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Le foreste in Italia sono aumentate, un patrimonio green da difendere

Le foreste in Italia sono aumentate, un patrimonio green da difendere
Le foreste in Italia sono aumentate, un patrimonio green da difendere

L’Italia è sempre più verde. Boschi e foreste si ingrandiscono e crescono, avanzando e impossessandosi dei terreni abbandonati. La notizia è stata diffusa dal Global Forest Resources Assessment (FRA 2020)

Lo studio di Istat, Crea, Carabinieri Forestali e Sisef coordinato dalla Direzione generale Foreste del ministero delle Politiche agricole, conferma che negli ultimi 5 anni (2015-2020) le foreste italiane hanno continuato a espandersi ricoprendo oltre 11 milioni di ettari nel nostro Paese, il 40% della superficie nazionale. Secondo il report, infatti, la superficie forestale italiana è aumentata di 270mila, che arrivano a 320mila, se si considerano anche le aree boschive, assimilabili alle foreste.

Le foreste crescono, un patrimonio da difendere

Crescono a causa dell’abbandono delle zone rurali, dei terreni agricoli e delle zone montane. Un fenomeno che è nato negli anni ’60, a seguito del boom economico, quando molti abitanti hanno deciso di lasciare campi e fattorie per spostarsi in città.

Un cambiamento nell’uso del suolo che ha permesso la riconquista da parte della natura di quei territori agricoli utilizzati per le coltivazioni. Fa eccezione la città di Bolzano che da tempo finanzia l’agricoltura di montagna, evitando lo spopolamento.

Gli alberi sono fondamentali per il nostro ecosistema, assorbono il 30% delle emissioni di CO2 prodotte dagli uomini, quindi è fondamentale preservarli per combattere il cambiamento climatico.

Un cambiamento climatico, che negli ultimi anni ha causato un fortissimo innalzamento delle temperature, creando siccità nei boschi. Gli incendi, i parassiti e l’incuria dell’uomo sono i nemici delle foreste.  Sono necessari costanti interventi di manutenzione come, ad esempio, la pulizia del sottobosco, per difendere il nostro importante patrimonio: le foreste.

La crescita naturale dei boschi finirà intorno al 2030

 Maria Helena Semedo, Vicedirettore Generale della FAO per il clima e le risorse naturali, sul sito FAO ha dichiarato: “Le foreste sono una parte importante della nostra vita, che si riflette nel nostro cibo, nel nostro arredamento e nell’aria più pulita che respiriamo grazie alla loro presenza, quindi dobbiamo lavorare di più e collaborare in tutti i settori della silvicoltura e dell’agricoltura per rallentare maggiormente la deforestazione. È estremamente positivo sapere che una quantità sempre maggiore di superficie forestale è soggetta a programmi di gestione a lungo termine, che sono essenziali per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 15″.

Programma per il futuro, le biocities

La forestazione è il metodo sostenuto e promosso dall’Unione Europea, la quale ha elaborato una strategia comunitaria per la biodiversità. Dall’Italia arriva una idea proposta dai frati francescani della comunità Laudato Sì: un albero per ogni italiano. Un esempio di piantumazione, mettere a dimora fiori o alberi in modo da formare viali e giardini.

Gli alberi nell’antica Roma venivano tutelati e conservati per motivi religiosi. Tra i popoli Greci e quelli Orientali era diffusa la pratica dell’arboricoltura e dell’impianto dei boschi. Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano quanto diffuso fosse l’impianto di nuove piantine in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti.

Biocities è la soluzione per creare città vivibili e resilienti.  Perchè gli alberi ed il verde migliorano la qualità dell’aria, riducendo l’inquinamento atmosferico. Parliamo di città biologiche che integrano il verde degli alberi all’interno della loro architettura urbana e periurbana. Infatti progetti come quello del bosco verticale  di Stefano Boeri si stanno moltiplicando in Europa.

Non dimentichiamo che il patrimonio forestale rappresenta uno dei pilastri del Green Deal. La bellezza degli alberi e la loro capacità di resistere alle avversità e di adattarsi a condizioni spesso difficili possono diventare fonte di insegnamento.

Articolo curato dalla redazione e realizzato con il contributo di Manola Testai.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Foto: Pixabay

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