Due libri che raccontano territori, tradizioni, esistenze di un’Italia dalla forte personalità. Di Fabrizio Ardito, giornalista e fotografo, Al centro della terra, A piedi sul cammino minerario di Santa Barbara in Sardegna e Il cammino dei Protomartiri francescani, anello di 6 tappe nella valle ternana
Un viaggio che attraversa le testimonianze della millenaria epopea mineraria sarda, tra città fantasma e miniere abbandonate, un cammino scandito dall’odore del mare che sfavilla all’orizzonte e fa da cornice ad ogni passo.
Al centro della terra, A piedi sul cammino minerario di Santa Barbara in Sardegna è il volume di Fabrizio Ardito, appena uscito assieme a Il cammino dei Protomartiti francescani, anello di 6 tappe nella valle ternana, entrambi per Ediciclo Editore.
Di questi libri, particolarmente pregevoli e “invitanti” subito al movimento, si parlerà domani a Roma con l’autore in un incontro moderato dal giornalista Sergio Valzania presso la libreria L’angolo dell’avventura in Lungotevere Testaccio 10.
Fabrizio Ardito è giornalista e fotografo, appassionato di geografia e speleologia; da una ventina d’anni ha iniziato ad amare i grandi cammini e le vie storiche, a cui ha dedicato libri e guide per diversi editori.
Una passione, dunque, che lo ha portato ad analizzare e a “calcare” percorsi che non sono solo spina dorsale di territori dalla forte personalità ma diventano iconici di una Italia che, nonostante tutto (o per fortuna, per certi versi) non è troppo lontana.
Al centro della terra
Sentieri antichi e cammini percorsi per secoli dai minatori, enormi cantieri che hanno mutato le forme del paesaggio, immersi nel silenzio della macchia e nell’ombra fitta di grandiose foreste.
“Negli enormi antri bui la luce della mia frontale si perde. Da qui potrei dirigermi verso il cuore della montagna per chilometri, seguendo le tracce lasciate dai piedi di migliaia di minatori che in questo buio hanno vissuto e lavorato per decenni”.
Il cammino dedicato a Barbara, la santa patrona dei minatori di tutto il mondo, si snoda seguendo un anello che ha al suo centro la città di Iglesias, nel sud ovest sardo. Un lungo viaggio a piedi scandito dagli incontri con le memorie – a tratti tragiche, a volte grandiose – della civiltà nata nelle miniere isolane, con le storie grandi e piccole di uomini, donne e bambini che hanno lavorato e lottato, un giorno dopo l’altro, nel cuore di pietra delle montagne.
Il volume, tra l’altro, è corredato di immagini in bianco e nero suggestive e toccanti che riportano alla scena della memorabile pellicola L’attimo fuggente. Guardandole, ho pensato a quando il professor Keating, di fronte alla fotografia invecchiata dal tempo che ritrae gli antichi studenti, sussurra agli stralunati alunni: caaarpe diieem, caaarpe dieem.
Queste immagini fanno lo stesso effetto. Si ripercorrono le vite dure, aspre, dei minatori che, nonostante tutto, non temevano di affidarsi alla loro Brabara (non è un errore di battitura come si scrive nel volume perché è chiamata così la Santa a cui questi uomini davano una devozione totale e senza riserve): “Quando discendo nella miniera, a te si eleva la mia pregiera, tu con la fede dammi ristoro alle fatiche del duro lavoro. Infondi la fede nei nostri cuori, dolce patrona dei minatori”.
Alla scoperta, dunque, di un cammino allo stesso tempo antico e moderno che rimane nel cuore per i suoi paesaggi spettacolari, l’impareggiabile ospitalità e il ricordo di una storia secolare.
Da rilevare
• Il Cammino Minerario di Santa Barbara è stato inserito nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia: un contenitore di percorsi e vie realizzato sulle linee guida del Ministero del Turismo.
• 30 tappe e 500 chilometri nel cuore del Sulcis-Iglesiente e Arburese Guspinese tra spiagge sconfinate, imponenti miniere e borghi della tradizione
• La maggior parte del percorso è su sentieri, mulattiere, carrarecce e strade carrabili sterrate.
Scheda
Formato 13×19 cm;
pag. 192;
Euro 17,00;
isbn 978-88-6549-398-4.
Il cammino dei protomartiri francescani
In questo caso ci troviamo di fronte a un libro in cui il viaggio si compie con San Francesco. Ho attraversato molte volte in motocicletta queste valli e debbo dire, senza retorica, che se ci si mette in “ascolto”, se ne torna sempre “trasformati”, quasi in una catarsi interiore. Puntando all’essenziale che si manifesta nel cammino e in ogni viaggio effettuato con una determinata volontà di “cogliere, ci si disincrosta da quella bulimia del superfluo che distoglie e disinforma dal necessario autentico.
Fabrizio Ardito ci accompagna ad un dolce percorso circolare che costeggia i margini della valle ternana, in cerca delle memorie dei primi martiri dell’ordine francescano. Tra foreste ed eremi, antiche pievi, imponenti ruderi romani e affreschi, quello del Cammino dei Protomartiri Francescani è un viaggio nel cuore più profondo e solenne dell’Umbria meridionale.
Si tratta di un cammino strutturato e ben organizzato, dove le mete e le accoglienze non mancano, che permette di scoprire un passo alla volta il paesaggio di dolci colline che fu teatro dei viaggi e della predicazione di Francesco.
Sei giorni di viaggio, molte opportunità di assaggiare la cucina tradizionale umbra, tante occasioni per sperimentare – lungo quel lo che per molti potrebbe essere un “primo cammino” per mettersi alla prova – il piacere del turismo a passo d’uomo in una terra d’eccezione.
Da rilevare
• Un percorso che riunisce molte attrattive: spirituale, paesaggistica, culturale, enogastro-
nomica.
• Un anello tra i sentieri dell’Umbria ternana, dove la bellezza incontra il sacro con discre- zione e umiltà.
• Il cammino percorre i luoghi dei santi Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, i primi martiri dell’Ordine francescano, uccisi in Marocco il 16 gennaio 1220. Le loro spoglie sono conservate nel Santuario di Sant’Antonio a Terni.
Scheda
Formato 11,5×16,5 cm;
pag. 96;
Euro 13,00;
isbn 978-88-6549-400-4.
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