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11 aprile, giornata nazionale del Mare, Italia patrimonio blu da proteggere

11 aprile, giornata nazionale del Mare, Italia patrimonio blu
Foto Pixabay

In occasione della giornata mondiale del Mare, l’UNESCO ribadisce che in Italia occorrono più aree protette per contrastare il cambiamento climatico e sviluppare l’economia Blu di cui è ricca

Il prossimo 11 aprile con l’obiettivo di valorizzare il mare come risorsa culturale, scientifica, ricreativa ed economica, si celebra la giornata nazionale del Mare per porre attenzione su una risorsa da proteggere, in funzione del suo ruolo determinante nel contrastare i cambiamenti climatici e nella creazione di occupazione.

“La Giornata Nazionale del Mare è un’occasione importante per sensibilizzare soprattutto i più giovani sull’importanza del rispetto e della conoscenza del mare, risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, per il mondo e per l’Italia in particolare”, spiega Francesca Santoro, specialista di programma della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e promotrice del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030).

Decennio proclamato dalle Nazioni Unite per valorizzare il ruolo delle scienze del mare nella promozione dello sviluppo sostenibile e nella implementazione dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.

Giornata nazionale del Mare, tutelare il mare in Italia

In Italia le aree marine protette sono 27 (AMP), la cui superficie ammonta complessivamente a circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa, a cui si aggiungono 2 parchi sommersi. Purtroppo soltanto l’ 1,67% delle aree protette riesce a mantenere i propri piani di gestione. Nel dettaglio il 19,12% delle acque territoriali italiane (0-12 miglia nautiche) è composto da aree marine protette in cui le attività umane come pesca e turismo dovrebbero essere limitate conservando la biodiversità ma purtroppo le limitazioni sono difficili da attuare. Inoltre, soltanto lo 0,1% è coperto da aree a protezione integrale.

L’Italia contribuisce all’Economia Blu dell’UE con il 58% per l’occupazione e con il 69% per valore aggiunto lordo (Val). Cifre che nel 2017, hanno toccato quota 59,6 miliardi di euro, 29% del totale a livello europeo, arrivando dopo Oceano Atlantico ((73,4 miliardi di euro) e Mare del Nord (63 miliardi di euro).

Mentre per quanto riguarda l’occupazione il valore si è invertito: il 40% dell’occupazione della Blue Economy si trova nel Mediterraneo (1,78 milioni di dipendenti), il 29% nell’Oceano Atlantico (1,29 milioni di dipendenti) e solo il 20% nel Mare del Nord (0,87 milioni di dipendenti).

Non finisce qui, l’Italia ha un ruolo importante dal punto di vista ambientale, vantando il primato tra gli stati membri dell’UE nel Mar Mediterraneo di sequestro Carbonio Blu , pari a 13.2 milioni di tonnellate.

“Il mare, le zone costiere e le attività ad essi legate svolgono un ruolo fondamentale per il futuro del Pianeta: l’Italia – aggiunge Francesca Santoroha un enorme patrimonio che deve proteggere e gestire in maniera efficace, per evitare la distruzione della biodiversità dell’ecosistema marino. Ne beneficeremo non soltanto in termini ambientali ma anche economici. Come emerso dal Rapporto IOC-UNESCO 2021 è necessario che ciascun Paese adotti una gestione 100% sostenibile delle proprie acque nazionali entro il 2025 con azioni combinate (dallo sviluppo di energia rinnovabile basata sull’oceano allo stoccaggio del carbonio nei fondali marini) che potrebbero ridurre il divario delle emissioni fino al 21% su una riduzione di 1,5 °C e fino al 25% su una riduzione di 2 °centigradi”.

L’11 aprile, per ribadire questi messaggi, il Decennio del Mare dà appuntamento per un nuovo “Aperitivo blu – Un Totem per l’oceano”: un incontro live, in diretta sul profilo Instagram del Decennio del Mare alle ore 19, che vedrà la partecipazione dello scrittore italiano Simone Perotti, candidato con il suo libro “I Momenti Buoni” al Premio Strega 2021, per parlare di rispetto dell’oceano e dell’importanza di mobilitare la popolazione, anche attraverso la letteratura e la cultura, nella tutela dell’oceano.

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