Oggi al voto un tentativo di “rivoluzione culturale”. Inserire nel patto costituzionale la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e degli animali
Articolo aggiornato in redazione alle ore 13.52
Tutela ambiente e animali da inserire tra i valori fondanti della nostra Costituzione. Ecco l’obiettivo dopo il via libera della Commissione Affari costituzionali del Senato al disegno di legge di modifica degli articoli 9 e 41 della Carta fondamentale dello Stato. Anche se, come sottolinea la Lega Antivivisezione su Ansa.it, nel definirlo “un cambiamento epocale”, l’iter “prevede un anno di tempo necessario fra i due rami del Parlamento. A maggio 2022 l’Italia potrà avere questo cambiamento, che la Lav chiede dal 1999”.
Nel testo dell’articolo 9 della Costituzione che recita “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” viene aggiunto un terzo paragrafo: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Tutela ambiente e animali, un lavoro iniziato negli anni Novanta
“Arriva oggi al voto un lavoro iniziato moltissimo tempo fa, sin dagli anni ’90, e si tratta di un risultato importantissimo. Inserire la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e degli animali tra i valori fondanti del nostro patto costituzionale, nella prima parte della Carta è giusto ed è fondamentale. Senza una grande rivoluzione culturale non riusciremo a correggere una situazione già molto grave, che mette a rischio la riproduzione delle risorse e dunque la riproduzione della vita stessa. La tecnologia da sola non ci salverà. Dobbiamo imparare a vivere con la natura e nella natura, come ci ha indicato anche l’enciclica Laudato Si’. Solo così riusciremo ad assicurare la sopravvivenza della specie“, afferma nella sua dichiarazione di voto sull’inserimento della tutela dell’ambiente nella Costituzione la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris. “Abbiamo scelto di intervenire sull’art. 9 aggiungendo un comma, dunque senza revisionarlo ma arricchendolo. Abbiamo introdotto modifiche di straordinaria rilevanza all’art. 41, perché abbiamo indicato il diritto alla salute e quello all’ambiente come limiti che le attività produttive devono rispettare. Un intervento non urgente ma urgentissimo. Negli ultimi decenni la situazione è peggiorata ovunque e anche in Italia, tanto da mettere fortemente a rischio il Paese e la nostra straordinaria biodiversità. Per questo l’inserimento della tutela dell’ambiente e degli animali in Costituzione va salutato come un evento realmente storico”, conclude la presidente De Petris.
Il Senato ha dato prova di maturità riuscendo a comprendere come questi valori siano ormai parte integrante della nostra società e non possano più essere ritenuti secondari, come confermato dalle vigenti norme europee e dalla costante giurisprudenza.
Il riconoscimento costituzionale della tutela dell’ambiente è anche una delle storiche battaglie del WWF, che infatti è stato chiamato a prendere parte ai lavori in Commissione Affari Costituzionali del Senato, che hanno portato alla elaborazione del testo oggi approvato a larga maggioranza.
Così il WWF: “Ora chiediamo che la Camera licenzi il testo con altrettanta rapidità e con un consenso ancora più ampio, affinché si possa giungere alla definitiva approvazione, nel rispetto della procedura prevista dall’art. 138, prima della conclusione della Legislatura. Per rendere realmente concreto questo traguardo, è però necessario che la legislazione ordinaria, statale e regionale, sia sempre più attenta alla tutela ambientale”.
Fonti
ANSA
Agenzia DIRE
WWF
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