probabile, dal mare

Acqua potabile, anzi probabile, dal mare
Foto di moritz320 da Pixabay

Acqua potabile dal mare utilizzando la luce del sole come fonte di energia? Ora potrebbe essere realtà. La notizia arriva proprio alla vigilia dell‘Earth Day che inaugurerà domani con la ricca kermesse del Villaggio per la Terra a Villa Borghese in programma fino al 25 aprile

Secondo un recente studio effettuato dall’Università del Texas, nocchiero del progetto Guihua Yu, professore associato di scienza dei materiali e ingegneria meccanica presso l’ateneo americano, sarebbe possibile ricavare l’acqua potabile dal mare e dai laghi salati con un processo meno lungo e soprattutto economicamente fattibile. Davvero una speranza concreta per le 30 mila persone che, stando a quanto riportato dalle Nazioni Unite, muoiono per la mancanza di acqua potabile, priva di inquinanti chimici e biologici? Vediamo di che si tratta.

Acqua potabile dal mare: il progetto

Il team del professor Yu ha realizzato un sistema di desalinizzazione, per ora un prototipo, basato su un inedito tipo di idrogel, che purificherebbe l’acqua in maniera economica, utilizzando il sole come fonte di energia. Il sistema è pensato sia per piccoli impianti che per impianti più grandi. Questa nuova tipologia di idrogel, la cui composizione è in polimeri plastici, è in grado di vantare alcune peculiarità fondamentali per innescare il processo di desalinizzazione. Riesce infatti ad attirare l’acqua e, al contempo, assorbire l’energia solare. Il progetto messo a punto dalla squadra di ricercatori di Austin utilizza lo stesso meccanismo dei desalinizzatori a evaporazione.

La novità importante sarebbe che questi nuovi desalinizzatori sarebbero in grado di funzionare con molta meno energia rispetto a quelli attuali e, soprattutto, garantirebbero una maggiore “forza operativa”. In pratica, ben 25 litri di acqua al giorno per ogni metro quadrato di superficie. L’idrogel genera il vapore acqueo che poi immesso all’interno del meccanismo condensazione che, a sua volta, riporta l’acqua allo stato liquido.

I test per la fase sperimentale delle caratteristiche di desalinizzazione dell’idrogel sono stati effettuati nelle acque del Mar Morto, celebri per la massiccia presenza di sale. I test hanno dimostrato la totale efficacia di questo idrogel che desalinizza e, inoltre, purifica l’acqua dagli agenti inquinanti. Come ha sottolineato il professor Yu in un articolo apparso qualche giorno fa sul Sole 24 Ore, “abbiamo essenzialmente riscritto l’intero approccio dietro alla evaporazione dell’acqua attraverso l’energia solare”.

Ha poi aggiunto che “la componente a idrogel può essere facilmente adattata anche agli impianti di desalinizzazione a energia solare attualmente esistenti”. Garantendo maggiore efficacia. Infatti, al posto dei consueti sistemi ottici dei desalinizzatori ad evaporazione attuali che condensano l’energia solare portando l’acqua a temperatura di ebollizione, questi all’idrogel sono in grado di funzionare anche con poca luce e senza necessità di lenti ottiche o altri sistemi che la condensino.

Come ha ricordato Fei Zhao, ricercatore post-dottorato che lavora al progetto assieme ai ricercatori di Austin, “la desalinizzazione dell’acqua attraverso la distillazione è un processo comune per la produzione di acqua potabile. Tuttavia, le odierne tecnologie di distillazione, come la distillazione multi-stage flash (Msf) o la distillazione multi-effetto (Med), richiedono infrastrutture di notevoli dimensioni e sono piuttosto “energy intensive”.

L’energia solare, essendo la sorgente più sostenibile di calore in grado di attivare la distillazione, è largamente considerata una grande alternativa per la desalinizzazione dell’acqua”. Il gruppo di ricerca sta lavorando con l’ufficio per la commercializzazione delle nuove tecnologie dell’Università del Texas per fare dell’impianto pilota una realtà industriale da immettere sul mercato.

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