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Le rinnovabili, protagoniste per vincere la sfida del gas e del clima

Le rinnovabili, protagoniste per vincere la sfida del gas e del clima
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il ruolo delle rinnovabili è oggi sicuramente di primo piano nella lotta all’emergenza climatica e per affrontare le nuove sfide globali poste dal contesto internazionale. Occorre capire bene i tempi di “vittoria” e realizzazione di questa importante “battaglia” per la sostenibilità e per l’ambiente. Altrimenti rischiano di finire in un velleitarismo di facciata

Per fronteggiare il cambiamento climatico, con i suoi effetti devastanti, e per frenare la degradazione del capitale naturale occorre potenziare le risorse rinnovabili e implementare politiche sostenibili. Se ne è parlato al convegno organizzato da Kyoto Club a Roma giovedì scorso.

Kyoto Club ha organizzato una conferenza stampa a cui ha partecipato la Presidente e CEO di Novamont, Catia Bastioli, il Vicepresidente e Presidente di Angelantoni Industrie, Gianluigi Angelantoni e il Direttore scientifico, Gianni Silvestrini.

Rinnovabili e transizione ecologica, quali prospettive?

Durante il convegno organizzato dall’Associazione è stata avviata una riflessione sulle politiche energetiche e climatiche per accelerare la transizione ecologica, intesa non solo come miglioramento ambientale, ma anche come paradigma che cerchi di alleviare le minacce globali – come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, il consumo e il degrado dei suoli – e, al tempo stesso, di promuovere un nuovo benessere sociale ed economico facendo leva sulle tante eccellenze del sistema Italia.

La guerra in Ucraina ci pone nuovi interrogativi e delinea nuove sfide globali. L’Italia dovrà rapidamente ridurre la dipendenza dal gas e dalle altre fonti fossili: tra le molte opzioni che si stanno discutendo, deve avere la priorità una fortissima accelerazione delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, dell’economia e della bioeconomia circolare. Ma deve farlo in fretta se non si vuole rimanere nell’ambito delle buone intenzioni.

Implementare concretamente politiche di sostenibilità

Ha sottolineato Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club e CEO di Novamont:“Per frenare il cambiamento climatico con i suoi effetti devastanti e la degradazione del capitale naturale occorre potenziare le risorse rinnovabili e implementare politiche sostenibili. La bioeconomia circolare può essere uno strumento potente per rispondere alle diverse sfide che il pianeta sta affrontando, come la carenza di risorse idriche, la crisi delle materie prime, la sicurezza alimentare e la perdita di biodiversità.

La rigenerazione del suolo, risorsa fondamentale per garantire la vita sulla terra e per catturare il carbonio dall’atmosfera, dovrà essere al centro delle politiche nazionali nel nostro Paese affinché si possa puntare su progetti multisettoriali e multidisciplinari, promuovendo al contempo, processi di innovazione attraverso l’approccio della scienza partecipata per imparare a fare di più con meno”.

Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club, presentando il suo ultimo libro “Che cos’è l’energia rinnovabile oggi, pubblicato da Edizioni Ambiente per la collana KyotoBooks, ha inoltre aggiunto: “Il ruolo delle rinnovabili oggi è fondamentale nella lotta all’emergenza climatica e per ridurre le importazioni di gas russo. Purtroppo in Italia viene dato ancora poco spazio alle politiche di efficienza energetica e di sviluppo delle rinnovabili, ma è auspicabile che, grazie anche al recente pacchetto europeo di misure Repower EU, si avvii finalmente un forte rilancio delle energia pulite. Le rinnovabili possono dare un forte contributo alla crescita occupazionale e alla decarbonizzazione dell’economia. Per questo serve puntare sulla decarbonizzazione del sistema energetico italiano, anche grazie a una rottamazione dei dispositivi di riscaldamento da fonti fossili, come richiedono Kyoto Club e Legambiente, partner delle campagne Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia ed Emissioni di carbonio incorporate nel settore delle costruzioni”.

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